Il principio contabile (OIC) 28: Il Patrimonio Netto
L’obiettivo di questo lavoro è l’analisi del Principio contabile n. 28 pubblicato, nel Maggio del 2005, dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC).
Uno dei compiti che l’organismo svolge, è quello di predisporre i principi contabili per la redazione dei bilanci di esercizio delle aziende nazionali e delle pubbliche amministrazioni.
Nello specifico il lavoro che l’OIC ha svolto su questo documento è stato quello di aggiornare il vecchio Principio contabile, emanato nell’Ottobre del 1999 dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e dal Consiglio Nazionale dei Ragionieri, alle direttive introdotte dal d.lgs. n. 6/2003 in merito alla riforma del diritto societario. Rispetto al vecchio documento, sono state eliminate sia la normativa fiscale, ormai superata, sia il raffronto con i principi contabili internazionali. Non vengono inoltre trattati né gli apporti derivanti dall’emissione di strumenti finanziari partecipativi, introdotti con la riforma sopra citata, né il trattamento contabile dei patrimoni destinati, delle stock options e delle altre forme di partecipazione agli utili da parte delle varie figure presenti nella realtà aziendale (amministratori, dipendenti, ecc.). Il Principio in oggetto definisce il Patrimonio netto negli aspetti che riguardano la misurazione e la rappresentazione in bilancio degli elementi di cui si compone.
L’analisi di questa posta del passivo dello Stato patrimoniale, è stata effettuata seguendo l’ordine proposto dall’art. 2424 del Codice civile, ed è sviluppata in quattro capitoli.
Il primo definisce la nozione di Patrimonio netto, le sue caratteristiche principali, la suddivisione delle voci che lo compongono, in quelle che vengono definite “parti ideali” e ciò che, in merito ad esso, deve figurare in nota integrativa.
Il secondo si occupa del Capitale sociale, trattando, dapprima le disposizioni che la normativa civilistica dispone in merito, e in seguito della procedura di costituzione. Per ciò che riguarda le successive modifiche, sono stati trattati in modo distinto sia gli aumenti che le riduzioni di capitale.
Il terzo capitolo tratta delle Riserve. Dopo una prima elencazione delle varie tipologie, sono state illustrate le riserve indicate dalla disciplina civilistiva all’art. 2424 c.c. Nel caso specifico della voce “Altre riserve”, sono state trattate solo quelle indicate dal Principio (OIC) n. 28., poiché molte sono le riserve che in essa potrebbero essere inserite.
Il quarto ed ultimo capitolo fa riferimento agli Utili (o perdite) portati a nuovo e all’Utile (o perdita) di esercizio e alla loro destinazione.
Il lavoro è stato svolto prendendo come riferimento la disciplina delle società per azioni che, con adattamenti e deroghe, si applica alle altre forme societarie. Qualche riferimento, spesso indicato nelle note, è stato fatto anche alla disciplina delle società a responsabilità limitata.
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Informazioni tesi
Autore: | Luca D'ercole |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Macerata |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Ermanno Zigiotti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 62 |
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