Unione monetaria europea: freno o sviluppo agli squilibri regionali?
Nell'ambito del presente studio è interessante valutare in che modo l’Unione monetaria europea ha inciso e può ancora incidere sugli squilibri regionali, ossia attenuando o al contrario aggravando i problemi di arretratezza e sottosviluppo delle regioni e nazioni meno progredite e poi analizzare i costi e/o benefici per tale attuazione.
Quaranta anni dopo la nascita della Comunità europea, a Maastricht, città simbolo olandese, i capi di Stato e di governo dei “Dodici” hanno raggiunto l’11 dicembre 1991 un accordo sul Trattato che istituiva l’Unione europea (UE). Uno dei precipui compiti dell’UE consiste nell’aiutare i paesi aderenti a prosperare in modo uniforme. Il programma di completamento del mercato unico ha trovato il suo coronamento nell'attuazione del disegno di integrazione economica e monetaria dell’Unione europea (UEM), che, attraverso tre successive fasi , e dopo un lungo processo diplomatico, ha portato al conio di una moneta unica in sostituzione delle rispettive valute nazionali. La nuova moneta ha contribuito notevolmente al processo di unificazione economica europea ed a stimolare il senso di appartenenza dei cittadini a un’unica identità.
Per approdare ad un siffatto risultato, i paesi aderenti hanno rinunciato alla propria sovranità nazionale in campo monetario, sottoponendosi ad una serie di restrizioni economiche e finanziarie. È la prima volta nella storia che una unione di diverse nazioni avviene prima in campo economico e poi in campo politico. Infatti, sono state definite con molta chiarezza le regole economiche della Comunità europea, ma non con altrettanta chiarezza sono state definite le leggi per regolare la vita dei cittadini europei.
Il progetto di unificazione monetaria si innesta in un’area ancora estremamente eterogenea dal punto di vista economico, caratterizzata da accentuate disparità regionali nel livello del reddito e nell’occupazione fra i paesi cosiddetti del centro ed i paesi della periferia. In tale prospettiva è pertanto legittimo chiedersi se l'unione monetaria sarà portatrice di nuovi vincoli o di nuove opportunità.
Al fine di valutare l’entità dei divari economici e sociali fra paesi e regioni, possono essere utilizzati numerosi indicatori, e tra quelli più comunemente presi in esame vi sono il PIL pro-capite e il tasso di disoccupazione. Essi sono anche fra i principali criteri utilizzati per l’individuazione delle aree ammissibili alle azioni di sostegno nell’ambito delle politiche di coesione dell’UE. Inoltre, i paesi aderenti all’Unione, hanno fatto ricorso, per riassorbire eventuali squilibri economici, a canali alternativi di aggiustamento per il riassorbimento di fluttuazioni cicliche, sulla cui logica sono state create ed analizzate delle aree valutarie ottimali: gruppi di regioni con economie strettamente legate fra loro per lo scambio di beni, servizi e fattori produttivi. In questa logica, sempre più inevitabile, diventa fondamentale l’attuazione di determinate ed efficaci strategie di intervento e di ridistribuzione, il cui coronamento trova esito con l’affermarsi delle politiche regionali, intese come l’insieme delle azioni di politica economica che hanno come obiettivo primario la ridistribuzione geografica del reddito tra le aree territoriali. Esse nascono dalla necessità di sostenere la crescita e lo sviluppo dell'economia in zone geografiche specifiche, attraverso strumenti che cercano di favorire il permanere delle imprese presenti e la localizzazione, nelle aree individuate, di nuove attività produttive. Inoltre, l’esistenza di accentuati squilibri regionali nell’ambito del territorio comunitario ha dato luogo all’elaborazione e all’attuazione di un insieme di interventi a favore delle aree economicamente svantaggiate, che va sotto il nome di politiche di coesione; esse hanno svolto, negli anni recenti, il ruolo proprio delle politiche di riequilibrio territoriale.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Antonio Pacifico |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari |
Relatore: | Giorgio Di Giorgio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 64 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi