Trattamento farmacologico e riabilitativo dei musicisti di musica leggera
L’evoluzione della tecnica musicale, l’apporto di nuove conoscenze e il loro impiego nello studio dello strumento hanno migliorato il rendimento dell’esecuzione musicale ma allo stesso tempo hanno sottoposto il musicista ad una maggiore sollecitazione dell'apparato muscolo-scheletrico aumentando così i fattori di rischio nei confronti di patologie come le sindromi da sovraccarico, tendinopatie, rachialgie, sindromi da compressione nervosa e il crampo del musicista (distonia focale).
In genere il trattamento eseguito su ogni singola patologia viene stabilito da un’accurata visita fisiatrica. In seguito alla diagnosi effettuata dal personale medico, supportata dall’esame strumentale se necessario, si stabilisce la terapia più adeguata valutando la scelta di un trattamento riabilitativo, farmacologico o l’associazione di entrambi.
Attenzione particolare va rivolta alla distonia focale che rappresenta l’affezione muscolo-scheletrica più grave. La terapia di questa patologia si avvale della somministrazione di farmaci anticolinergici, iniezioni di tossina botulinica, utilizzo di ortesi specifiche (splint) e un programma riabilitativo di rieducazione al gesto.
Sulla base del lavoro svolto in collaborazione con la Dott.ssa Rosa Maria Converti presso l’"Ambulatorio Sol Diesis” e con alcuni musicisti professionisti nella raccolta di informazioni inerenti alla pratica musicale, lo scopo della tesi è quello di fornire informazioni sull’esistenza di problematiche presenti nell'ambito di una categoria solitamente estranea ad individuarle. Tutto ciò potrebbe quindi mostrarsi utile ai fini dell’approfondimento, della conoscenza e naturalmente della prevenzione.
Nell’indagine condotta, ho analizzato una popolazione costituita da 47 musicisti di musica leggera affetti da patologie muscolo-scheletriche derivanti sia dalla professione che dall’esercizio musicale continuato. Durante il periodo di campionamento, compreso tra il 2006 e il 2009, ho potuto distinguerne 18 con distonia focale, 15 con tendinopatie e 14 con sindrome da sovraccarico.
Dalla valutazione dei dati, ho potuto dedurre che nei confronti della distonia focale, tutti i batteristi e la maggior parte dei bassisti trattati con tossina botulinica (Dysport) hanno mostrato un miglioramento, misurabile anche tra i gradi più alti delle scale di valutazione. Inoltre, indipendentemente dallo strumento utilizzato, la terapia con tossina botulinica non risultava particolarmente coadiuvata dalla presenza di uno splint funzionale, per cui la distonia focale sembra trattabile soprattutto da un punto di vista farmacologico e in minor misura da quello ortesico. Il grado di miglioramento dopo un anno di trattamento si manifestava parziale e non sempre di completa regressione come osservato invece per le tendinopatie, le sindromi da sovraccarico e le parestesie, risolte completamente con FANS topici, supporti fisioterapici e integratori neurotrofici. Questo ultimo dato evidenzia quanto la distonia focale sia una disfunzione limitativa e di difficile trattamento.
Per un musicista con sintomatologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, quindi appartenente ad una popolazione di pazienti tanto peculiare quanto potrebbero esserlo anche gli atleti, è sempre consigliabile rivolgersi a personale medico specializzato per una visita fisiatrica.
Il farmacista può consigliare l’assunzione di FANS nella maggior parte delle patologie muscolo-scheletriche tenendo comunque presente che per questa particolare tipologia di pazienti non è opportuno praticare esclusivamente l’automedicazione.
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Informazioni tesi
Autore: | Enrico De Paolis |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Ferrara |
Facoltà: | Farmacia |
Corso: | Farmacia |
Relatore: | Carla Biondi, Rosa Maria Converti, Barbara Pavan |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 71 |
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