Sviluppo, sostenibilità finanziaria ed esperienza italiana del Reddito di Cittadinanza
L'argomento trattato da questa tesi ha molteplici significati ed è per questo oggetto di confusione soprattutto in Italia, infatti ho voluto fare chiarezza prestando attenzione al concetto ed ai caratteri principali del reddito di cittadinanza, o reddito di base incondizionato, che viene molto facilmente confuso con il termine di reddito minimo garantito.
Il reddito minimo garantito è uno strumento che assicura a ciascun individuo una soglia minima di reddito, sotto della quale non deve scendere, non si attribuisce incondizionatamente a tutta la popolazione, ma è uno strumento solo per coloro che non riescono a raggiungere la soglia minima di povertà.
Il reddito di cittadinanza incondizionato (cosiddetto Universal Basic Income) invece, consiste in un reddito in denaro erogato dallo Stato, ad ogni singolo membro della società, indipendentemente da qualsiasi entrata e vincolo, ovvero non si hanno obblighi a cui si deve assolvere come contropartita. Questo schema consentirebbe di combattere assieme al raggiungimento della piena occupazione, che negli ultimi anni ne è diventato sempre più difficoltoso il raggiungimento, anche altre tipologie di problemi come ad esempio la povertà, la disoccupazione e la precarietà.
Nella trattazione del primo capitolo si analizza il reddito di cittadinanza dal punto di vista sia storico, riferendosi principalmente alle differenti figure che sono intervenute appoggiando e propagando tale idea, presentando in questo modo le fondamenta di tale reddito, che legislativo ricercando nella giurisprudenza fonti che trattano anche se indirettamente di tale reddito. Inoltre si è cercato di dare una definizione esaustiva del reddito di base universale soffermandosi, attraverso una breve descrizione, sulle sue principali peculiarità che lo contraddistinguono.
Nel secondo capitolo si illustrano alcune cause attuali che hanno portato allo sviluppo di tale schema, come ad esempio il mercato del lavoro attuale che è fortemente caratterizzato da disoccupazione e precarietà, il passaggio da un modello di accumulazione capitalistica ad un modello di accumulazione flessibile (es: lean production e Il Just in Time) e il possibile utilizzo del reddito minimo universale come strumento per contrastare la povertà.
Per quanto riguarda la sostenibilità ed il finanziamento del reddito di base incondizionato, se ne parlerà nel corso del terzo capitolo, dove si è cercato di chiarire il costo di una sua possibile introduzione, dando una definizione dell'importo erogato ed analizzando le principali possibili modalità di finanziamento che potrebbero consentire di attuare in modo concreto tale reddito.
Infine nel quarto ed ultimo capitolo, si è trattato dell'attuale esperienza Italiana che è appena iniziata cercando il più possibile di fornirne un quadro generale. Si è analizzato lo sviluppo politico e legislativo del reddito di cittadinanza in Italia partendo dal 2000, enunciando i vari strumenti che si sono susseguiti, fino ad arrivare al D.L. n.4 del 28.01.2019 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, sul quale ci si è soffermati maggiormente, analizzando solamente sugli aspetti principali e maggiormente operativi del decreto. Si è concluso il capitolo evidenziando i possibili effetti del reddito di cittadinanza mediante il modello di microsimulazione dell'Istat FaMiMod, la cui realizzazione parte da un campione di famiglie che risiedono in Italia.
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Informazioni tesi
Autore: | Piepaolo Amadori |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Verona |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Martina Menon |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 58 |
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FAQ
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