Le recenti riforme del diritto di famiglia spagnolo in prospettiva comparatistica
Quello che ho voluto porre in evidenza ed analizzare nella mia tesi, è l’evoluzione di alcuni istituti del diritto di famiglia spagnolo, alla luce delle riforme che si sono avute nel 2005 ad opera del premier Josè Luis Rodriguez Zapatero tramite la promulgazione della Ley 13/2005 e della Ley 15/2005, che hanno previsto, rispettivamente, l’estensione del diritto a contrarre matrimonio e ad adottare minori alle coppie omosessuali, e la possibilità di divorziare dopo tre soli mesi dalla celebrazione del matrimonio senza doversi necessariamente separare prima.
La grande portata innovativa di queste due leggi appare ancora più rilevante se si pensa al contesto normativo europeo in cui si sono andate ad inserire, infatti, prima della Spagna, solo l’Olanda nel 2000 e il Belgio nel 2003, avevano esteso l’istituto del matrimonio alle unioni di persone dello stesso sesso.
Quello che ho cercato di mettere in luce, nel mio lavoro, però, è anche come, in un contesto comunitario che sembra diretto alla tutela di nuove realtà e nuovi modelli familiari, la Spagna, piuttosto che l’Italia, abbia risposto prontamente con una serie di importanti riforme.
Dopo un lungo iter parlamentare, infatti, il 1° luglio 2005 è stata approvata la Ley 13/2005 de modificación del Código Civil en materia de derecho a contraer matrimonio.
Con questa legge, come già accennato, viene estesa la possibilità alle coppie omosessuali di poter contrarre matrimonio, e successivamente, anche di poter adottare minori, equiparandole giuridicamente in tutto e per tutto alle coppie eterosessuali.
In definitiva, con l’entrata in vigore della nuova legge, le espressioni “coniugi” e “consorti” assumono, nell’ordinamento spagnolo, il significato di persona sposata con un’altra, indipendentemente che esse siano dello stesso o di diverso sesso.
Proprio una delle conseguenze più discusse della legalizzazione del matrimonio fra persone dello stesso sesso, rientrante tra gli effetti giuridici automatici della Ley 13/2005, è la possibilità per queste coppie di adottare congiuntamente un minore.
La riforma del diritto di famiglia spagnolo continua, poi, con l’emanazione di una seconda legge, a pochi giorni dalla prima, la Ley 15/2005 de modificación del Código Civil en materia de separación y divorcio.
Questa legge ha sicuramente segnato una svolta fondamentale, in materia di separazione e divorzio, in Spagna.
Il corpo normativo della nuova legge, infatti, prevede: l’eliminazione della necessità della previa separazione personale per la presentazione della domanda di divorzio; la conseguente opportunità, per i coniugi, di poter optare, tra separazione e divorzio, come istituti alternativi completamente indipendenti; ma soprattutto la possibilità di presentare domanda di divorzio, senza una specifica causale, per ciascuno dei due coniugi, dopo che siano passati anche solo tre mesi dalla celebrazione del matrimonio.
Volendo a questo punto soffermarci ad una comparazione col diritto di famiglia italiano, appare evidente che per quanto riguarda la materia oggetto della Ley 13/2005, cioè l’estensione del diritto a contrarre il matrimonio anche alle coppie omosessuali, e la relativa possibilità di adottare un minore, in Italia non esiste nessuna forma di tutela equiparabile a tali istituti.
Nonostante anche in Italia si stia assistendo a un lento ma graduale superamento di un rigido concetto di famiglia, comunque, il modello di famiglia che lo Stato italiano attualmente riconosce, realizza e tutela, attraverso le proprie leggi e le proprie strutture istituzionali, rimane quello della tradizionale famiglia legittima, formata da un uomo e una donna.
Quello che però pare ovvio, a mio avviso, è che la tutela privilegiata che la nostra Costituzione accorda al rapporto coniugale non dovrebbe costituire, per il legislatore italiano, un impedimento alla regolamentazione di relazioni tra persone a cui l’istituto matrimoniale resta precluso.
Per quanto riguarda, invece, la materia oggetto della Ley 15/2005, cioè le riforme attuate su separazione e divorzio, c’è subito da dire che in Italia è ancora valida la propedeuticità che lega questi due istituti: secondo l’ordinamento italiano non è possibile chiedere il divorzio se non si è fatta previa domanda, da almeno tre anni, di separazione personale dei coniugi.
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Informazioni tesi
Autore: | Marianna Vittore |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Teramo |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Anna Veneziano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 147 |
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