La contabilità analitica e le valutazioni di bilancio: ''il caso della Salvati Mario & C. S.p.A.''
La valutazione delle scorte di magazzino è certamente un fattore in grado di influenzare sia il risultato economico dell’esercizio che il patrimonio di funzionamento e quindi il concetto stesso di performances aziendali, in termini di creazione di valore. Questa posta è tra quelle più impregnate di soggettività nel bilancio complessivo delle aziende ed è suscettibile di alterarne e modificarne le risultanze finali. Tale fenomeno deriva dalla molteplicità di criteri valutativi espressi dalle fonti competenti affermatesi per prassi e (talvolta) per convenienza.
Ma i principi che sono alla base della redazione del bilancio d’esercizio quali veridicità, chiarezza, correttezza e competenza economica, impongono all’azienda moderna, di dotarsi di strumenti adeguati, che riducano al minimo il grado di soggettività nella quantificazione numeraria di tale posta di bilancio.
L'oggetto di analisi della presente tesi è rappresentato dal sistema di contabilità analitica, considerato sotto il profilo teorico-dottrinale e nella sua applicazione pratica all'interno di un caso aziendale reale ai fini della valutazione delle rimanenze.
La tematica presentata è sempre stata di grande rilevanza all'interno della gestione aziendale, ma oggi, in un mercato fortemente competitivo e globalizzato, l'analisi e il controllo dei costi è divenuta una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per assicurare la competitività e la sopravvivenza dell'impresa.
La metodologia seguita per la raccolta dei dati e l'esposizione del caso aziendale è stata basata sull'effettuazione di alcune “interviste", al responsabile della funzione "Amministrazione e finanza" dell’azienda “Salvati Mario & C. S.p.A.” sita nel Comune di Mercato San Severino. Nel colloquio sono state proposte all'interlocutore aziendale alcune domande di carattere generale, sull’organizzazione, sul processo produttivo ed in particolare sul sistema adottato per addivenire alla determinazione del costo di prodotto.
Nel primo capitolo è stata offerta una visione generale dell’attuale prassi interna in tema di rimanenze di magazzino, approfondendo la normativa civilistica ed il principio contabile Oic 13.
In seguito si è posta l’attenzione sul principio contabile Internazionale Ias 2, confrontandolo con la normativa Italiana ed evidenziando le differenze, come ad esempio il disconoscimento del Lifo quale metodo di valutazione o la possibilità di includere gli oneri finanziari.
In ultimo si è analizzata la normativa fiscale Italiana, osservando le differenze tra valutazione civile e valutazione fiscale che danno luogo a variazioni in sede di dichiarazione dei redditi delle società.
Nel secondo capitolo sono state fornite alcune nozioni di carattere definitorio, a proposito del sistema di contabilità analitica. Successivamente, si è inserito lo strumento della contabilità gestionale all'interno della contabilità direzionale e nel più ampio sistema informativo aziendale, evidenziando le differenze che intercorrono tra la contabilità analitica (ad uso prevalentemente interno) e quella generale. Nei paragrafi successivi l'attenzione è stata posta sull'oggetto principale della contabilità analitica rappresentato dai costi aziendali, fornendo alcune classificazioni rilevanti di quest’ultimi. Ancora, si è proposta un’analisi sul sistema di contabilità per centri di costo: è stato evidenziato il funzionamento logico di tale metodologia, il concetto di centro di costo e gli strumenti necessari al fine di implementare il sistema. Infine, alla luce dei limiti mostrati dalla metodologia tradizionale, si è descritto il funzionamento del sistema Activity-Based Costing (ABC), introdotto negli anni '80 da Kaplan, Johnson e Cooper, proprio per superare le distorsioni indotte dal modello basato sui centri di costo. Sono stati analizzati gli strumenti complementari a questa metodologia innovativa, volti ad individuare e studiare le attività e i processi svolti in azienda. Nel terzo capitolo è stato esposto il caso aziendale. Dopo aver delineato i tratti generali dell’azienda “Salvati Mario & C. S.p.A.”, il settore e le varie fasi del processo produttivo, l'attenzione è stata focalizzata sulle modalità con le quali l’azienda determina il costo di prodotto, e sui possibili utilizzi di quest’ultimo. Successivamente è stata proposta una creazione dei centri di costo attraverso la quale l’azienda è stata divisa per aree funzionali; tale divisione è stata indispensabile, ai fini del presente lavoro, per individuare i costi da attribuire al centro “Confezionamento”, e successivamente andare a ripartire una parte di questi sugli output lavorati all’interno dell’azienda, ed una parte sul servizio di confezionamento reso a terzi, determinando, in questo modo una diversa quantificazione delle rimanenze finali di prodotto.
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Informazioni tesi
Autore: | Davide Ferro |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Consulenza e Management aziendale |
Relatore: | Aurelio Tommasetti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 49 |
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