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Aspetti fiscali delle associazioni e società sportive

Lo studio della tassazione delle società ed altri enti sportivi, anche dilettantistici, (con caratteristiche proprie e distintive) fino a poco tempo fa era trascurato, mentre oggigiorno visto il ritorno economico e le cifre che gli appartengono rappresenta un settore ampiamente trattato e di cospicuo interesse, a cui seguono, costantemente, varie interpretazioni dell’ Agenzia delle Entrate. Il legislatore, per far fronte alla varietà di soggetti operanti nel mondo sportivo,sia in forma individuale che associata, è intervenuto in maniera organica e sistematica con la legge n. 91 del 1981, che rappresenta la disciplina ad hoc. Nonostante ciò, si evidenzia una frammentazione normativa, frutto della sovrapposizione di provvedimenti : ragion per cui è preferibile tentare di adottare un criterio ordinatore, auspicando un intervento omogeneo e contemporaneamente proseguire analizzando il fenomeno in modo approfondito, senza tralasciare le problematiche emergenti. In particolare, il Testo Unico delle Imposte dirette stabilisce delle agevolazioni fiscali per le società ed associazioni sportive che abbiano ottenuto il riconoscimento del CONI, quale garante dell’ unicità dell’ ordinamento sportivo nazionale. L’ inquadramento giuridico civilistico rappresenta la base non solo per concentrare l’ attenzione sulle singole imposte (ires, irap , iva), ma anche per ampliare il discorso ricomprendendo lo studio delle sponsorizzazioni e le pubblicità, attraverso una comparazione delle due tipologie contrattuali e le modalità della loro applicazione pratica. Pertanto, il lavoro svolto, rappresenta un’ esposizione ragionata del tema scelto in forma sintetica: non sconfina nell’ eccesso verbale, ma utilizza un linguaggio conciso,contenuto, sorretto da frasi espressive di un costruttivo significato, cercando di rendere il discorso nitido a chi legge. Ampio spazio viene dedicato anche alle Onlus ed al lavoro sportivo. Tuttavia, su alcuni aspetti continua a mancare un orientamento unitario, sussistendo dubbi interpretativi e contrasti giurisprudenziali: il legislatore, in questo lungo percorso evolutivo non ha seguito la strada che portasse alla tipizzazione di un modello per i sodalizi sportivi, ma si è limitato a mettere ordine su una realtà di fatto. Alcunipunti critici sono stati chiariti, in parte dalle sentenze, non solo delle rispettive commissioni tributarie, ma anche delle sezioni unite della Corte Suprema, proprio per la complessità dei casi affrontati. Occorre sottolineare e ribadire come lo sport rappresenti una straordinaria risorsa sociale ed economica, la cui valorizzazione determina un impatto notevole sul benessere personale, e, considerato anche dal punto di vista giuridico, per le problematiche sempre nuova che presenta.
Sarebbe opportuno, con il tempo, creare una normativa comune ed omogenea di riferimento, in modo che la favorevole disciplina tributaria non venga utilizzata, come spesso è accaduto, come uno strumento elusivo da parte del contribuente.

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INTRODUZIONE L’oggetto del presente lavoro di tesi riguarda lo studio della tassazione delle società e degli altri enti sportivi, anche dilettantistici, il cui interesse è stato rinnovato dalla cospicua produzione normativa, che rappresenta il punto di riferimento , ai fini di una esauriente trattazione del tema in questione: sono seguite, successivamente varie interpretazioni dell’Agenzia dell’Entrate. Il settore sportivo fino a poco tempo fa era trascurato dal punto di vista tributario, mentre ora non può più essere ignorato visto il ritorno economico e le cifre che gli appartengono . L’esercizio delle attività sportive , sia in forma individuale che in quella associata, è un settore che riceve particolare attenzione da parte del legislatore, in considerazione della numerosità dei praticanti e delle relative finalità sociali. In tale ottica, infatti , è preordinata la remota costituzione di appositi enti pubblici, ai quali è riconosciuto un complesso di poteri per la diffusione e coordinamento della pratica sportiva (è il caso del CONI e delle diverse Federazioni), destinatari, ogni anno, di significativi trasferimenti di risorse pubbliche, nonostante recentemente si sia affermata una spiccata tendenza alla privatizzazione del sistema, in conseguenza della crescente rilevanza assunta. La progressiva diffusione di articolazioni con finalità e strutture organizzative eterogenee, ha ben presto sollevato la necessità di introdurre una disciplina specifica per le organizzazioni di natura capitalistica e lucrativa, statutariamente orientate a perseguire in misura molto marginale le tipiche finalità ricreative. Tale situazione ha indotto il legislatore ad intervenire in materia organica e sistematica con la legge del 23 febbraio 1981, n. 91, per mezzo della quale è stata prevista una disciplina ad hoc per il settore del professionismo sportivo. Si è inoltre assistito all’evoluzione dei soggetti operanti nel campo che ha portato alcune società a quotarsi in borsa. Tuttavia si evidenzia una frammentazione legislativa sostanziale e fiscale , frutto della sovrapposizione di provvedimenti.

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Informazioni tesi

  Autore: Stefania Caputo
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi della Calabria
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Salvatore Muleo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 111

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