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Web Presence dei partiti politici italiani: strategie di comunicazione e prospettive di sviluppo nel Web 3.0

La tesi, partendo da uno studio delle peculiarità del canale Web degli ultimi mesi, analizza la presenza online dei partiti politici italiani, con lo scopo di delineare un metodo per l’analisi qualitativa della Web Presence ed individuare le migliori strategie di comunicazione attuabili sui canali del Web 2.0. L’analisi di questi stessi canali, poi, ci porterà a parlare di un nuovo stadio evolutivo del Web, che chiameremo 3.0.

Come benchmark di riferimento per lo studio della Web Presence dei partiti italiani si è scelto il Partito Democratico (PD), che, sulla base dei documenti programmatici e delle dichiarazioni dei leader, crede nei nuovi media e nel Web come strumento di partecipazione dei cittadini alla vita politica del Paese.
Lo studio è stato condotto analizzando i punti di presenza online ufficialmente presidiati dall’organizzazione politica. Tuttavia, trattandosi di un’associazione di persone che su base volontaria partecipano attivamente a diverse iniziative per il raggiungimento degli scopi statutari, si è riscontrata una molteplicità di punti di presenza non coordinati fra loro e gestiti autonomamente dai suoi militanti. Data la vastità di questo tipo di presenze online, non si è potuto includerle nell’analisi, se non come dato sociologico a completamento di alcune riflessioni sulle strategie di presenza dei partiti politici italiani.
Come elementi di confronto si sono scelti due partiti molto diversi sia dal PD che fra di loro: Il Popolo della Libertà (PdL) ed il Movimento 5 Stelle (M5S).
Il primo è il più ovvio termine di paragone rispetto al Partito Democratico, in quanto, nel sistema politico italiano, orientato al bipolarismo, i due partiti principali che si contendono la leadership di coalizione sono PD e PdL.
Il secondo è un partito giovane e minoritario, praticamente nato sul Web, che quindi, teoricamente, dovrebbe avere maggior capacità di gestire la propria Web Presence rispetto agli altri due.
Per il Partito Democratico si è realizzata un’analisi dettagliata del sito web ufficiale, utilizzando il meta-modello 7Loci, mentre per gli altri due partiti ci si è concentrati sulla mappa e la matrice di presenze online, essendo interessati principalmente a confronti sulle diverse strategie di Web Presence.

Al fine di ottenere un’analisi accurata si è delineato un metodo per l’analisi qualitativa della Web Presence, formulando un modello utile all’identificazione delle caratteristiche principali che permettono un’efficace presenza online. Tale modello è stato applicato all’analisi della Web Presence del Partito Democratico.
Infine, si sono formulate alcune ipotesi di sviluppo delle strategie di comunicazione dei partiti e di ogni altro soggetto politico; poiché, come è già accaduto per tutti i media, le opportunità di contatto offerte dal Web sono troppo rilevanti perché vengano sottoutilizzate a lungo.

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5 Introduzione La presente tesi, partendo da uno studio delle peculiarità del canale Web degli ultimi mesi, analizza la presenza online dei partiti politici italiani, con lo scopo di delineare un metodo per l’analisi qualitativa della Web Presence ed individuare le migliori strategie di comunicazione attuabili sui canali del Web 2.0. L’analisi di questi stessi canali, poi, ci porterà a parlare di un nuovo stadio evolutivo del Web, che chiameremo 3.0. Come benchmark di riferimento per lo studio della Web Presence dei partiti italiani si è scelto il Partito Democratico (PD), che, sulla base dei documenti programmatici e delle dichiarazioni dei leader, crede nei nuovi media 1 e nel Web come strumento di partecipazione dei cittadini alla vita politica del Paese. Lo studio è stato condotto analizzando i punti di presenza online ufficialmente presidiati dall’organizzazione politica. Tuttavia, trattandosi di un’associazione di persone che su base volontaria partecipano attivamente a diverse iniziative per il raggiungimento degli scopi statutari, 2 si è riscontrata una molteplicità di punti di presenza non coordinati fra loro e gestiti autonomamente dai suoi militanti. Data la vastità di questo tipo di presenze online, non si è potuto includerle nell’analisi, se non come dato sociologico a completamento di alcune riflessioni sulle strategie di presenza dei partiti politici italiani. Come elementi di confronto si sono scelti due partiti molto diversi sia dal PD che fra di loro: Il Popolo della Libertà (PdL) ed il Movimento 5 Stelle (M5S). Il primo è il più ovvio termine di paragone rispetto al Partito Democratico, in quanto, nel sistema politico italiano, orientato al bipolarismo, i due partiti principali che si contendono la leadership di coalizione sono PD e PdL. Il secondo è un partito giovane e minoritario, praticamente nato sul Web, che quindi, teoricamente, dovrebbe avere maggior capacità di gestire la propria Web Presence rispetto agli altri due. 1 Fra i più recenti atti formali del PD si ricorda il documento programmatico Le proposte del PD per un’Agenda Digitale Italiana (febbraio 2011). 2 Assemblea Costituente Nazionale del PD, Statuto del Partito Democratico, 16 febbraio 2008.

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Parole chiave

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