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Idrogeno, effetti di politica economica

Perché si può pensare all’idrogeno come soluzione primaria ai problemi di tipo energetico e quindi economico?
Una prima risposta si trova nelle proprietà chimico-fisiche dello stesso rispetto ad altre fonti energetiche. Da qui lo sviluppo dell’idea dell’idrogeno come fonte di energia alternativa a carbone e petrolio, più del nucleare o altro. In funzione delle caratteristiche chimico-fisiche e della grande (pressoché infinità) distribuzione dell’idrogeno si può pensare ad un diverso modo di generare e distribuire l’energia alle utenze: il concetto rivoluzionario di autogenerazione dell’energia da parte dell’utente stesso sposta il centro del sistema economico connesso alla produzione energetica. Tale idea di accesso “facile” alla sorgente energetica induce a pensare ad un mutamento anche dei rapporti di forza sul piano economico, sociale e politico.
Se l’idrogeno sembra essere una soluzione a tanti mali, è il caso di individuare ed analizzare tali presunti mali, figli dell’impiego del greggio qual fonte primaria di energia.
Il primo dei problemi connessi al petrolio è la distribuzione disuniforme sul pianeta e questo individua centri di potere (OPEC) che assumono un forte ruolo politico internazionale.
Tale ruolo diventa visibile nelle scelte che coinvolgono la collettività: vertici ecologici quali Kyoto, Rio, etc… ma anche relazioni fra Occidente ed Islam.
La questione diventa ancor più seria se si tiene conto della pressione psicologica che la convinzione dell’esaurimento prossimo delle riserve energetiche di petrolio induce. Quali scelte di politica economica sono determinate da questo stato di cose?
Stando le cose come detto, è verosimile la sovrapposizione fra politica economica e politica energetica. Come può quindi l’idrogeno indirizzare le scelte, rispetto a quanto è stato finora dettato dal petrolio?
Si può ritenere che l’idrogeno corra lo stesso rischio di tutte le fonti energetiche precedenti, passando sotto il controllo dei pochi?
La sua superdistribuzione teorica può corrispondere ad un fattibile accesso di tutti alla risorsa energetica e conseguentemente alla democratizzazione delle politiche energetiche nazionali e/o comunitarie?
Ecco come il piano della politica economica ed energetica connessa alla fonte energetica dell’idrogeno diventa subordinato alla coscienza culturale e civile prima ancora che economica….perchè l’idrogeno offre condizioni iniziali diverse dal petrolio, dal carbone e dal nucleare.
La cultura della condivisione delle risorse (la civiltà del world wide web quale noi siamo) va intesa come strada verso una politica economica del futuro per lo sviluppo.
Se l’idrogeno rappresenterà l’elisir energetico [32] dipenderà esclusivamente dalla capacità organizzativa dell’uomo; un fatto di cultura e civiltà, appunto.

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Introduzione 2 Introduzione “L'acqua scomposta nei suoi elementi costitutivi offrirà una sorgente di calore e di luce inesauribili e di un'intensità che il carbon fossile non può dare. L’acqua è il carbone dell’avvenire.” Con tale affermazione Cyrus Smith suscitava la sorpresa generale dei personaggi de "L'Isola Misteriosa", romanzo del celebre scrittore Jules Verne. Era il 1874 e la fantascienza accarezzava la realtà dei tempi futuri. Il percorso in questione, già parzialmente in atto, sembrerebbe inevitabile e merita attenzione per gli inevitabili effetti di politica economica. Perché si può pensare all’idrogeno come soluzione primaria ai problemi di tipo energetico e quindi economico? Una prima risposta si trova nelle proprietà chimico-fisiche dello stesso rispetto ad altre fonti energetiche. Da qui lo sviluppo dell’idea dell’idrogeno come fonte di energia alternativa a carbone e petrolio, più del nucleare o altro. In funzione delle caratteristiche chimico-fisiche e della grande (pressoché infinità) distribuzione dell’idrogeno si può pensare ad un diverso modo di generare e distribuire l’energia alle utenze: il concetto rivoluzionario di autogenerazione dell’energia da parte dell’utente stesso sposta il centro del sistema economico connesso alla produzione energetica. Tale idea di accesso “facile” alla sorgente energetica induce a pensare ad un mutamento anche dei rapporti di forza sul piano economico, sociale e politico. Se l’idrogeno sembra essere una soluzione a tanti mali, è il caso di individuare ed analizzare tali presunti mali, figli dell’impiego del greggio qual fonte primaria di energia.

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