Le scelte di investimento e la gestione di portafoglio
Nel mondo reale, caratterizzato dall’esistenza di incertezza in merito agli eventi futuri, gli individui possono allocare il loro risparmio tra diverse opportunità d’investimento. Nei vari momenti devono risolvere due tipi di problemi: "quanta parte della ricchezza a loro disposizione ripartire tra consumo e risparmio, e come investire la porzione destinata al risparmio".
Nella teoria neoclassica, le scelte di allocazione di risorse scarse tra diversi beni vengono analizzate riducendo tali diversi beni ad una medesima unità di misura: l’utilità prodotta, espressa come l’intensità della soddisfazione arrecata dalla loro disponibilità.
Nella scelta di un investimento variabili determinanti sono il rischio ed il rendimento. Il merito di aver introdotto il concetto di trade-off tra le due variabili spetta a Markowitz, che negli anni cinquanta elaborò una prima formulazione della Moderna teoria di Portafoglio, successivamente ripresa e sviluppata da altri studiosi, tra cui Tobin ed Hicks. La Teoria di Portafoglio costituisce, attualmente, uno dei campi di maggior rilievo presso gli studiosi di discipline finanziarie.
Supponendo di operare in un mercato perfettamente concorrenziale, di poter prendere fondi ad un tasso privo di rischio, e di poter detenere attività rischiose anche allo scoperto, il problema delle scelte di portafoglio si riduce, essenzialmente, ad un problema di massimizzazione vincolata della funzione di preferenza dell’investitore, sotto il vincolo, dicevamo, che la somma degli investimenti in titoli, rischiosi o meno, sia uguale alla disponibilità di fondi. È possibile, quindi, costruire per ogni soggetto un portafoglio, di attività finanziarie, ben diversificato e rispondente alle esigenze dell’individuo che intende allocare il proprio risparmio in tali attività.
La decisione di allocare le risorse di nuova formazione, associata al controllo ed al riposizionamento della ricchezza nel tempo accumulata, costituisce un bisogno primario della collettività. Gli investitori si accostano ai mercati azionari con obiettivi diversi, che riflettono principalmente l’orizzonte temporale, al quale guardano per valutare i risultati dell’investimento, e la loro propensione al rischio. Queste esigenze vengono soddisfatte mediante la gestione del risparmio, esercitabile direttamente dall’interessato, qualora sussistano le necessarie condizioni, quali le competenze professionali, un adeguato supporto informativo, ecc; in alternativa il risparmiatore può acquistare servizi di gestione da società specializzate.
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Informazioni tesi
Autore: | Federica Di Donato |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2000-01 |
Università: | Università degli Studi dell'Aquila |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Quirino Cervellini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 272 |
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