Aiuti di stato
Nel presente lavoro si è cercato di dare una esaustiva disanima dell’intera disciplina sugli aiuti di Stato, muovendosi attraverso l’intero disposto degli artt. 107, 108 e 109 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea, la copiosa giurisprudenza ad opera della Corte di giustizia e i numerosi Regolamenti della Commissione.
La disciplina sugli aiuti di Stato ha di recente raggiunto una notevole complessità, tale da costringere studiosi ed operatori ad un continuo aggiornamento. Il motivo di tale complessità è certamente da ricercare nella quantità di regole che le istituzioni dell’Unione europea, e in particolare la Commissione, hanno adottato attraverso atti dalle più svariate denominazioni (regolamenti, decisioni, comunicazioni, orientamenti, lettere, etc.).
La disciplina in esame è peraltro caratterizzata da un notevole numero di soggetti pubblici e privati coinvolti, nonché dal difficile coordinamento di competenze e rapporti tra autorità nazionali, centrali e locali, e Commissione.
In questo contesto, gioca un ruolo determinante la giurisprudenza comunitaria per il suo sforzo interpretativo di una materia in continua evoluzione. Peraltro vi è da sottolineare l’apporto determinante del giudice nazionale, il quale attraverso l’utilizzo del rinvio pregiudiziale ha dato modo alla Corte di giustizia di elaborare importanti principi come ad esempio quelli scaturiti dai noti casi SFEI e Francovich.
La Commissione attraverso la comunicazione del 2009 sta cercando di valorizzare la figura del giudice comune. L’impegno delle istituzioni europee è sempre più incentrato su una stretta cooperazione e assistenza ai giudici nazionali. Infatti è solo dinanzi a quest’ultimo che il singolo potrà far valere il suo diritto ad un corretto adempimento degli obblighi statali, ovvero chiedere il recupero di aiuti illegali, ottenere misure cautelari, far valere l’eventuale responsabilità patrimoniale dello Stato. A ciò va aggiunta la difesa dei diritti del soggetto beneficiario dell’aiuto, il quale, pur non trovandosi in posizione meritevole di tutela, deve comunque poter contare su una applicazione della giurisprudenza completa e tempestiva.
Il giurista interno non potrà tuttavia prescindere da una generale ed approfondita conoscenza dell’intero sistema e dei suoi principi fondamentali, in assenza dei quali, l’applicazione delle regole sugli aiuti di Stato al caso concreto, può rilevarsi parziale. Egli, pertanto, non potrà limitarsi a studiare le “novità”, ma si dovrà confrontare con un sistema integrato di regole e principi di antica data ma in continua evoluzione.
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanni Indrieri |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Istituzioni dell'integrazione europea e internazionale |
Relatore: | Luca Marini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 67 |
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