Gli Exchange Traded Funds: Analisi di dati empirici e prospettive di crescita
La grande crisi economica che nel 2008 colpì il mercato mondiale ha dato una grande prova di come l’ambiente finanziario possa essere dipendente da innumerevoli fattori, spesso difficili da prevedere e complessi da tradurre. Negli anni successivi, il settore azionario e quello bancario hanno dovuto fronteggiare la comprensibile diffidenza dei risparmiatori ed a distanza di un decennio la generale propensione al rischio è rimasta piuttosto bassa. È in questo clima di incertezza che il mondo dei mercati finanziari si sta evolvendo, seguito con decisione dalle grandi società indipendenti a discapito del sistema bancario.
La perpetua ricerca da parte dell’investitore medio di guadagni facili, sicurezza economica e rischio contenuto, ha spinto le società di intermediazione a proporre strumenti di investimento sempre più evoluti e complessi, aumentandone le opportunità ma anche i rischi. Un insieme di prodotti definibili atipici relativamente alle tipologie e alle modalità con cui vengono proposti al cliente sono senza dubbio gli Exchange Traded Products, e in particolare i fondi indicizzati quotati (ETF).
Dal 1993 (anno di introduzione del primo Exchange Traded Fund) ad oggi il settore ha sperimentato una crescita esponenziale: alcune analisi compiute dalla società “Lyxor” hanno confermato il 2017 come l’anno record per gli ETF nei mercati emergenti e in Europa: in Occidente gli asset sono aumentati del 23% rispetto all’anno precedente, raggiungendo la quota di 635 miliardi di euro. Per quanto riguarda invece il maggiore mercato statunitense, gli investimenti in ETF sono rimasti stabili, attestandosi su una cifra superiore ai 2000 miliardi di dollari.
L’evoluzione di questi strumenti è considerata da molti esperti del settore come il maggiore fenomeno finanziario dell’ultimo ventennio, innovativo e in continua trasformazione. Una categoria di strumenti che sta via via sostituendo i ben più comuni fondi di investimento, con tutto ciò che ne consegue.
Dopo una parte teorica riguardante gli Exchange Traded Products, il lavoro lascia spazio proprio alla contrapposizione tra gli ETF ed i fondi comuni di investimento, analizzandoli in via teorica ed empirica. Successivamente si concentra sui fondi indicizzati quotati, descrivendone gli sviluppi e le performance a livello italiano, europeo e statunitense. Un’analisi storica di due categorie di ETP viene poi effettuata, cercando di accentuare quelle che sono le migliori caratteristiche da prendere in considerazione nella scelta tra più ETP similari. La parte conclusiva della tesi si concentra, infine, su due possibili sviluppi futuri del settore, argomenti ancora in fase di sviluppo e che solo il tempo potrà dire se effettivamente plausibili.
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Busetto |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Elisa Cavezzali |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 36 |
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FAQ
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