L'insider trading dalle origini statunitensi alla disciplina comunitaria e italiana: la sistematica punitiva
La problematica connessa all’abuso di informazioni privilegiate ha suscitato negli ultimi anni molteplici riflessioni ed analisi non soltanto all’interno del dibattito giuridico, ma anche in quello politico ed economico.Il presente lavoro si articola in tre capitoli e si pone altrettanti obiettivi. Il primo, punto di partenza da cui muove la riflessione, è quello di cercare di indagare e ricostruire le origini storiche del fenomeno di insider trading attraverso l’analisi dell’esperienza degli Stati Uniti, paese che per primo al mondo nel 1934 ha avuto l’audacia di emanare una disciplina della materia come reazione alle scandalose situazioni che si erano formate sul mercato mobiliare. Solo attraverso l’esame della disciplina nord-americana sull’insider trading e del relativo iter giurisprudenziale risulta infatti possibile comprendere il successivo sviluppo del fenomeno in ambito europeo e nazionale. Dopo aver passato in rassegna le tappe fondamentali dell’evoluzione della disciplina statunitense, si è poi dedicata l’ultima parte del primo capitolo allo studio del recentissimo disegno di legge noto come Insider Trading Prohibition Act, il quale rappresenterà, nell’ipotesi in cui diventi legge, una svolta significativa all’interno della normativa americana sull’insider trading, portando un po’ di ordine in un sistema costituito prevalentemente da precedenti giudiziari e che sempre più spesso è stato criticato per mancanza di determinatezza. Nel secondo capitolo, invece, si è scelto di sottoporre a disamina la normativa eurounitaria per capire il percorso che ha condotto l’Unione europea (all’epoca ancora Comunità economica europea) e successivamente l’Italia a sviluppare una propria disciplina anti-insider trading idonea a fronteggiare un fenomeno che incominciava ormai a propagarsi anche al di là degli Stati Uniti, minacciando i mercati europei. L’analisi si è quindi incentrata sulle fonti comunitarie: dalla prima Direttiva in materia, la n. 89/592/CEE, per poi passare alla successiva la n. 2003/6/CE ed infine all’attuale binomio normativo costituito dal Regolamento (UE) n. 596/2014 e dalla Direttiva n. 2014/57/UE. L’indagine prosegue sul versante domestico, focalizzando l’attenzione sulle modifiche apportate alla disciplina italiana dell’abuso di informazioni privilegiate dal controverso Decreto legislativo n. 107/2018. Sul punto, il lavoro mette in luce le persistenti aporie che tuttora contraddistinguono l’insider trading nazionale rispetto a quello delineato a livello comunitario. L’ultima parte, infine, si preoccupa di affrontare la questione più spinosa e dibattuta di tutta la normativa italiana anti-insider trading: si tratta della sistematica punitiva degli abusi di mercato caratterizzata da un assetto sanzionatorio «ipermuscolare» ed efficientista in forza del quale sul medesimo fatto incidono sia sanzioni penali (irrogate dal giudice penale), sia sanzioni amministrative (comminate dalla Consob). Il meccanismo «a doppio binario» sul medesimo fatto è stato da tempo additato dalla dottrina come difficilmente compatibile con il principio di proporzionalità ed extrema ratio che dovrebbe orientare il ricorso al diritto criminale. Ai dubbi di legittimità della disciplina sollevati a livello interno, si sono poi aggiunti quelli sul piano convenzionale e quelli provenienti dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Proprio attraverso il raffronto tra le varie evoluzioni interpretative sul tema, si è quindi cercato di capire se e in che misura l’attuale meccanismo del cumulo sanzionatorio, penale e amministrativo, degli abusi di mercato sia o meno compatibile con il principio del ne bis in idem così come interpretato dalla Corte di Strasburgo e, a livello comunitario, dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Jacopo Cresto-Dina |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Alessandra Rossi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 174 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
L'insider trading
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi