Le Autorità amministrative indipendenti in Italia: modelli, vantaggi e rischi
Le Autorità amministrative indipendenti, nelle forme che conosciamo oggi in Italia, sono il risultato di una lenta ma costante manovra di riavvicinamento dei cittadini alle Istituzioni; hanno costituito cioè un tentativo di riconquista della fiducia della popolazione da parte dello Stato. Quello stesso Stato che aveva convissuto al suo interno con decenni di confronti parlamentari forse troppo “accesi”, maggioranze variegate e governi “balneari” hanno generato l’effetto di allontanare i cittadini dalle loro Istituzioni.
A nostro avviso la svolta è coincisa con dei provvedimenti che, a partire dagli Anni ‘90 introdussero, subito dopo l’Antitrust, una serie di organismi di regolamentazione rivolti a molteplici settori della vita pubblica. Tali authorities hanno avuto un impatto forte ed hanno fornito un contributo importante al processo di innovazione della Pubblica Amministrazione, talvolta andandosi ad inserire in settori dove le lacune legislative erano a dir poco imbarazzanti.
E’ proprio dall’affermazione di questi nuovi organismi, quasi del tutto sconosciuti ed inizialmente accolti con circospezione, che lo Stato ha cominciato a riallacciare un dialogo con i cittadini che sembravano solo destinati a subire le vessazioni di una burocrazia arrogante ed autoreferenziale.
Le Autorità amministrative indipendenti infatti scardinano quel legame con l’apparato statale che vuole ricondurre ogni attività ad una articolazione ministeriale e realizzano appieno quel principio di sussidiarietà rendendosi immediatamente disponibili alle istanze della cittadinanza e a quelle degli Enti Pubblici. Tale principio, costituzionalizzato nel 2001, sancisce una svolta fondamentale nel rapporto Stato-cittadino.
Non si può omettere di rilevare tuttavia che il miglioramento e l’efficienza dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione sono avvenuti di pari passo con l’arretramento dell’interventismo dello Stato nei più diversi settori: nei mercati economici, nei servizi al cittadino, nei trasporti, nelle infrastrutture, nelle comunicazioni.
Nella presente dissertazione si è cercato di mettere in evidenza che una minore presenza dello Stato, compensata adeguatamente con l’istituzione di organismi di regolamentazione, ha consentito la diffusione di quei benefici e quella crescita che sino ad allora si rinveniva nel liberismo reaganiano.
Una caratteristica non di poco conto, nell’ottica dell’ innovazione della Pubblica Amministrazione, va ricercata nella nomina dei componenti delle Autorità amministrative indipendenti tra i migliori professionisti del mondo accademico, della magistratura e dei manager ai massimi vertici degli Enti Pubblici. La competenza, l’esperienza, l’autorevolezza e l’elevatissima qualificazione e specializzazione dei componenti di tali istituti che, insieme all’indipendenza nella nomina dei vertici, ha costituito davvero un fatto nuovo.
L’autonomia finanziaria infine, attraverso contribuzione alle spese da parte degli stessi soggetti vigilati, ha contribuito a rendere ancora più marcato il distacco dal potere politico, non potendone, quest’ultimo, più influenzarne il bilancio.
Funzione assolutamente innovativa, e che non si era mai rivenuta nell’ordinamento statale, era costituita dalla moral suasion. Grazie a questo strumento, le authorities potevano svolgere un’ intensa azione di dissuasione verso le Pubbliche Amministrazioni, che, senza alcun obbligo giuridico a farlo, si uniformavano al comportamento suggerito.
Con l’inizio dell’attività del Garante per la privacy, nel 1997, comincia la rivoluzione “tecnologica” della Pubblica Amministrazione, non solo di straordinaria importanza per il contenimento della spesa pubblica, ma di rilancio dell’intero sistema pubblico dell’efficienza rivestirà l’introduzione della posta certificata con i Decreti disciplinanti la firma digitale e istitutivi della carta d’identità elettronica. Successivamente si vuole ricordare l’inquadramento nel Codice in materia di protezione dei dati personali con D. Lgs. 196/2003 del neo istituito C.N.I.P.A. che si rileverà di importanza fondamentale nel coordinare le procedure operative di tali applicazioni. Si inquadra in tale contesto anche la recente introduzione del Codice dell’Amministrazione Digitale il quale delinea quei diritti e quei doveri del cittadino a cui ogni Amministrazione statale deve fare riferimento.
Infine, l’introduzione dell’ Analisi di Impatto della Regolamentazione, introdotta solo di recente costituisce un utilissimo strumento per valutare i rischi e favorire le migliori soluzioni alternative volte a scagionare un intervento pubblico.
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Informazioni tesi
Autore: | Gianluca Pipitone |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Scienze dei servizi giuridici |
Relatore: | Giuseppe Dallera |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 36 |
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