Tecniche diagnostiche per lo studio del sistema linfatico: la Linfo RM una metodica emergente

Il sistema linfatico svolge funzionali vitali per l’organismo, quali drenaggio di antigeni e cellule, l’attivazione del sistema immunitario ed il mantenimento dell’omeostasi tessutale tramite l’assorbimento, il trasporto e il drenaggio del liquido interstiziale in eccesso. Nonostante sono molteplici le patologie che colpiscono il sistema linfatico, tra cui il linfedema, le linfoadenopatie e i chilotorace, le metodiche di imaging diagnostico dedicate per studio di quest’ultime non hanno avuto negli anni lo stesso sviluppo delle tecniche utilizzate per studiare la circolazione sanguigna.

Obiettivo dello studio:
Lo scopo dell’elaborato è quello di raccogliere testimonianze sullo stato dell’arte dell’imaging linfatico, valutando vantaggi e svantaggi di ogni singola metodica, soffermandosi sulla linfoangiografia a risonanza magnetica, detta Linfo-RM, in quanto metodica emergente. Inoltre, si vuole fornire maggiori informazioni sull’anatomia compartimentale del sistema linfatico in modo da agevolare l’applicazione delle tecniche diagnostiche. Infine, andremo ad analizzare e confrontare i parametri tecnici utilizzati dai vari autori del mondo scientifico con quelli utilizzati presso la nostra struttura.

Materiali e Metodi:
Lo studio comprende la revisione di quarantaquattro articoli presenti in riviste scientifiche, quali PubMed e Springer, pubblicati dal 1918 ad oggi. Sono state riportate tutte le principali sequenze utilizzate dagli autori negli esami Linfo-RM, classificandole in base a quante volte sono state utilizzate, con che parametri tecnici sono state utilizzate e con quali scanner (1,5 o 3,0 T). Inoltre, abbiamo documento due casi pediatrici: una paziente di 7° anni con sindrome del cuore sinistro ipoplasico (HLHS) e linfostasi di tipo 3° ed un paziente di 1° anno con chilotorace; entrambi sono stati studiati tramite una Linfo-RM dinamica con somministrazione intranodale di mezzo di contrasto utilizzando una sequenza T1 3D-TWIST. Per questi casi è stato utilizzato uno scanner Magnetom Aera Siemens di un 1,5 T.

Risultati:
Dalla revisione dei 44° articoli è emerso che la sequenza maggiormente utilizzata nella Linfo-RM senza mezzo di contrasto è una 3D TSE T2, con un TR medio di 3817 ms ed un TE medio di 745,25 ms; nella Linfo-RM con mezzo di contrasto intradermico la sequenza maggiormente utilizzata è stata la 3D FLASH/SPGR/T1-FFE, con un TR medio di 4,62 ms ed un TE medio di 1,79 ms; infine, per la Linfo-RM pediatrica la sequenza maggiormente utilizzata è stata la 3D VIBE/LAVA-XL/THRIVE, con un TR medio di 3,7 ms ed un TE medio di 1,8 ms. Mentre nei due casi pediatrici documentati la Linfo-RM con mezzo di contrasto intranodale e sequenza 3D TWIST ha permesso una corretta diagnosi.

Conclusioni: La linfo-RM pur essendo una metodica relativamente recente sembra avere ottime possibilità per essere riconosciuta dal mondo scientifico come modalità di imaging accurata e sicura per lo studio delle principali patologie linfatiche.