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L'esperienza della mobilità tra i giovani europei. Studenti Erasmus in Turchia

Attraverso il progetto Erasmus+, sempre più giovani – universitari e non – hanno la possibilità di varcare i confini del proprio paese e di vivere esperienze di apprendimento e crescita personale e professionale in paesi esteri. Durante i cinque mesi di mobilità per studio presso l’Università Ege di Izmir in Turchia, è stato svolto un lavoro di ricerca sulla mobilità dei giovani studenti aderenti ai paesi della comunità europea e della Turchia che ancora non ne fa parte. Il metodo etnografico utilizzato in questo lavoro ha permesso di approfondire le dinamiche della mobilità in ambito giovanile attraverso lo studio del programma Erasmus+. L’elaborato è suddiviso in due capitoli; nel primo, per poter analizzare al meglio il bisogno o il desiderio dei giovani di spostarsi in un paese estero, è stato approfondito il concetto di mobilità degli uomini, per poi far riferimento in particolare alla mobilità contemporanea che ingloba al suo interno anche la mobilità studentesca e giovanile. Viene rivolta l’attenzione a uno dei più importanti programmi europei che permette un periodo di mobilità all’estero, appunto il progetto Erasmus+, di cui vengono poi riportate le informazioni chiave. Nella seconda parte, invece, dopo aver esposto il metodo di ricerca, vengono riportate le idee e le opinioni degli studenti turchi circa il concetto di mobilità in relazione al progetto di scambio. A conclusione, sono state messe a confronto le idee, le opinioni, nonché i commenti degli studenti europei in mobilità Erasmus+ in Turchia. Il metodo etnografico e in particolar modo la serendipità, sono stati le linee guida che hanno permesso di acquisire delle informazioni che hanno contributo a stilare questo lavoro e a esporne i risultati ai lettori.

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15 1.2 Le mobilità in ambito giovanile – “Mamma Erasmus” Nel panorama della libera circolazione, l’Unione Europea ha voluto sempre più promuovere delle attività che permettessero ai giovani e agli studenti europei di poter interagire tra di loro. Sicuramente sono due i progetti più diffusi e amati dagli studenti universitari di tutta l’Europa: il progetto Erasmus+ per studio, e il progetto Erasmus+ “for traineeship”, ossia per tirocini all’estero. L’idea di poter studiare in un’università straniera venne messa in campo da Sofia Corradi soprannominata “Mamma Erasmus”. Nata a Roma il 5 settembre 1934, fino al 2004 professore di educazione permanente all’Università Roma Tre, è la donna che nel 1969 ha ipotizzato un programma di interscambio tra gli studenti delle diverse università europee 15 . Come racconta tra le colonne de La Stampa «tutto è nato come conseguenza di un’arrabbiatura e di una umiliazione» 16 , un’umiliazione nei confronti dell’ateneo romano che non gli volle convalidare gli esami sostenuti durante il suo periodo di studio alla Columbia University di New York. Pertanto, nel 1959, dopo la laurea, diventa consulente scientifico della conferenza permanente dei rettori delle università italiane (CRUI) e ciò gli permise di far conoscere la sua idea di interscambio universitario in ambito accademico. Una prima idea del progetto Erasmus viene annotata nel 1969 e dichiarava che lo studente, anche se non appartenente a famiglia residente all'estero, può chiedere di svolgere parte del suo piano di studio presso università 15 Wikipedia, Sofia Corradi. 16 T-News, L'italiana che ha inventato l'Erasmus: "Tutto è nato quando mi umiliarono. Studiare all'estero mi ha cambiato la vita".

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