Il principio costituzionale di leale collaborazione e il Consiglio delle Autonomie locali
In questo lavoro viene affrontato il principio costituzionale di leale collaborazione, ossia quel principio di origine comunitaria che ha trovato esplicito riconoscimento nel riformulato art. 120, c, 2°, del Titolo V della Costituzione. Tale disposizione prevede alcune ipotesi di intervento sostitutivo del Governo a favore di organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni, demandando alla legge il compito di regolarne il concreto esercizio, proprio nel rispetto della leale collaborazione. Tale principio impone prima del concreto intervento sostitutivo, la necessaria adozione di procedimenti, tipizzati perché previsti dalla legge, che mettano in contatto il Governo con l’Ente inadempiente; procedimenti volti ad acclarare, in via definitiva, il mancato inadempimento. La suddetta norma non definisce, ma presuppone il principio di leale collaborazione, per cui è compito dell’interprete cercare di individuarne i soggetti destinatari e gli esatti contenuti. Quanto ai primi, la leale collaborazione è una regola che deve ispirare i reciproci rapporti tra Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni, sia in senso orizzontale che in senso verticale. In relazione al contenuto, può trarsi dalla sua stessa denominazione, che essa imponga una corretta (in tal senso l’aggettivo leale) partecipazione (il termine collaborazione evoca infatti il senso di una partecipazione attiva) tra gli Enti che, ai sensi dell’art. 114 Cost., costituiscono la Repubblica.
L’art. 120, c. II, Cost., non individua tutti i casi di leale collaborazione, ma solo alcuni. Altre ipotesi, infatti, sono state enucleate negli anni dalla Corte costituzionale a garanzia, prima, del buon andamento della pubblica amministrazione (art. 97 Cost.) e, poi, dell’unità della Repubblica, dell’autonomia e del decentramento (art. 5 Cost.).
Il nuovo Titolo V conferma la molteplicità delle forme attraverso le quali può esplicarsi la leale collaborazione.
L’art. 116, 3° comma, prevede la facoltà di attribuire forme e condizioni particolari di autonomia, in alcune materie specificamente indicate, a Regioni a statuto ordinario, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata “sentiti” gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all’art. 119. La legge deve essere approvata a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di “intesa” fra lo Stato e la Regione interessata. Ancora, l’art. 117, 5° comma, stabilisce che le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, nelle materie di loro competenza, “partecipano” alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari e provvedono all’attuazione ed all’esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell’Unione europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite da legge dello Stato, “che disciplina le modalità di esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza”.
L’art. 117, 8° comma, prevede, poi, che le Regioni possano raggiungere “intese” per il migliore esercizio delle proprie funzioni, che devono essere ratificate con legge regionale anche con individuazione di organi comuni.
L’art. 118, 3° comma, demanda alla legge statale la disciplina di “forme di coordinamento” fra Stato e Regioni nelle materie dell’immigrazione e dell’ordine pubblico e della sicurezza e “forme di intesa e coordinamento” nella materia dei beni culturali.
Infine, il “principio di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario” deve informare l’attività di Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni nell’istituzione di tributi ed entrate proprie (art. 119, 2° comma).
Dalle norme richiamate è possibile, quindi dedurre come la leale collaborazione abbia il principale strumento di realizzazione nelle “intese”, ma anche come le intese non siano l’unica forma di raccordo, parlandosi, nella Costituzione, sia di ipotesi di “partecipazione”, sia di semplice “coordinamento”, sia di ipotesi in cui sia necessario “sentire” l’Ente interessato.
Come strumento di attuazione della leale collaborazione nel sistema delle autonomie, viene, infine, affrontato il Consiglio delle Autonomie locali, dove al rischio di profonde differenze da Regione a Regione dei distinti C.d.A.L., con profonda violazione del principio di eguaglianza, si contrappone l’enorme importanza ed il ruolo strategico che esso riveste nell’impianto costituzionale attuale.
Il Consiglio delle Autonomie locali rappresenta lo strumento tale da consentire il confronto e l’accordo tra Regioni ed enti locali, ma consente anche la messa in moto di quei meccanismi capaci di risolvere definitivamente quei contrasti non superabili con i meccanismi ordinari, in virtù del suo precipuo ruolo di sede di mediazione politico-istituzionale dei diversi livelli di governo locale.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Antonello Mango |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Scienze giuridiche |
Relatore: | Marco Galdi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 177 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi