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Le riserve tecniche nelle imprese assicurative

L’elaborato ha lo scopo di illustrare secondo quali metodi le imprese assicurative accantonano le somme necessarie per erogare tutti i risarcimenti. Per giungere al calcolo delle diverse tipologie di riserve tecniche è necessario illustrare prima una serie di nozioni e procedimenti.
La prova finale è suddivisa in tre capitoli di cui il terzo espone l’argomento principale ossia le riserve tecniche.
Il primo capitolo è introduttivo e contiene le definizioni di contratto ed impresa assicurativi, le diverse tipologie di polizze ed il quadro normativo. La disciplina legislativa nazionale e comunitaria, molto frazionata e continuamente revisionata, è particolarmente rigida per le imprese assicurative e regola tutti gli aspetti dalle caratteristiche dell’impresa alle modalità di accantonamento delle riserve tecniche.
Il secondo capitolo entra nel vivo della trattazione sotto il profilo matematico esponendo il concetto di premio, suddiviso in tutte le sue componenti, ed i vari procedimenti di calcolo nel ramo danni, con un approfondimento sulle classi di rischio. Per quanto concerne il ramo vita, data la numerosità dei fattori da considerare nel calcolo del risarcimento e le differenti modalità di attualizzazione dei valori in caso di premio unico o rateizzato, si è ritenuto di procedere inserendo soltanto un accenno per evidenziare le differenze con il ramo danni.
L’ultimo capitolo offre, innanzitutto, una classificazione di tutte le riserve tecniche per poi soffermarsi in modo più approfondito su come le imprese assicurative devono scomporre i premi e suddividere le frazioni tra le differenti riserve per far fronte a tutti i rischi assunti in maniera adeguata. In particolare, sono trattate integralmente: la riserva premi e la riserva sinistri del ramo danni e la riserva matematica del ramo vita. A seguire, sono riportati i dati più significativi che emergono dalla Relazione IVASS 2016, anno di entrata in vigore del Solvency II.

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1 Introduzione L’elaborato ha lo scopo di illustrare secondo quali metodi le imprese assicurative accantonano le somme necessarie per erogare tutti i risarcimenti. Per giungere al calcolo delle diverse tipologie di riserve tecniche è necessario illustrare prima una serie di nozioni e procedimenti. La prova finale è suddivisa in tre capitoli di cui il terzo espone l’argomento principale ossia le riserve tecniche. Il primo capitolo è introduttivo e contiene le definizioni di contratto ed impresa assicurativi, le diverse tipologie di polizze ed il quadro normativo. La disciplina legislativa nazionale e comunitaria, molto frazionata e continuamente revisionata, è particolarmente rigida per le imprese assicurative e regola tutti gli aspetti dalle caratteristiche dell’impresa alle modalità di accantonamento delle riserve tecniche. Il secondo capitolo entra nel vivo della trattazione sotto il profilo matematico esponendo il concetto di premio, suddiviso in tutte le sue componenti, ed i vari procedimenti di calcolo nel ramo danni, con un approfondimento sulle classi di rischio. Per quanto concerne il ramo vita, data la numerosità dei fattori da considerare nel calcolo del risarcimento e le differenti modalità di attualizzazione dei valori in caso di premio unico o rateizzato, si è ritenuto di procedere inserendo soltanto un accenno per evidenziare le differenze con il ramo danni. L’ultimo capitolo offre, innanzitutto, una classificazione di tutte le riserve tecniche per poi soffermarsi in modo più approfondito su come le imprese assicurative devono scomporre i premi e suddividere le frazioni tra le differenti riserve per far fronte a tutti i rischi assunti in maniera adeguata. In particolare, sono trattate integralmente: la riserva premi e la riserva sinistri del ramo danni e la riserva matematica del ramo vita. A seguire, sono riportati i dati più significativi che emergono dalla Relazione IVASS 2016, anno di entrata in vigore del Solvency II.

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Parole chiave

assicurazioni
premio
riserva matematica
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