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Spagnolo e italiano a confronto: proposta didattica di spagnolo come L2 per studenti italofoni di livello A2

Il tema cardine della dissertazione ad oggetto è l'insegnamento efficace di una L2 affine alla LM (lingua madre) partendo dalle differenze contrastive a livello fonetico e fonologico, analizzandone le similitudini e fornendo esempi su come introdurre l'elemento fonico nelle classi di ELE. Premessa la sussistenza di una tendenza generale nel sottovalutare uno studio approfondito delle lingue straniere affini alla propria lingua madre, ritenendole di facile apprendimento, tale attitudine fa incorrere i discenti di livello A2 in errori grossolani quando si trovano dinnanzi a profonde differenze fonetiche e fonologiche sconosciute, esistenti tra lingue affini (nello specifico fra l'italiano e lo spagnolo).
Le simmetrie e dissimetrie linguistiche fra le lingue affini sono da ricercarsi nelle origini delle lingue stesse, tale argomento è affrontato nel primo capitolo, ripercorrendo la nascita delle lingua spagnola e analizzando gli eventi storici e le influenze linguistiche che l'hanno resa quella che è oggi.
Essendo lo studio delle lingue straniere un tema sempre attuale che si ripropone continuamente nel tempo, numerose sono le tecniche di insegnamento ideate da parte di linguisti e studiosi di tutto il mondo; Fra le numerose teorie e approcci didattici stilati circa il metodo di insegnamento più efficace per padroneggiare al meglio una L2 affine alla L1 (nel nostro caso spagnolo e italiano) ho scelto di soffermarmi sull'AC (analisi contrastiva), sull'AE (analisi degli errori) e sulle proposte didattiche/tareas, al fine di individuare l'approccio più adeguato all'insegnamento dell'elemento fonico dello spagnolo come lingua straniera.
Tramite l'analisi contrastiva fra le due lingue sono emerse analogie e differenze non trascurabili sia a livello fonetico, lessico, che nella corretta articolazione dei suoni; differenze che si ritiene debbano godere della giusta attenzione in sede di studio o insegnamento, soprattutto nei casi in cui lo studente possa percepire come semplice l'acquisizione di una L2 affine alla sua Lm.
Le ricerche e gli studi citati hanno evidenziato quanto, nonostante una complessità minore riscontrabile nella prima, a livello vocalico lo spagnolo e l'italiano siano molto affini.
Queste similitudini, che inizialmente agevolano lo studente di livello A2 nella comprensione della ELE, si rivelano dopo poco tempo delle armi a doppio taglio soprattutto perché traggono in inganno nell'uso corretto dei falsi amici e sulla pronuncia adeguata di fonemi inesistenti nella propria LM; questi ultimi, in mancanza di nozioni teoriche, verranno quindi pronunciati in modo errato o impreciso, sotto l'influenza della L1 (argomento trattato ampiamente nel secondo e terzo capitolo).
Generalmente però nella didattica riguardante l'ELE, nonostante le sopracitate criticità, si tende a dar poco peso all'insegnamento, a studenti italofoni, di una pronuncia adeguata e corretta. Si da per scontato che sia facile pronunciare correttamente lo spagnolo come lingua straniera, in quanto avendo origine comune e condividendo suoni, strutture e lessemi con l'italiano, lo studente si sentirà più sicuro nell'usare la lingua spagnola, anche senza studiarla approfonditamente, rispetto che all'approcciarsi ad una lingua meno affine; tale sicurezza però si manifesta in trascuratezza della pronuncia ed in errori causati da transfer linguistici.
Dunque, fra i requisiti fondamentali affinché uno studente possa impiegare correttamente la LS alla quale si è approcciato sono: lo studio delle regole grammaticali ed un lessico ampio e la scioltezza nello speacking che si otterrà solo se il discente abbia acquisito le regole fonetiche della LS (compresa l'articolazione dei suoni).
In conclusione possiamo quindi ribadire che l'acquisizione dell'elemento fonico appartenente alle lingue straniere, soprattutto per nei casi di lingue affini come italiano e spagnolo sia particolarmente degno d'attenzione e che occorra affinare e ideare nuove modalità di insegnamento dell'elemento fonico in tutte le classi di ELE.
A tal proposito il quarto capitolo dell'elaborato vanta un'impronta didatticamente "pratica" che è da ritenersi utile per coloro che si approcciano sia all'apprendimento che all'insegnamento dello spagnolo come lingua straniera in quanto, oltre a evidenziare le principali differenze/analogie a livello fonetico fra la LM (italiano) e la LS (spagnolo), fornisce anche molti spunti didattici che possano agevolare l'insegnamento a studenti di livello A2 in una classe di ELE.
Sono stati forniti esempi didattici generali su come introdurre la didattica fonica nelle classi di ELE, che si rifanno alla situazione attuale. Esse indubbiamente agevolano l'insegnamento dell'elemento fonico, ma non debbono ritenersi statiche in quanto vanno pari passo con lo sviluppo tecnologico.

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Introduzione Lo studio delle lingue straniere (che per comodità chiameremo L2) è un tema caldo e attuale che si ripropone continuamente nel tempo e che ha visto numerose tecniche di insegnamento. Detto questo si può affermare che l’obiettivo principale di molti studenti che si avvicinano allo studio di una nuova lingua è proprio quello di comprendere i madrelingua e farsi comprendere da essi. Ma un fattore che influenza fortemente l’apprendimento è l’approccio didattico alle L2. Nel corso dei secoli si è studiato e scritto ampiamente riguardo questa tematica e numerose sono state le teorie stilate aventi come oggetto il metodo di insegnamento più efficace nel consentire al discenti di padroneggiare al meglio una L2 affine alla L1, nello specifico lo spagnolo con l’italiano. Fra tali approcci didattici, in questo elaborato ci siamo soffermati sull’AC (analisi contrastiva), sull’AE (analisi degli errori) e sulle proposte didattiche/tareas. Ci siamo concentrati sull’insegnamento dell’elemento fonico dello spagnolo come LS, che, come si evince dalle tesi citate, spesso nell’insegnamento delle lingue è trascurato. Ritengo che l’impronta didatticamente “pratica” di tale dissertazione possa risultare utile a tutti coloro che si avvicinino all’apprendimento ed all’insegnamento del’ELE in quanto, oltre a evidenziare le principali differenze/ analogie a livello fonetico fra la LM (italiano) e la LS (spagnolo), fornisce anche molti spunti didattici che possano agevolare l’insegnamento a studenti di livello A2. 2

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Informazioni tesi

  Autore: Sonia Perrone
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università Telematica "Universitas Mercatorum"
  Facoltà: Economia
  Corso: Lingue e mercati
  Relatore: Sandra Ginzo Escamilla
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 54

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