Omicidio seriale: fattori psicologici e ambientali

Il presente lavoro, dal titolo "Omicidio seriale: fattori psicologici e ambientali", esordisce dal significato etimologico del termine omicidio per arrivare allo studio del reato previsto dal codice penale e per condurre una disamina sui diversi tipi di omicidi. L'elaborato si apre con un caso mediatico di serial killer: Donato Bilancia che uccide all'età di 46 anni prima per vendetta, poi per il gusto di uccidere, sentendosi così grato e onnipotente. Dalla vicenda Bilancia, si evincono i fattori ambientali e psicologici che spingono l'uomo a commettere delitti, fattori presenti nella sua vita, a partire dalla sua infanzia. Il secondo capitolo mette in evidenza i diversi tipi di serial killer, definendone correttamente il termine, coniato per la prima volta intorno agli anni Settanta. Si approfondirà la fenomenologia dei serial killer, intesa di elevato allarme sociale, studiata negli Stati Uniti fra gli anni '70 e '80 e ispirata ad un manuale dal quale sono consultabili fatti di cronaca riguardanti patologie sessuali ispirati anche a veri casi di cronaca. Nel secondo capitolo, inoltre, viene analizzata la classificazione modale dell'omicidio seriale basata sul movente, in cui si mette a fuoco il motivo che spinge il soggetto alla condotta omicidiaria seriale e successivamente viene effettuata una classificazione dell'omicidio seriale in relazione al numero di persone che uccidono. Viene posta attenzione alla classificazione delle fasi dell'omicidio seriale, come impostata dal noto psicologo americano Joel Norris, che individua delle fasi che caratterizzano l'attività del serial killer, prima, durante e dopo la sua azione delittuosa. Un altro tema che verrà trattato riguarda le forme atipiche dell'omicidio seriale, ossia quelle forme ibride di omicidi che avvengono all'interno di organizzazioni criminali di vario genere, o nell'ambito di azioni di guerra, continuando con l'analisi delle caratteristiche delle vittime predilette dal serial killer: la vittimologia dell'omicidio seriale. Il terzo capitolo si concentra sull'aspetto psicologico del soggetto serial killer, partendo dai meccanismi psicologici dell'omicidio seriale, dall'applicazione del profilo psicologico dell'omicidio seriale, dalle numerose teorie di studiosi che attenzionano il fenomeno della neurobiologia della mente criminale sino ad arrivare ai trattamenti e alla riabilitazione prevista per i serial killer.
Il quarto ed ultimo capitolo, elabora i fattori socio-ambientali, individuali e relazionali, (Modello SIR di De Luca) che spingono un soggetto a trovare gratificazione nel togliere la vita ad un altro individuo, spesso anche in modo brutale, con un accenno alle differenze di azione tra le donne e gli uomini serial killer e analizzando nello specifico il modello Sir studiato da De Luca applicato al caso di Donato Bilancia.