Skip to content

La prova illecita nel processo civile

In tale elaborato si affronta il problema della prova illecita nel processo civile, fenomeno che da sempre ha destato perplessità e difficoltà, sia in dottrina che in giurisprudenza. Nel nostro ordinamento non si trova, infatti, una disposizione che disciplini espressamente la prova illecita, sono state chiarite le opinioni di chi ritiene che tale fenomeno non sia inquadrabile nel contesto delle lacune normative ma in quello delle lacune assiologiche, che riguardano l'assenza di una norma che possa definirsi “giusta”,da un punto di vista etico-politico.Nel caso di specie, si evince che, stando alle disposizioni del nostro codice è possibile individuare una disciplina applicabile alle prove illecite, cioè gli artt. 115 e 183 c.7 c.p.c., dalla cui interpretazione si desume che le prove possono essere ammesse nel processo se ritenute rilevanti. Spetterebbe al giudice valutare tale rilevanza e ammissibilità. Ne consegue che, dalle norme esistenti si potrebbe ricavare una disciplina in grado di stabilire se la prova illecita possa essere ammessa oppure no. Quanto al concetto di prova illecita si sono registrati due orientamenti prevalenti: il primo comprende entro il confine sia le prove acquisite in violazione di norme processuali, sia quelle ottenute in violazione di norme sostanziali. Il secondo predilige, invece,una concezione più ristretta di tale concetto che tenga in considerazione soltanto le prove frutto di una violazione di norme sostanziali. Ed è quest'ultimo orientamento quello maggiormente avallato dalla dottrina dominante. La dottrina e la giurisprudenza hanno prestato maggiore attenzione all'aspetto relativo all'ammissibilità e utilizzabilità di tali prove nel processo. Analizzando le posizioni assunte dalla dottrina si evince che la maggior parte di essa ha manifestato da sempre un atteggiamento di chiusura nei confronti della prova illecita, negandone in modo sostanziale e con varie argomentazioni la sua ammissibilità. La giurisprudenza, al contrario, pur non mostrando un orientamento univoco nel corso del tempo, ha comunque, rivelato maggiore apertura sia per l'ammissibilità che utilizzabilità di tali prove. Principalmente, si fa leva sul diritto alla privacy, che però deve subire un bilanciamento rispetto ad altri diritti costituzionalmente tutelati, in primis il diritto alla difesa di cui all'art. 24 della Costituzione. Nonostante ampia dottrina abbia avallato questa tesi, non si riesce, tuttavia, ad individuare un orientamento univoco.Si diffonde l'idea che sia sempre necessario attribuire al giudice il difficile compito di procedere al bilanciamento tra il diritto di difesa e qualsiasi altro diritto che risulta violato dal modus operandi delle parti.A tal proposito, si registrano numerose pronunce giurisprudenziali, in cui questo difficile bilanciamento ha condotto alla prevalenza del diritto alla difesa sugli altri, giustificando così l'ammissibilità e utilizzabilità di prove acquisite con mezzi illeciti. Quindi, se originariamente l'orientamento giurisprudenziale dominante propendeva per l'inammissibilità di queste prove, pian piano si assiste ad un cambio di rotta, motivato dalla necessità di garantire il diritto di difendersi, provando. Per ciò che concerne, invece, il rapporto tra la prova illecita e i principi costituzionali, come si è visto, parte della dottrina e della giurisprudenza è giunta ad individuare nella Costituzione la regola di esclusione di queste prove dal processo civile, sostenendo che essa fosse in contrasto con le norme che tutelano i diritti di libertà dei cittadini, in particolare gli artt. 13, 14, 15, 21 Cost. e l'art. 111 Cost, che, nello specifico, disciplina il “giusto processo”. Tuttavia, anche queste tesi non risultano pienamente soddisfacenti e condivisibili dalla maggioranza.Sarebbe semmai opportuno procedere al bilanciamento di cui si è detto poco sopra. Dall'analisi condotta risulta quale sia il quadro della situazione relativa al fenomeno della prova illecita nel processo civile. Nonostante i vari tentativi della dottrina e della giurisprudenza di fornire approcci utili alla risoluzione del problema, questo tutt'oggi risulta ancora aperto. Stante la difficoltà di giungere ad una soluzione soddisfacente, sarebbe necessario un intervento del legislatore che fornisca elementi certi e chiari.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
I Introduzione Il presente lavoro si pone come obiettivo l’analisi delle problematiche legate all’ammissibilità e utilizzabilità delle prove illecite nell’ambito del processo civile. Negli ultimi anni dottrina e giurisprudenza hanno riportato a nuova luce l’argomento della prova illecita. Tale fenomeno, infatti, era stato oggetto di studio già negli anni Sessanta, per poi essere accantonato nei tempi a seguire, riemergendo con vitalità e nuove e disparate peculiarità negli ultimi decenni. Le ragioni che mi hanno condotto a trattare questa tematica risiedono, innanzitutto, nell’attualità dell’indicata questione che è sempre più incombente nelle aule dei tribunali. Sappiamo bene, infatti, come nell’era dell’informatica sia molto più frequente comunicare, stabilire contatti, pubblicare e scambiare dati, con rapidità e diffusione fino a qualche anno fa inimmaginabili, ma con il rischio, altresì, che questi mezzi che pretendono assumere la forma di vere e proprie “prove”, violino posizioni soggettive di interesse, per i modi con cui sono stati carpiti e, talora, anche per i contenuti. In seguito a ciò, la curiosità di approfondire e comprendere con maggior consapevolezza i meccanismi, le caratteristiche e i molteplici aspetti che ruotano intorno alla prova illecita, mi hanno spinta ad indagare la natura del problema e, soprattutto, le soluzioni adottate, principalmente dalla giurisprudenza. Impossibile negare, infatti, che si tratta di un tema che ha sempre suscitato ampi dibattiti da parte di autorevoli giuristi del nostro tempo,

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Stefania Maria Cannavò
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Giovanni Raiti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 167

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

prova illecita
prova civile

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi