Le competenze dell'infermiere coordinatore connesse ai problemi di qualità dei servizi sanitari
Il contesto sanitario italiano negli ultimi anni ha visto:
1) un cambiamento radicale del quadro epidemiologico, con il progressivo invecchiamento della popolazione, il contenuto tasso di natalità, la costante crescita della presenza di stranieri, l’esponenziale aumento delle malattie croniche degenerative, l’aumento delle disabilità e delle dipendenze, e la comparsa di nuove malattie legate al benessere ed agli stili di vita;
2) l’incremento dei bisogni sanitari e sociali complessi,dovuto da una parte dall’incremento delle persone anziane disabili e delle condizioni di dipendenza e dall’altra dall’elevato carico assistenziale che pesa sulle famiglie, costituite sempre più da un numero esiguo di componenti;
3) l’evoluzione del concetto di qualità e del ruolo del cittadino che chiede una partecipazione attiva al processo di cura;
4) l’apertura e l’adattamento del sistema sanitario ai componenti della comunità quali enti locali, imprenditoria, mass-media, associazioni di volontariato.
In questo quadro è emersa la necessità di un adeguamento e di uno sviluppo delle competenze di tutte le professioni sanitarie, non solo in termini di conoscenze tecnico professionali, ma anche di abilità e comportamenti idonei a rispondere alle richieste della popolazione.
In questo quadro si inserisce l’infermiere coordinatore sia come professionista sanitario sia come operatore al quale è affidato il compito di creare le condizioni organizzative affinché il team degli infermieri dell’U.O. possa rispondere ai bisogni di salute degli utenti e quindi garantire servizi di qualità ai cittadini.
Ma per adempiere al proprio mandato l’infermiere coordinatore è oggi orientato alla qualità dei servizi?
Analizza i processi di lavoro in rapporto ai problemi di salute della popolazione?
Ha adeguato le proprie competenze?
Per rispondere a queste domande è stato realizzato uno studio avente lo scopo di definire un profilo di competenze e le relative aree oggetto di sviluppo formativo professionale.
Per l’indagine è stato utilizzato un questionario strutturato finalizzato ad:
1) individuare le attività critiche;
2) identificare le competenze importanti e fondamentali del ruolo di coordinatore;
3) determinare i fattori che favoriscano lo sviluppo delle competenze nell’ambito lavorativo.
Al fine di focalizzare in modo più preciso il tema delle competenze è stata svolta una comparazione con studi simili effettuati in altri Paesi, in modo da individuare le analogie e le differenze sociali e professionali.
Dall'indagine sono emersi i punti di forza e di debolezza dei coordinatori.
Punti utilizzati per l'individuazione di interventi correttivi, quali percorsi formativi aventi lo scopo di sviluppare le competenze, tenendo in debita considerazione la realtà lavorativa dei singoli coordinatori.
L’attività formativa è uno strumento strategico per creare, adeguare, mantenere e sviluppare nel tempo le competenze ed i ruoli professionali del personale.
Per tale motivo il progetto formativo è stato ideato per una sua realizzazione all'interno delle Aziende Sanitarie e secondo le regole della formazione continua in sanità (ECM).
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Informazioni tesi
Autore: | Paola Paschini |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Scienze Infermieristiche e Ostetriche |
Relatore: | Loredana Sasso |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 239 |
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FAQ
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