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La geografia dell’economia creativa italiana

L’intenzione di questo articolo è di analizzare la struttura dell’economia creativa italiana ed i suoi schemi geografici di localizzazione. Sebbene l’Italia sia rinomata per il suo ricco retaggio culturale ed i suoi prodotti basati su un progetto,il discorso creativo è emerso solo recentemente nel dibattito nazionale. Le analisi delle industrie creative nelle città italiane è stata condotta da COOKE e LAZZERETTI (2008), mentre il contributo economico delle industrie creative era stato attribuito per la prima volta nel 2007 con il Libro Bianco sulla Creatività Italiana. Questo articolo mostra come le industrie creative dovrebbero essere prese in considerazione in quanto al cambiamento delle proprietà nazionali dalla sola conservazione della cultura alla produzione di un nuovo prodotto culturale e creativo (SANTAAGATA,2009). Ugualmente,guardando oltre le statistiche del commercio esterne delle produzioni creative, l’Italia occupa un posto intorno alle prime economie reative quando i prodotti griffati e di moda sono stati presi in considerazione (UNITED NATIONS CONFERENCE ON TRADE AND DEVELOPMENT (UNCTAD) 2008).

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3 La Geografia dell’economia creativa italiana Il ruolo speciale dell’industria del design e dell’industria basata sull’artigianato INTRODUZIONE: L’intenzione di questo articolo è di analizzare la struttura dell’economia creativa italiana ed i suoi schemi geografici di localizzazione. Sebbene l’Italia sia rinomata per il suo ricco retaggio culturale ed i suoi prodotti basati su un progetto,il discorso creativo è emerso solo recentemente nel dibattito nazionale. Le analisi delle industrie creative nelle città italiane è stata condotta da COOKE e LAZZERETTI (2008), mentre il contributo economico delle industrie creative era stato attribuito per la prima volta nel 2007 con il Libro Bianco sulla Creatività Italiana. Questo articolo mostra come le industrie creative dovrebbero essere prese in considerazione in quanto al cambiamento delle proprietà nazionali dalla sola conservazione della cultura alla produzione di un nuovo prodotto culturale e creativo (SANTAAGATA,2009). Ugualmente,guardando oltre le statistiche del commercio esterne delle produzioni creative, l’Italia occupa un posto intorno alle prime economie creative quando i prodotti griffati e di moda sono stati presi in considerazione (UNITED NATIONS CONFERENCE ON TRADE AND DEVELOPMENT (UNCTAD),2008). Probabilmente,due piø grandi commerci a livello globale hanno supportato il riconoscimento della rilevanza delle industrie creative in Italia: da una parte, il ruolo in crescita delle attività economiche riguarda le spese di apertura,la trasmissione ed il consumo riguardo il contenuto culturale; e, dall’altra parte, la rivitalizzazione dei settori basati sull’attività e sull’intenso progetto i cui prodotti portano ad un forte contenuto semiotico ed estetico(LASH and URRY,1994). Tutti questi settori condividono una natura simbolica ed idiosincratica dei loro benefici e sono profondamente influenzati dalle dimensioni del tempo e dello spazio per l’organizzazione della produzione. Tutte queste industrie hanno un ruolo in crescita nel fare esperienza nell’economia post-Fordista ed affrontano la sfida della forte competizione internazionale. L’Italia può essere considerata come un appropriato caso di studio per capire il ruolo emergente delle industrie culturali e creative nell’economia post-Fordista, così come evidenziano i campioni geografici differenziati di queste industrie. L’organizzazione geografica di alcuni settori creativi è in spiccata crescita verso le maggiori aree metropolitane. La concentrazione in molti centri urbani tende ad accrescere la specializzazione versatile,verticalmente disintegrati i processi di produzione,e le relazioni locali- globali di entrambi i prodotti e la diffusione della notizia. (JESSOP,1992;LANDRY,2000). Allo stesso tempo, gli agglomerati tradizionali della produzione artistica di alto livello nei piccoli comuni può essere considerata come una caratteristica geografica distintiva dell’economia creativa italiana (PORTER,1990;SCOTT,2006). Questo fenomeno è connesso con la crescente attenzione data ad entrambi i dibattiti accademici e politici riguardo la produzione culturale ed i gruppi creativi nelle piccole città e nelle aree non metropolitane (BELL and JAYNE, 2009). Per esempio, WOJAN e McGRANAHAM (2007) e McGRANAHAM e WOJAN (2007) hanno suggerito che i competitivi manufatti rurali sono sempre piø guidati da amenità ed i fattori qualità della vita richiedono di attrarre lavoratori sempre piø

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Martinasso
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Giuseppe Tardivo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 22

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