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Regionalismo e protezione dell'ambiente nel dibattito sulla modifica del Titolo V della Costituzione

Il processo di maturazione sociale, culturale e politico da un lato, e l’evoluzione giuridica sulla nozione di “ambiente” dall’altro, hanno fortemente influenzato i mutamenti degli assetti istituzionali ed organizzativi in tema di protezione ambientale.
L’amministrazione dell’ambiente ha inoltre dovuto dare risposta alle pressioni interne derivanti dalla presa di coscienza politica sulla priorità di tali tematiche, e a quelle esterne provenienti dagli indirizzi comunitari sempre più permeanti e rigorosi per i vari stati membri.
L’evoluzione di tali apparati amministrativi va collocata all’interno del sistema burocratico italiano: una struttura altamente complessa, caratterizzata, nell’attuale momento storico, da un gran fermento di riforma e razionalizzazione amministrativa, istituzionale e costituzionale, per altro ancora in itinere.
Tali linee di riforma sono di due tipi: la prima, più propriamente amministrativo – organizzativa, è volta alla razionalizzazione del complesso assetto burocratico italiano: è dunque ispirata alle logiche della semplificazione e della deregolamentazione, nell’ottica di migliorare efficacia, efficienza, trasparenza ed economicità dell’azione e dell’organizzazione delle pubbliche amministrazioni; l’altra, non solo di natura amministrativa, ma anche politico – istituzionale, è diretta ad attuare i principi di decentramento amministrativo e di autonomia sanciti dall’art. 5 Cost.
Tali finalità, razionalizzazione da un lato e decentramento ed autonomia dall’altro, sono strettamente connesse, in quanto intercorre tra loro un profondo rapporto di complementarietà; infatti, gestire compiti e funzioni il più possibile vicino ai cittadini interessati è elemento fondamentale di semplificazione e razionalizzazione, e dell’organizzazione e dell’azione amministrativa .
A tale complessa situazione, va aggiunta la trasversalità delle tematiche ambientali; trasversalità che si muove in due direzioni.
Innanzitutto dal punto di vista territoriale, dunque riguardante l’istituzione politica preposta alla cura degli interessi locali, l’ambiente coinvolge, in base alla duplice variabile delle singole tematiche affrontate e dell’estensione che queste assumono, diversi ambiti spaziali: quelli locali, la cui cura è deputata agli enti politici territoriali (regioni, province, città metropolitane e comuni), e quelli nazionali, in cui l’attività amministrativa è affidata alle strutture centrali .
Vi è poi la trasversalità dovuta ai rapporti che il tema in questione ha con altri rami della pubblica amministrazione e dell’attività del Paese: si pensi ad esempio allo stretto rapporto che intercorre tra la protezione dell’ambiente e la salute, l’agricoltura, l’industria, l’urbanistica o il turismo.
A tale intricato quadro si deve ancora aggiungere l’alto tasso tecnico che a volte richiedono particolari discipline afferenti a tale materia .

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9.4 – L’ambiente nel nuovo titolo V della Costituzione Mentre nelle precedenti disposizioni costituzionali inerenti al riparto di competenze tra Stato e regioni l’ambiente non era nominato, ora la “tutela dell’ambiente e dell’ecosistema” rientra, ex art. 117, comma 2, lettera s) Cost., riformato, tra le materie di competenza esclusiva statale. Già dal 1987, ben prima dunque della Riforma del Titolo V della Costituzione, la Corte costituzionale era giunta ad affermare che la protezione dell’ambiente, rispondendo a valori largamente sentiti, “assurge a valore primario ed assoluto” 1 . La costante giurisprudenza del Giudice delle leggi, è confermata dalla recente statuizione con la quale ha definito l’ambiente come “valore costituzionalmente protetto” 2 . Notevoli sono le implicazioni di tali concezioni sull’interpretazione della disposizione del novellato art. 117, comma 2, lettera s, Cost., interpretazione necessaria ai fini di determinare l’assetto delle competenze amministrative ambientali delineate dalla L. C. 18 ottobre 2001, n. 3. In realtà, molto aspro è stato il dibattito parlamentare inerente all’attribuzione della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema alla potestà legislativa esclusiva statale. È stata ad esempio ravvisata 3 la violazione del principio di sussidiarietà, in quanto la tutela dell’ambiente non richiederebbe l’esclusiva competenza dello Stato, che così resta centrale e centralista 4 . 1 Cfr C. Cost Corte Cost., 17-30 dicembre 1987, n. 641. 2 Corte Costituzionale - 22 luglio 2004 , n. 259. 3 Intervento di Gubert alla 1052 a Seduta pubblica dell’8 marzo 2001. 4 Così Meloni alla 1052 a Seduta pubblica dell’8 marzo 2001.

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