Il contratto a tempo determinato: caratteristiche ed elementi essenziali
Il contratto di lavoro a tempo determinato è una tipologia di contratto di lavoro subordinato nel quale è prevista una durata prestabilita. È il più utilizzato dalle aziende per assumere i dipendenti per un periodo di tempo limitato nel caso in cui si abbia necessità immediata o per testarne le capacità prima di stipulare un contratto a tempo indeterminato.
Per questo motivo il contratto di lavoro a termine è uno strumento efficace e valido nell'ambito del mercato del lavoro, consentendo una crescita occupazionale anche per tutte le imprese che non hanno necessità permanenti o che vivono flussi finanziari poco stabili. Lo scopo di questo lavoro è quello di illustrare l'iter normativo movimentato e travagliato che il contratto a termine ha subito durante gli anni dalla sua nascita sino ad oggi. Attualmente è disciplinato dal Decreto Legislativo n.81 del 15 Giugno 2015 ma le prime disposizioni in merito ci sono state sin dal 1865 con il Codice Civile il quale era favorevole a questo tipo di contratto in quanto si volevano evitare rapporti di lavoro servili e sfruttamento a vita e per tale motivo era ammesso solo il contratto a tempo determinato.
Questa visione era destinata a mutare col nuovo Codice Civile del 1942 secondo cui il rapporto a tempo determinato era definito un ostacolo all'interesse occupazionale. Successivamente nel 1962, attraverso la legge n.230 , il contratto a tempo determinato non veniva utilizzato tanto quanto prima poiché istituite delle cause di ammissibilità, nonostante nel 1987 si cercò di alleggerire la rigidità di tale assetto attraverso la legge n.56 delegando alla contrattazione collettiva la possibilità di individuare nuovi casi. Con il Decreto Legislativo 368/2001, la normativa subì un notevole cambiamento poiché attraverso tale Decreto il contratto a termine poteva essere stipulato solo sulla base di ragioni tecniche, produttive, organizzative o sostitutive. L'elaborato tratta inoltre gli interventi avuti attraverso il "Collegato lavoro", in relazione all'apposizione del termine illegittimo al contratto, e la riforma del 2012 che trasformava di nuovo la disciplina inserendo la regola dell'acausalità per il primo contratto a termine stilato, della durata di un anno. Ciò sino alla nascita del "Jobs Act" nel 2015 attraverso cui la causale non era più oggetto necessario del contratto a termine.
Successivamente venne introdotta nel 2018 una riforma nata con l'obiettivo di dare al lavoro e di conseguenza al lavoratore la "dignità" perduta. Il "Decreto Dignità" aveva il fine di diminuire il lavoro precario limitando al minimo l'uso del contratto a tempo determinato, a favore dei contratti a tempo indeterminato, riservando l'utilizzo del contratto a termine solo nei casi di vera necessità da parte del datore di lavoro
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Informazioni tesi
Autore: | Antonio D'Alterio |
Tipo: | Laurea magistrale a ciclo unico |
Anno: | 2021-22 |
Università: | Università Telematica Pegaso |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Giampietro Pirozzi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 88 |
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Il contratto di lavoro a tempo determinato
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