Effetti emodinamici di una tecnica osteopatica specifica, condotta attraverso l'onda di polso arteriosa, applicata alle principali arterie degli arti inferiori. Uno studio randomizzato, controllato
Introduzione
Lo studio esamina l'effetto su una tecnica osteopatica protocollata, applicata su punti arteriosi specifici degli AAII. Tre modelli teorici – autonomico, fasciale e pulsatorio – convergono verso un‘ipotesi di meccanismi integrati di autoregolazione del sistema arterioso. La tecnica utilizza il sistema arterioso attraverso il fenomeno dell’onda di polso (PW) per indurre delle modificazioni funzionali sul sistema stesso.
Obiettivo: Lo studio vuole verificare se la tecnica applicata alle arterie degli arti inferiori ha un effetto emodinamico misurabile localmente, tramite le arterie femorali comuni, nella regione degli arti inferiori e sul sistema arterioso nel suo complesso.
Metodi
RCT in doppio cieco. Sono stati arruolati 44 soggetti, di cui 42 hanno portato a termine lo studio (17 maschi, 25 femmine; range età = 25-65; età media = 52 anni ; DS età = 9,61. I soggetti sono stati assegnati random al gruppo sperimentale, cui è stato applicato il protocollo OMT-APW, o al gruppo di controllo, sottoposto a LT. Per tutti i soggetti sono stati misurati 5 parametri: SP, Media SP-DP, BFV, ABI, CAVI. I dati sono stati rilevati per tutti i soggetti pre e post trattamento: prima prova (T1) e dopo una settimana, pre e post trattamento: seconda prova (T2).
Risultati
Sono stati misurati Media, Range e SD. T-test per le misure CFA, per ABI e CAVI: Test di Wilcoxon. Le misure CFA hanno dato statistiche significative solo in T2 del gruppo controllo sulla media dei picchi pressori. ABI si mostra significativo in T2 Dx. CAVI è risultato sempre significante statisticamente tranne che in T1 Dx. Le analisi inter-gruppo in T2 non rivelano alcuna differenza significativa tra gruppo di controllo e gruppo sperimentale, relativamente alle variabili dipendenti misurate. Tuttavia, all’interno del gruppo sperimentale (e non del gruppo di controllo) si rileva una diminuzione statisticamente significativa dell’indice CAVI SX sia inT1 (Z = -1.96; p < .50) che in T2 (Z = -2,34; p < .50); l’indice CAVI DX e l’indice ABI DX decrescono in modo statisticamente
significativo (rispettivamente Z =-2.32; p<.905; Z = -2.70 ; p<.01), ma tale differenza si rileva solo in T2 e non in T1.
Conclusioni
Il trattamento OMT ha mostrato un cambiamento significativo solo su alcuni dei parametri considerati; il fatto che gli indici CAVI e ABI decrescano rappresenta però un buon punto di partenza a sostegno all‘ipotesi di influenza arteriosa regionale e sistemica. CAVI è un indice importante di stiffness arterioso. In futuro, si intende approfondire con ulteriore sperimentazione su tutto il network arterioso
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Ghedina |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Dresden International University |
Facoltà: | Osteopatia |
Corso: | Osteopatia |
Relatore: | Chiara Venturi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 77 |
FAQ
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