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La tecnologia fotovoltaica come soluzione energetica per rispettare gli impegni di Kyoto

L’approvvigionamento energetico basato sul petrolio compromette la qualità dell’ambiente in modo significativo e costituisce il maggiore ostacolo da sormontare al fine di attuare politiche di sviluppo sostenibile; i danni ambientali provocati in questi decenni si ripercuoteranno in modo amplificato sulle generazioni future.
Le domeniche senza auto, orami da qualche anno, sono divenute uno sporadico stratagemma ecologico con cui gli italiani hanno imparato a convivere; questo è solo uno dei tanti provvedimenti che governo, amministrazioni pubbliche ed enti locali hanno adottato per combattere l’inquinamento da anidride carbonica, ossidi di azoto, monossido di carbonio e micropolveri.
Sebbene si possa avere l’impressione di una nazione seriamente impegnata nella lotta all’inquinamento, nella realtà l’Italia pare non avere compreso che il miglioramento della qualità dell’ambiente necessita di interventi strutturali molto più ambiziosi.
La finalità di questa mia ricerca è la dimostrazione dell’assoluta e crescente pericolosità ambientale delle materie prime che costituiscono il bilancio energetico italiano; verrà mostrato come una coerente politica energetica rivolta verso le fonti rinnovabili potrebbe portare ricchezza economica e miglioramento della qualità dell’aria.
In particolare, con riferimento agli accordi sottoscritti dall’Italia presso il Vertice Ambientale di Kyoto, valuterò l’aiuto che la tecnologia fotovoltaica potrebbe apportare al fine di rispettare gli impegni presi.
Per prima cosa farò notare come, a partire dal referendum anti-nucleare del 1986, l’Italia abbia abbandonato qualsiasi volontà di incrementare lo sviluppo delle fonti energetiche alternative ai combustibili fossili, ponendosi sempre più nelle mani del petrolio e dei paesi che lo producono.
Prenderò in considerazione le peculiarità della tecnologia solare fotovoltaica analizzandone le potenzialità, i costi e le modalità di installazione; dimostrerò che, ormai, la tecnologia del silicio ha raggiunto livelli di rendimento energetico apprezzabili ed economicamente sfruttabili.
Porrò a confronto la legislazione che regola l’autoproduzione elettrica solare in Italia con quella degli altri paesi, soprattutto la Germania; porrò in evidenza come solo una politica di incentivazione in conto esercizio, del tipo tedesco, sia in grado di sostenere con successo il peso dello sviluppo del settore fotovoltaico.
Cercherò, in seguito, di individuare le differenze che intercorrono tra Italia e Germania individuando nella liberalizzazione del mercato elettrico un prezioso aiuto per l’ambiente; dimostrerò, infatti, che la presenza di un monopolista nel mercato dell’elettricità sia di intralcio non solo alla riduzione delle tariffe, ma soprattutto all’erogazione di incentivi in conto esercizio per l’installazione di pannelli solari.
Terminata la fase di studio del bilancio energetico, della tecnologia solare, delle politiche di incentivazione e del mercato elettrico mi proporrò di quantificare gli effetti che una politica fotovoltaica intraprendente potrebbe avere sul settore energetico italiano; dimostrerò che nel nostro Paese le installazioni fotovoltaiche potrebbero agilmente raggiungere la sorprendente potenza di 6.500 MegaWatt.
Per ottenere questo risultato calcolerò il numero di tutte le case italiane su cui sarebbe possibile installare impianti fotovoltaici da 3 kilowatt; successivamente quantificherò l’energia del sole irradiata sulla nazione ogni anno.
Il passo più importante di questa ricerca sarà la dimostrazione dell’assoluta realizzabilità di questo progetto dal punto di vista finanziario; applicando all’operazione un finanziamento in conto esercizio del tipo “full cost rate” dimostrerò che, in particolari condizioni di domanda elettrica nazionale, l’installazione di impianti fotovoltaici può avvenire senza alcun costo per lo Stato, per i cittadini e per le compagnie elettriche.
Una volta messa in evidenza la convenienza economica dell’energia solare, passerò ad elencare i benefici che si potrebbero ottenere dal punto di vista ambientale qualora venisse realizzato il piano di incentivazione fotovoltaica che ho elaborato in questa ricerca: stimerò con precisione la quantità di anidride carbonica che non verrebbe immessa nell’atmosfera, le tonnellate di petrolio e metano che non verrebbero importate, i kilowattora di elettricità che l’Italia non sarebbe più costretta ad acquistare dai paesi vicini.
Dal punto di vista economico formulerò l’ipotesi che vede nel fotovoltaico non solo una brillante e gratuita opportunità per rinnovare il parco elettro-generativo della nazione, ma anche un motore in grado di finanziare centinaia di progetti ecologici finalizzati al rispetto degli impegni ambientali assunti dal Paese.
Lo scopo finale di questa ricerca sarà la dimostrazione della realizzabilità di politiche energetiche economiche ed affidabili compatibili con il concetto di sviluppo sostenibile della qualità della vita.

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Capitolo 1 – Il bilancio energetico italiano ________________________________________________________________________________ 1 Introduzione Le nazioni industrializzate utilizzano combustibili fossili in quantità sempre maggiori per alimentare i loro impianti produttivi e per mantenere standard di vita elevati. L’approvvigionamento energetico basato sul petrolio compromette la qualità dell’ambiente in modo significativo e costituisce il maggiore ostacolo da sormontare al fine di attuare politiche di sviluppo sostenibile; i danni ambientali provocati in questi decenni si ripercuoteranno in modo amplificato sulle generazioni future. Le domeniche senza auto, orami da qualche anno, sono divenute uno sporadico stratagemma ecologico con cui gli italiani hanno imparato a convivere; questo è solo uno dei tanti provvedimenti che governo, amministrazioni pubbliche ed enti locali hanno adottato per combattere l’inquinamento da anidride carbonica, ossidi di azoto, monossido di carbonio e micropolveri. Sebbene si possa avere l’impressione di una nazione seriamente impegnata nella lotta all’inquinamento, nella realtà l’Italia pare non avere compreso che il miglioramento della qualità dell’ambiente necessita di interventi strutturali molto più ambiziosi. La finalità di questa mia ricerca è la dimostrazione dell’assoluta e crescente pericolosità ambientale delle materie prime che costituiscono il bilancio energetico italiano; verrà mostrato come una coerente politica energetica rivolta verso le fonti rinnovabili potrebbe portare ricchezza economica e miglioramento della qualità dell’aria. In particolare, con riferimento agli accordi sottoscritti dall’Italia presso il Vertice Ambientale di Kyoto, valuterò l’aiuto che la tecnologia fotovoltaica potrebbe apportare al fine di rispettare gli impegni presi.

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