Spopolamento montano nel cuneese: nascita e sviluppo del fenomeno

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Come è facilmente intuibile, possiamo vedere come il fenomeno si sviluppa sulle varie 
fasce alpine, se per le alte Alpi è in atto un deciso spopolamento questo invece non 
riguarda i comuni delle basse alpi che vedono una crescita demografica abbastanza 
netta. E’ inoltre evidente che, se nelle alte Alpi la percentuale di popolazione si è 
dimezzata, mentre nelle basse Alpi è aumentata del 8,74%, questo significa che gran 
parte del flusso migratorio aveva come destinazione il resto della provincia Granda.  
In grigio è stato evidenziato il periodo trattato in questo capitolo e quindi l’andamento 
a cavallo delle due Guerre Mondiali. Dunque, si può affermare che «lo spopolamento è 
direttamente proporzionale all’altitudine e all’asprezza del suolo; man mano che si 
scende lo spopolamento diminuisce di intensità e trova un primo arresto nei comuni del 
fondovalle dove anzi la popolazione talvolta tende a crescere»
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. 
Un ulteriore spopolamento verso la pianura e quindi verso i centri maggiori avverrà 
solo successivamente, dando luogo ad una seconda fase del fenomeno. Il montanaro 
non si trasforma subito in bracciante per l’industria, questo avverrà solo in seguito, 
prima di inurbarsi si trasformerà in agricoltore o in piccolo proprietario di terre nelle 
Prealpi. In questo periodo, lo sviluppo delle manifatture è ancora molto legato alla 
presenza delle risorse vista anche l’arretratezza dei sistemi logistici e di trasporto. 
Come si vede dai due cartogrammi nelle pagine successive si verifica quello che si è 
precedentemente anticipato, ovvero che la crescita negativa della popolazione può 
mascherare il fenomeno dello spopolamento. Se osserviamo i dati (in migliaia di 
abitanti), presenti all’interno dei riquadri nelle cartine, delle zone di Cuneo, Fossano, 
Ceva e Alba si nota il diminuire della popolazione che potrebbe far sembrare che in 
realtà lo spopolamento non sia avvenuto o che comunque sia stato un fenomeno 
marginale. Questo può trarre in inganno perchØ può far sembrare che nella realtà in 
queste aree della provincia non vi sia stato quell’aumento di abitanti dovuto al flusso 
                                                 
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 CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA, Cuneo 1862-1962: Un secolo di vita economica, 
Cuneo, 1962, Tabelle e grafico pp. 84