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È la condotta di chi ha talento? Quando la condotta può accompagnarsi all’eccellenza

Occorre cambiare come guardare per trasformare ciò che vediamo: questo è il concetto chiave che riassume il percorso e processo di costruzione di un diverso modo di pensare e osservare. In questa tesi viene descritto e analizzato il caso studio di un alunno della scuola secondaria di I grado con diagnosi di disturbo ipercinetico della condotta e della coordinazione motoria: tante consapevolezze, tra cui la capacità di riposizionamento, di un cambiamento di prospettiva, di una riflessione su come sia importante, ancor più del trovare la soluzione a un problema, l’opportunità di risolverlo in maniera condivisa, attraverso un confronto. Alessio, nome di fantasia, ha una diagnosi di disturbo ipercinetico della condotta e disturbo della coordinazione motoria; caratterizzato da una poca tolleranza verso la non intelligenza e/o le debolezze umane da cui si manifestano alcuni dei suoi eccessi comportamentali, eccelle nelle discipline logico-matematiche, manifestando interesse e stimolo all’approfondimento anche in tutte le altre discipline, dove è propenso a una buona riflessione sui concetti e gli argomenti espressi nelle materie umanistiche, caratteristiche che hanno portato a interrogarsi sul possibile legame con la plusdotazione. Steven Pfeiffer, nel 2012, propose per la giftedness una definizione che considera anche altre dimensioni dell’individuo, oltre a quella cognitiva, "considerando persone ad alto potenziale tutti coloro che potrebbero eccellere o che hanno il potenziale per poterlo fare." (Zanetti & Gualdi, 2019, p. 10). È su questa possibile coesistenza di disabilità e le relative risposte pedagogiche nella scuola che si snoderà il seguente elaborato, volto a capire se insieme alla condotta manifestata si accompagna un alto potenziale cognitivo, in una “doppia eccezionalità” (Nicpon, Allmon, Sieck, & Stinson, 2011) di cui ancora vi è poca consapevolezza in Italia.

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14 2.2 DIVERSI PROFILI DI PLUSDOTAZIONE: QUALI GLI ATTEGGIAMENTI DIDATTICO-EDUCATIVI. È stato già chiarito come non tutti i soggetti ad alto potenziale sono uguali, ovvero a destra della campana gaussiana del QI: per quanto il quoziente intellettivo sia un buon indicatore, non può e non deve essere l’unico. Tra le caratteristiche più comuni che si possono riscontrare negli alunni plusdotati si ritrovano un precoce e ampio sviluppo del linguaggio, l’elevata abilità di ragionamento astratto e di problem solving con ottima memoria, alti livelli di curiosità, di motivazione intrinseca ad apprendere e di energia motoria, reazioni emotive intense al dolore, alla frustrazione e al rumore assieme a un’elevata sensibilità ed empatia, con difficoltà a regolare le proprie emozioni, e alti livelli di perfezionismo. La difficoltà a regolare le proprie emozioni può rappresentare, come verrà trattato di seguito, un ostacolo nel momento in cui devono modulare l’intensità dei loro vissuti interni e adeguare il proprio comportamento al contesto. Si può giungere alla descrizione di diversi profili cognitivi di soggetti che manifestano, o ne hanno il potenziale, livelli eccezionali di capacità e performances (parlando in termini ICF) in una o più aree tra abilità intellettiva generale, specifica attitudine scolastica o alla leadership, pensiero creativo, arti visive e dello spettacolo (Fiorucci, 2017), il tutto grazie a un ambiente stimolante e motivante, che incoraggia e promuove una buona performance scolastica in virtù di interventi didattico- educativi adeguati. Ne conseguono diversi profili di plusdotati, individuati secondo il modello di Betts e Neihart del 1988, che non riguardano soltanto la dimensione scolastica, ma che prendono in considerazione “l’atteggiamento verso le regole, la regolazione emotiva, la capacità di relazionarsi con gli altri, gli aspetti motivazionali e le caratteristiche sulla personalità (come la tendenza ad affrontare o a evitare)” (Zanetti & Gualdi, 2019, p. 15). Per ciascuno dei profili si possono individuare punti di forza e di debolezza, ma certo è che non si tratta di categorie entro cui classificare gli alunni, ma di

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia Daviddi
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in Specializzazione per le attività di sostegno
Anno: 2021
Docente/Relatore: Tiziana Proietti
Istituito da: Università degli Studi di Perugia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 45

FAQ

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Parole chiave

disabilità
pedagogia
didattica
osservazione
progetto educativo
adhd
disturbo della coordinazione motoria
plusdotazione
disturbo ipercinetico della condotta
icf

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