La Politica Monetaria della BCE e l’esperienza dei primi anni attraverso i vari shock economici.
Per secoli l'Europa è stata teatro di frequenti e sanguinosi conflitti, causando terribili perdite di vite umane. Alcuni leader europei si convinsero che l'unico modo per garantire una pace durevole tra i loro paesi era unirli economicamente e politicamente.
Da questa proposta scaturì, nel 1951, la Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA), con sei membri fondatori: Belgio, Germania occidentale, Lussemburgo, Francia, Italia e Paesi Bassi. La CECA fu un tale successo che, nell'arco di pochi anni, gli stessi sei paesi decisero di compiere un passo successivo, integrando altri settori delle proprie economie. Nel 1957 fu firmato il trattato di Roma, con cui furono istituite la Comunità europea dell'energia atomica (EURATOM) e la Comunità economica europea (CEE), con cui gli Stati membri si prefissero l'obiettivo di rimuovere le barriere commerciali fra loro esistenti per costituire un "mercato comune". Attraverso il Sistema Monetario Europeo, divenuto operativo nel Marzo 1979, la maggior parte delle nazioni della CEE vincolarono le loro monete attraverso accordi di cambio onde prevenire troppe ampie fluttuazioni reciproche.
Nel 1988 il Consiglio Europeo nominava una commissione con il compito di formulare proposte per l’unione monetaria, presieduta da Jacques Delors e dai dodici governatori delle banche centrali dei paesi aderenti alla Commissione.
Si stabilì che per raggiungere l’unione monetaria bisognava procedere attraverso varie fasi: dapprima bisognava formare una nuova istituzione, il Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), e successivamente determinare tassi di cambio fissi.
Pochi anni dopo l’unificazione della Germania nel 1990 si arrivò alla firma del trattato di Maastricht, avvenuta il 7 febbraio 1992. Il Trattato è entrato in vigore il 1o novembre 1993 e ha portato alla nascita dell’ Unione Europea. L’Unione Europea è costituita su tre pilastri:
le Comunità europee la politica estera e di sicurezza comune
la cooperazione di polizia e la cooperazione giudiziaria in materia penale.
Con il trattato di Maastricht, risulta chiaramente sorpassato l'obiettivo economico originale della Comunità - ossia la realizzazione di un mercato comune - e si afferma la vocazione politica. Lo svantaggio dell’ Unione Monetaria Europea è, però, la mancanza di una politica monetaria nazionale in grado di assorbire specifici shock a livello nazionale. Bisogna quindi analizzare l’asimmetria degli shock della domanda e dell’offerta all’interno dell’ UME.
I risultati di diverse ricerche empiriche hanno dimostrato che all’interno dell’ UME la simmetria degli shock della domanda è aumentata durante gli ultimi venti anni, mentre quella degli shock dell’ offerta è lievemente aumentata.
Questa convergenza aiuta la BCE nel determinare le sue politiche per l’intera zona-Euro.
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Informazioni tesi
Autore: | Vincenzo D'Isanto |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Ugo Marani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 100 |
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