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Processi di pianificazione e strategie incrementali

La tesi si pone l'obiettivo di individuare i criteri di applicabilità dei processi di pianificazione strategica alla realtà delle PMI, individuando ed analizzando il caso pratico delle aziende finanziate dalla legge 44/86 sull'imprenditoria giovanile che, per poter accedere ai finanziamenti, utilizzano il business plan che può essere considerato una forma base di pianificazione strategica.
Nonostante la pianificazione strategica sia stata oggetto, negli ultimi decenni, di numerose critiche circa la possibile inefficacia delle procedure formali, oggi vive una fase di rinascita dovuta alla consapevolezza diffusa della sua importanza nel processo di formulazione, di comunicazione e di realizzazione delle strategie dell’impresa. Tuttavia la sua connotazione di processo strutturato e formale, in quanto adatto soprattutto per la grande impresa, diviene difficile da applicare ad un contesto imprenditoriale caratterizzato dalla piccola o media dimensione, in cui prevalgono modalità gestionali e di formulazione delle strategie che si basano sulla massima flessibilità e sulla formazione incrementale del pensiero strategico. Inoltre, la presenza nel sistema produttivo italiano di una percentuale altissima di piccole imprese giustifica l’interesse crescente verso lo studio delle pratiche di pianificazione di queste imprese e verso la possibilità di applicare anche ad esse la teoria tradizionale.
L’obiettivo della tesi è comprendere se il processo di pianificazione, tradizionalmente inteso e nelle sue evoluzioni, è applicabile ad un contesto imprenditoriale così diffuso com’è quello della piccola e media impresa, se è possibile replicarlo in scala ridotta o se sono necessari interventi modificativi che ne adeguino le caratteristiche e le modalità di svolgimento alle peculiarità delle procedure di formulazione strategica nelle PMI e alle relative strategie che, in questo caso, assumono sovente il carattere incrementale.
Il lavoro è stato svolto analizzando il pensiero di diversi autori, tra i quali possono ricordarsi Lorange, Mintzberg, Porter, Hax e Majluf, nonché riferendosi alle teorie pubblicate negli ultimi due decenni su riviste specializzate come Long Range Planning, Harvard Business Review, Strategic Management Journal, Problemi di Gestione, Finanza Marketing e Produzione, Piccola Impresa, Economia e Management, ed altre.
La tesi si struttura in cinque capitoli, dei quali i primi tre relativi alla pianificazione strategica in generale, alla sua evoluzione storica ed alle critiche di cui è stata oggetto, mentre gli ultimi due relativi alle proposte metodologiche per applicare il concetto e le metodologie di pianificazione alle PMI nonché, in ultimo, allo studio di una realtà specifica qual è quella delle imprese 44.
Il primo capitolo tratta della pianificazione approfondendo cinque tematiche principali relativamente alla definizione dell’argomento ed alla necessità, tutt’oggi fortemente sentita, di adottare sistemi formali per esplicitare la strategia, alle modalità di svolgimento del processo di pianificazione, all’identificazione dei soggetti impegnati nel processo ed ai tempi necessari
per esplicare le fasi dello stesso.
Il secondo capitolo riguarda l’evoluzione della pianificazione analizzata seguendo due approcci storici complementari, l’uno teorico e l’altro empirico, evidenziando il mutamento avvenuto nel concetto e nelle modalità di svolgimento del processo nonché nella filosofia di gestione dell’impresa.
Nel terzo capitolo sono state esaminate diverse critiche mosse alla pratica di pianificazione, tra cui possono ricordarsi quelle di H. Mintzberg, nonché le soluzioni alternative che hanno ridelineato le caratteristiche del processo rendendolo più flessibile rispetto alle assunzioni della dottrina classica.
Nel quarto capitolo si analizza la possibilità di applicare la teoria tradizionale al contesto delle PMI, esaminando i fattori di contesto critici che impediscono la riproduzione del processo di pianificazione in scala ridotta e proponendo soluzioni metodologiche alternative per una gestione coerente delle strategie incrementali nelle aziende di piccola dimensione.
Il quinto capitolo conclude la tesi trattando di un’indagine empirica svolta presso quindici imprese casertane finanziate dalla legge 44/86 con la quale si è proceduto a verificare se le proposte teoriche trovano riscontro nella pratica di pianificazione di tali aziende e se esse, alla luce del vincolo di presentazione iniziale del business plan per poter accedere ai finanziamenti della suddetta legge, sono propense naturalmente all’adozione di sistemi di pianificazione formale.

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5 INTRODUZIONE Nonostante la pianificazione strategica sia stata oggetto, negli ultimi decenni, di numerose critiche circa la possibile inefficacia delle procedure formali, oggi vive una fase di rinascita dovuta alla consapevolezza diffusa della sua importanza nel processo di formulazione, di comunicazione e di realizzazione delle strategie dell’impresa. Tuttavia la sua connotazione di processo strutturato e formale, in quanto adatto soprattutto per la grande impresa, diviene difficile da applicare ad un contesto imprenditoriale caratterizzato dalla piccola o media dimensione, in cui prevalgono modalità gestionali e di formulazione delle strategie che si basano sulla massima flessibilità e sulla formazione incrementale del pensiero strategico. Inoltre, la presenza nel sistema produttivo italiano di una percentuale altissima di piccole imprese giustifica l’interesse crescente verso lo studio delle pratiche di pianificazione di queste imprese e verso la possibilità di applicare anche ad esse la teoria tradizionale. L’obiettivo della tesi è comprendere se il processo di pianificazione, tradizionalmente inteso e nelle sue evoluzioni, è applicabile ad un contesto imprenditoriale così diffuso com’è quello della piccola e media impresa, se è possibile replicarlo in scala ridotta o se sono necessari interventi modificativi che ne adeguino le caratteristiche e le modalità di svolgimento alle peculiarità delle procedure di formulazione strategica nelle PMI e alle relative strategie che, in questo caso, assumono sovente il carattere incrementale. Il lavoro è stato svolto analizzando il pensiero di diversi autori, tra i quali possono ricordarsi Lorange, Mintzberg, Porter, Hax e Majluf, nonché riferendosi alle teorie pubblicate negli ultimi due decenni su riviste specializzate come Long Range Planning, Harvard Business Review, Strategic Management Journal, Problemi di Gestione, Finanza Marketing e Produzione, Piccola Impresa, Economia e Management, ed altre. La tesi si struttura in cinque capitoli, dei quali i primi tre relativi alla pianificazione strategica in generale, alla sua evoluzione storica ed alle

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