La domanda di moneta in Italia
INTRODUZIONE
La moneta svolge un ruolo di fondamentale importanza in tutti i sistemi economici moderni. Se non vi fosse moneta il funzionamento di qualsiasi economia moderna risulterebbe estremamente difficoltoso. Azioni per noi ormai familiari, quali l’acquisto e la vendita di beni, si rivelerebbero pressoché impossibili. La moneta è costituita da un insieme di attività finanziari (tra cui il circolante, i depositi in conto corrente, i depositi a risparmio, e altri strumenti finanziari) dotate di caratteristiche estremamente particolari, che le differenziano da tutti gli strumenti finanziari disponibili sul mercato. La dottrina ha sempre attribuito alla moneta tre funzioni essenziali: quella di unità di conto, quella di mezzo di pagamento e quella di riserva di valore. Le tre funzioni sono ancora oggi unitamente riconosciute espressioni proprie della natura della moneta e tutte essenziali. Secondo la nuova concezione teorica, che si fa risalire essenzialmente a Keynes la domanda di moneta a titolo di riserva di valore è l’origine di effetti e fenomeni che oltrepassano il campo della moneta e coinvolgono il modo d’essere e l’equilibrio dell’intero sistema economico. La moneta, quale unità di conto rappresenta un’unità di misura rispetto a cui viene determinato il valore di scambio dei beni. L’utilizzo di una unità di conto consente di ridurre il numero dei rapporti di scambio e quindi, abbassando i costi di informazione sul valore di un determinato bene, facilita le transazioni. L’unità di conto può essere costituita da una moneta astratta, vale a dire da una moneta che fisicamente non esiste, ovvero da una moneta concreta, vale a dire da una moneta che ha consistenza fisica e che viene utilizzata come mezzo di pagamento. In quanto mezzo di pagamento, la moneta consente lo scambio
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dei beni e questa è la sua funzione fondamentale. Una riserva di valore è un’attività finanziaria che mantiene il suo valore nel tempo. La moneta permette di trasferire potere d’acquisto nel tempo. Un individuo che possiede una riserva di valore, dunque, può utilizzare quell’attività finanziari per fare acquisti nel futuro. Vi è comunque un altro e conclusivo aspetto delle funzioni della moneta: Moneta è qualunque cosa venga generalmente accettata negli scambi. Un pezzo di carta , anche se stampato in modo magnifico, non sarà mai moneta se non è accettato nei pagamenti di beni e servizi. L’unica ragione per cui la moneta viene accettata nei pagamenti sta nel fatto che chi la riceve crede che essa possa essere spesa in un momento successivo. All’accettazione della moneta è, dunque, necessariamente collegato un elemento di circolarità: la moneta è accettata nei pagamenti perché si è convinti che anche altri la accetteranno come mezzo di pagamento. Oggetto di questa tesi è lo studio delle proprietà della domanda di moneta a livello nazionale sulla base delle nuove serie statistiche ridimensionate e armonizzate con lo schema adottato dall’Eurosistema.
In primo luogo, nel paragrafo 1, vengono descritte brevemente le procedure adottate nella costruzione del nuovo quadro statistico nazionale reso necessario per la conduzione della politica monetaria unica. Il paragrafo 2, presenta l’assetto istituzionale del SEBC e della BCE, le caratteristiche di conduzione della politica monetaria nell’UME in base al trattato di Maastricht e come sono stati precisati gli obiettivi, la strategia e gli strumenti operativi della BCE. Infine sarà dato risalto alle critiche mosse, da diversi economisti, allo schema concettuale dei “due pilastri”. Nel paragrafo 3, si ha dapprima una trattazione teorica della domanda di moneta, con particolare riferimento alle teorie di matrice Keynesiana e ai contributi sviluppati da Baumol e Tobin, con l’approccio basato sulla teoria delle scorte
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alla domanda di moneta. Successivamente, la domanda di moneta, sarà esaminata empiricamente, prendendo come riferimento il lungo periodo. Inoltre sarà dato risalto, data l’esistenza nella realtà di costi di transazione, agli aggiustamenti dinamici ovvero, al tempo che occorre, allorché ci si allontani da una posizione di equilibrio iniziale, affinché sia conseguita la nuova posizione di equilibrio. Il paragrafo 4 affronta i problemi principali che insorgono in un'analisi della domanda di moneta. A questo, prima di entrare nel merito dell’analisi econometria, sarà dato breve accenno, nel paragrafo 5, agli studi compiuti in Italia sull’argomento. Segue, nel paragrafo 6 la descrizione della banca dati utilizzata e nel paragrafo 7 l’analisi econometria e le relative conclusioni.
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Informazioni tesi
Autore: | Mauro Masi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Seconda Università degli Studi di Napoli |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari |
Relatore: | Erasmo Papagni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 57 |
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