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L’evasione fiscale e la moneta elettronica

Questa tesi ha l’obiettivo di analizzare e commentare le soluzioni messe in atto dallo stato per combattere il fenomeno dell’evasione fiscale, cercando di capire se i metodi di contrasto adoperati dai governi e dalle amministrazioni abbiano portato dei cambiamenti significativi in termini di risultati, comparandoli con quelli conseguiti fino ad ora, e di trasmettere al/ai lettore/i un quadro vivido e significativo di quanto il fenomeno dell’evasione sia dannoso per una repubblica democratica.
Partiremo dunque da una panoramica del sistema tributario italiano, e degli elementi che lo compongono, per poi indagare sulle strategie e i metodi anti-evasione, con uno sguardo in particolare alle dinamiche interne della lotta all’evasione, in molti casi considerata come un mero insieme di pene e controlli a tappeto degli organi di controllo deputati.
Ci collegheremo infine all’introduzione della moneta elettronica (definizione che inizialmente includeva ogni tipologia di circolazione monetaria compiuta elettronicamente, e quindi anche bonifici e giroconti, in seguito modificata e ridefinita) come metodo anti evasione, osservandone le caratteristiche peculiari nonché rivoluzionarie, con uno sguardo più intenso soprattutto dei rischi connessi alla sua circolazione e alla creazione di nuove valute virtuali. Un fenomeno ancora agli albori, carico, però, di grandi prospettive per il futuro, figlio dell’era 2.0 e di internet.

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XIX Capitolo 2 Le strategie antievasione e le misure di contrasto 2.1 La tracciabilità dei pagamenti, la fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi La tracciabilità fiscale fa riferimento al complesso delle misure attuate dal legislatore atte all’incentivazione di strumenti di pagamento che lascino traccia dei vari flussi di denaro disincentivando, al contempo e per contro, l’utilizzo del denaro contante che, al contrario, non lascia traccia alcuna delle varie transazioni. I pagamenti elettronici favoriscono, dunque, la tracciabilità fiscale, nel senso che rendono possibile la ricostruzione storica dei flussi finanziari tra i soggetti coinvolti e costituiscono, altresì, uno strumento di lotta e prevenzione all’evasione fiscale, nonché uno strumento di prevenzione dei fenomeni di riciclaggio e di circolazione di banconote contraffatte. Negli anni Ottanta, in particolare, il riciclaggio Le origini della tracciabilità vengono fatte risalire, in Italia, agli inizi degli anni Novanta: l’obiettivo era quello di contrastare e prevenire il riciclaggio di denaro, che in quel periodo costituiva un problema particolarmente rilevante, alla luce anche della diffusione dei fenomeni di criminalità organizzata e delle organizzazioni a stampo mafioso. Negli anni Ottanta, in particolare, il riciclaggio costituiva già un’emergenza a livello mondiale, a tal punto che il G7 di Parigi del 1989 diede vita all’istituzione del Gruppo di Azione Finanziaria, un organismo intergovernativo finalizzato alla promozione delle strategie di prevenzione e contrasto al riciclaggio di denaro sporco. Anche in Italia il legislatore intervenne a tal fine con l’introduzione dell’art. 648-bis nel Codice penale che punisce tale reato. Ma, nonostante ciò, il fenomeno del riciclaggio si è “raffinato” rendendosi

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Informazioni tesi

  Autore: Simone Castelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università Telematica Pegaso
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Francesco Scuderi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 54

FAQ

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Parole chiave

moneta elettronica
evasione fiscale
sistema tributario italiano
valute virtuali

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