La capitalizzazione degli oneri finanziari: confronto fra normativa nazionale e principi contabili internazionali
La creazione di un mercato interno comune caratterizzato dall’eliminazione, fra gli Stati membri, degli ostacoli alla libera circolazione delle persone, dei servizi e dei capitali è uno degli obiettivi prioritari fissati dal Trattato CEE-EURATOM del 1957 che sanciva la nascita della Comunità Economica Europea, divenuta quella che tutti conosciamo come Unione Europea nel 2001. Il perseguimento di quest’obiettivo ha reso necessario un coordinamento, a livello comunitario, della disciplina commerciale dei diversi Paesi membri. Tale coordinamento, da effettuarsi in conformità a regole il più possibile uniformi, rappresenta una condizione essenziale per la crescita e lo sviluppo delle imprese intenzionate a operare e reperire capitali in tutti i paesi dell’Unione Europea.
Il processo di armonizzazione contabile, iniziato in Europa nel corso degli anni Settanta attraverso lo strumento delle direttive e poi, più recentemente, mediante regolamenti comunitari, ha sensibilmente rinnovato la disciplina del bilancio ed ha portato all'adozione, in Italia, dei principi contabili internazionali per la redazione dei bilanci consolidati e d'esercizio.
Nella mia tesi ho deciso di analizzare gli effetti di questo processo nell'ambito di una particolare posta del bilancio d'esercizio, gli oneri finanziari e, nello specifico, mi sono soffermata sulle problematiche relative alla capitalizzazione degli stessi.
Il punto di partenza del mio lavoro è costituito dalla definizione delle tappe principali che hanno caratterizzato il processo di armonizzazione contabile internazionale, alla quale segue un’analisi dello IASB, della sua struttura interna, descritta attraverso un diagramma che ne esemplifica le funzioni, e si conclude con la lista dei destinatari dei provvedimenti.
La seconda parte è dedicata alla definizione degli oneri finanziari, del contributo che essi apportano alla formazione del reddito d'esercizio e del capitale di funzionamento e all'introduzione delle problematiche della capitalizzazione.
Successivamente mi sono occupata dello spazio che la normativa nazionale ha dedicato alla capitalizzazione degli oneri finanziari, analizzando separatamente le tre casistiche nei quali essa è prevista: l'acquisizione o la produzione delle immobilizzazioni, la valutazione delle rimanenze di beni destinati alla rivendita che richiedono un processo produttivo di vari anni prima di poter essere destinati alla vendita e la valutazione delle rimanenze di lavori in corso su ordinazione di lunga durata.
Nell'ultima parte del mio lavoro mi sono focalizzata sull’analisi della capitalizzazione degli oneri finanziari secondo i principi IAS/IFRS, concentrando la mia attenzione sui beni che la giustificano e le condizioni di ammissibilità, ovvero sulle tipologie di finanziamento, il periodo in cui è possibile capitalizzare ed il valore massimo capitalizzabile.
Quanto emerge è che le due normative presentano una serie di differenze nella trattazione della capitalizzazione degli oneri finanziari che portano ad evidenziare come la norma internazionale ampli l'ambito di applicabilità della capitalizzazione dal momento che si ritiene che essa permetta di dare completa attuazione al principio della competenza economica..
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Informazioni tesi
Autore: | Marianna Maiorino |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Udine |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Amministrazione delle Imprese |
Relatore: | Gina Rossi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 32 |
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