Dall'Alpe Adria all'Euroregione. Ipotesi di normalizzazione geopolitica e sviluppo socioeconomico dell'area dell'Alto Adriatico
Direi di partire dalla considerazione che l’idea di Euroregione nell’area alto-adriatica e danubiana non è una novità; viceversa, è un’idea che nasce lontano ed evolve dai primi contatti transfrontalieri alla costituzione del Trigon prima e del Quadrigon poi, per trovare in seguito continuità e concretezza nell’esperienza proficua ed ancora viva della comunità di lavoro Alpe Adria. E’, dunque, in buona misura, un’idea strettamente legata alla storia non solo politica, ma anche economica di un contesto geografico-territoriale che ha visto Trieste trovarsi in posizione di perno.
Proprio da questa constatazione muove il proposito di verificare lo sviluppo delle iniziative euroregionali intraprese, ma soprattutto capire come l’idea di Euroregione è evoluta e cosa può rappresentare per l’area geografica di studio. A questo proposito, si rileva che ci sono state numerose iniziative di Euroregione: alcune funzionano e sono concentrate prevalentemente tra la Germania e i suoi vicini occidentali (si ricordano l’Euregio e la cooperazione lungo il confine tedesco-olandese, nonché la Regio Basiliensis, inserita nella complessa ed articolata area di cooperazione del Reno Superiore); mentre altre sono rimaste sostanzialmente solo sulla carta.
Sebbene ogni caso presenta caratteristiche strutturali diverse e va dunque affrontato ed esaminato sulla base della propria peculiarità, dalle ricerche condotte emerge che per istituire un’Euroregione, nella misura in cui si tratta di aggregare territori appartenenti a Stati diversi (che nel caso in esame sono paesi aderenti all’UE, ad eccezione della Croazia), sono necessari presupposti di varia natura: giuridici, politico-amministrativi, economici, finanziari, socio-culturali e via discorrendo.
Entrando ora nel vivo del lavoro, si osserva che l’iniziativa di Euroregione consiste in un processo strategico di medio-lungo periodo che interessa un’area geografica ricomprendente, muovendoci da ovest verso est, due Regioni italiane (Veneto e Friuli Venezia Giulia), due Länder austriaci (Carinzia e Stiria), la Repubblica di Slovenia, due Regioni croate e forse alcuni territori ungheresi di confine.
Venendo così rapidamente alla valutazione delle prospettive a medio-lungo termine dell’ipotesi di Euroregione, non si può sottovalutare l’importanza rivestita dalle competenze attribuite ed effettivamente esercitate dalle autorità territoriali decentrate in materia di politica estera e relazioni esterne. Sotto questo profilo, e con riferimento in particolare ad Italia, Austria e Croazia, la situazione pare non ancora sufficientemente uniforme.
Alla luce di quanto espresso e adottando una prospettiva di sano realismo, si può affermare che stiamo parlando di un processo in fieri, in altri termini un processo iniziato lontano (con le prime iniziative spontanee ed occasionali di collaborazione attraverso le frontiere degli Stati coinvolti) e finora, pur alternando momenti d’accelerazione ad altri di rallentamento, sempre progredito.
Ciò ispira la convinzione di poter essere realisti in positivo riguardo alle prospettive di realizzazione dell’Euroregione, tuttavia senza enfatizzare oltremodo i tempi e sottovalutare ostacoli e difficoltà che oggettivamente esistono e vanno superati; convinzione che sembra poter essere confermata e sostenuta anche dalla prevista entrata nel 2007 della Slovenia nell’area Schengen e, al contempo, dagli auspicabili progressi di Zagabria lungo la strada dell’integrazione europea. In altre parole, si tratta di eventi da contestualizzare in un processo che pare prefigurare una progressiva diffusione della omogeneità, sia istituzionale, che socio-economica, come un dato di fatto che si sta gradualmente realizzando.
In ultima analisi, l’Euroregione va considerata ed interpretata come un’iniziativa in divenire che precede lungo un percorso in costante e progressivo sviluppo e, pertanto, non si vede perché, a condizione di continuare a cooperare consapevolmente in questa direzione, non potrà dare nel tempo i suoi frutti.
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Informazioni tesi
Autore: | Loris Novello |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Trieste |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Maria Paola Pagnini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 147 |
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