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Quando le parafilie incontrano i Disturbi Alimentari: l'ossessione di Marco Mariolini ​

La tesi si propone l'obiettivo di affrontare la tematica della prevenzione del crimine attraverso lo studio di un caso emblematico come quello di Marco Mariolini. Lo scopo dello studio è avere una più chiara visione del fenomeno delle parafilie, che hanno avuto impatto fondamentale nel caso in esame, e come esse si siano sviluppate in criminologia. Viene altresì fatto riferimento al fenomeno dei disturbi di personalità, in particolar modo al narcisismo del Mariolini, e a come questi abbia agito nel corso dell'intera vicenda. La ricerca bibliografica delle fonti è stata condotta consultando diversi manuali e articoli di cronaca nera, basandosi inoltre sul volume autobiografico di Mariolini "Il Cacciatore di Anoressiche". La prima parte del capitolo tratta della storia personale del Mariolini e alle peripezie che hanno condotto alla stesura e pubblicazione della sua autobiografia, rivelatasi quasi una sorta di profezia circa quelli che si sarebbero rivelati i suoi crimini. La seconda sezione invece porta uno studio approfondito su quelli che sono i disturbi di personalità e il narcisismo in particolare, e quelli che sono disturbi parafilici e parafilie. Il secondo capitolo invece si prefigge lo scopo di spiegare e analizzare la vittimologia come materia a sé stante attraverso il case study in esame, e su cosa abbia reso le vittime tali. Il terzo ed ultimo capitolo si concentra infine sulla prospettiva propriamente giuridica del caso e gli aspetti tecnici dell'iter giudiziario, che ha condotto alla condanna definitiva in Corte di Cassazione dell'assassino e all'esecuzione vera e propria della pena, fino alla sua uscita dal carcere.

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INTRODUZIONE Il motivo guidatomi nella scelta dell’argomento di questa tesi è dovuto al mio personale vissuto di disturbi alimentari. Desideravo che questo lavoro mi rappresentasse in pieno, e cosa può esserci di meglio, di un’esperienza tanto intima, come quella dei disturbi del comportamento alimentare? Sviluppare una problematica del genere è molto più di un semplice “capriccio”, come spesso, erroneamente, si tende a credere, forse per ignoranza, forse per banale superficialità. Eppure, vivere una relazione patologica con il cibo e, di conseguenza, con il proprio corpo, sta diventando sempre più comune, nonostante tutti i pregiudizi correlati. Caratteristiche come il senso critico e la capacità di mettersi in discussione, abitualmente considerate come delle qualità positive in un individuo, finiscono per tramutarsi in un pernicioso senso di inadeguatezza che ben poco avrebbe di che spartire con una quanto più possibilmente oggettiva autocritica. Quando si soffre di un DCA, abbreviazione che sta appunto per Disturbi del Comportamento Alimentare, si perde il contatto che si ha con la realtà e con l’immagine e la percezione che si ha di sé e del proprio corpo, cosa che può rivelarsi invalidante e potenzialmente mortale, e che compromette più o meno irrimediabilmente la salute psico-fisica e il funzionamento sociale dell’essere umano. Come anticipato qui sopra, sono state proprio il mio personale vissuto di anoressia, e la curiosità verso i meccanismi psicologici insiti in questo tipo di patologie, a condurmi verso uno studio più approfondito del caso di Marco Mariolini. Una vicenda, quella di Mariolini, che per quanto mi fosse già nota, non conoscevo nei particolari, ma che ha altresì suscitato degli interrogativi, le cui risposte sono oggetto di questo lavoro di tesi. Il primo capitolo di questo elaborato narra i fatti avvicendatisi attorno la figura del Mariolini, antiquario del Bresciano, autore di un’autobiografia in cui annunciò quelli

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Informazioni tesi

  Autore: Roberta Ferrera
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2023-24
  Università: Università Telematica "E-Campus"
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze dei servizi giuridici
  Relatore: Valentina Marsella
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 53

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Parole chiave

criminologia
parafilie
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