La società in accomandita semplice e la società in accomandita per azioni

CAPITOLO II La società in accomandita per azioni 1. Elementi distintivi L’ambito funzionale della società in accomandita per azioni era stato previsto dal legislatore quale forma di sviluppo evolutiva dell’impresa individuale. L’elemento discretivo rispetto agli altri tipi sociali avrebbe dovuto ravvisarsi nell’eventualità di un passaggio alla forma societaria per il tramite del ricorso al pubblico mercato dei capitali, anziché attraverso la creazione di società a ristretta base azionaria. Vi sono una serie di ragioni alla base della mancata diffusione e, a parere di chi scrive, probabilmente anche della mancata comprensione della società in accomandita per azioni: innanzitutto va ricordata la previsione normativa sulla responsabilità illimitata degli amministratori, nella loro necessaria qualità di accomandatari, per i debiti della società (nella società per azioni, per esempio, tale responsabilità non sussiste); inoltre, essendo la società in accomandita per azioni modellata per rinvio sulla società per azioni, senza alcuna semplificazione, la previsione della responsabilità illimitata non è stata ovviata con meccanismi più meccanismi di natura operativa e funzionale. Questo modello societario è stato riscoperto all’inizio degli anni ’90 sia in ragione di una maggiore diffusione della tendenza a non assoggettare a fallimento gli accomandatari, sia in virtù delle esigenze delle imprese di privilegiare la stabilità della gestione, stabilità fondata sulla assunzione di responsabilità di amministrazione della società in conseguenza della adesione al contratto sociale (in ragione della posizione 24