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L'azione collettiva risarcitoria

Con i commi da 446 a 449 dell’articolo 2 della Legge n° 244 del 2007 (Legge Finanziaria per il 2008) è stata introdotta e disciplinata nel nostro ordinamento l’azione collettiva risarcitoria a tutela dei diritti e degli interessi dei consumatori e degli utenti. Il legislatore, nel comma 445, ha spiegato che la nuova disciplina va considerata come un "nuovo strumento generale di tutela nel quadro delle misure nazionali volte alla disciplina dei diritti dei consumatori e degli utenti, conformemente ai principi stabiliti dalla normativa comunitaria volti ad innalzare i livelli di tutela". L’innovazione è tanto più rilevante se si considera che il nostro sistema giuridico è sostanzialmente basato sull'iniziativa del singolo soggetto. La persona fisica o giuridica può rivolgersi al sistema giudiziario per far valere le proprie ragione e, conseguentemente, il provvedimento dell'organo giudiziario ha efficacia e valore solo per tale soggetto. Questo meccanismo appare soddisfacente quando la richiesta di giustizia è specifica e riguarda una situazione singola, in particolare, quella di chi agisce.Nella complessa realtà dei sistemi economici avanzati troviamo, però, dei casi in cui la vicenda di un soggetto è pressoché identica al caso di un altro, abbiamo, cioè, un unico fatto originario del danno e un unico responsabile contro una pluralità di danneggiati.In questi casi, il ricorso ad azioni risarcitorie individuali si dimostra spesso inidoneo: il singolo consumatore, in presenza di danni di modesta entità, non è disposto ad affrontare un processo costoso, di lunga durata e dall’esito incerto e quindi, piuttosto che affrontare i rischi dell’azione, rinuncia ad ottenere il risarcimento per il torto subito . .L’iter legislativo, le polemiche che lo hanno preceduto e accompagnato e le prime proposte di modifica annunciate ancor prima della puntuale applicazione della normativa verranno considerate alla luce dell’originalità delle disposizioni italiane che, come vedremo si fondano su una logica differente da quella tipica delle class actions americane. Diverso è il meccanismo processuale, il ruolo giocato dai soggetti che vi partecipano ed il contesto normativo.Il punto di partenza per valutare la nuova normativa italiana non può prescindere dal considerare le analoghe esperienze in materia di azione collettiva risarcitoria che molti paesi hanno, nel corso del tempo, introdotto nei rispettivi ordinamenti.Come pure, sarà importante rilevare il ruolo propulsivo svolto dall’Unione Europea, alla cui normativa il nostro legislatore ha voluto programmaticamente conformarsi e alle esperienze di quegli Stati, europei e non, che hanno una tradizione del diritto più o meno distante dalla Common Law di estrazione anglo-sassone.In particolare, si seguiranno le esperienze americane che attraverso la Class Action hanno costituito il vero e proprio prototipo, almeno sotto il profilo ideologico, di quasi tutte le analoghe regolamentazioni sviluppate negli altri paesi.

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5Introduzione Con i commi da 446 a 449 dell’articolo 2 della Legge n° 244 del 2007 (Legge Finanziaria per il 2008) è stata introdotta e disciplinata nel nostro ordinamento l’azione collettiva risarcitoria a tutela dei diritti e degli interessi dei consumatori e degli utenti. Il legislatore, nel comma 445, ha spiegato che la nuova disciplina va considerata come un "nuovo strumento generale di tutela nel quadro delle misure nazionali volte alla disciplina dei diritti dei consumatori e degli utenti, conformemente ai principi stabiliti dalla normativa comunitaria volti ad innalzare i livelli di tutela". L’innovazione è tanto più rilevante se si considera che il nostro sistema giuridico è sostanzialmente basato sull'iniziativa del singolo soggetto. La persona fisica o giuridica può rivolgersi al sistema giudiziario per far valere le proprie ragioni e, conseguentemente, il provvedimento dell'organo giudiziario ha efficacia e valore solo per tale soggetto. Questo meccanismo appare soddisfacente quando la richiesta di giustizia è specifica e riguarda una situazione singola, in particolare, quella di chi agisce. Nella complessa realtà dei sistemi economici avanzati troviamo, però, dei casi in cui la vicenda di un soggetto è pressoché identica al caso di un altro, abbiamo, cioè, un unico fatto originario del danno e un unico responsabile contro una pluralità di danneggiati. In questi casi, il ricorso ad azioni risarcitorie individuali si dimostra spesso inidoneo: il singolo consumatore, in presenza di danni di modesta entità, non è disposto ad affrontare un processo costoso, di lunga durata e dall’esito incerto e quindi, piuttosto che affrontare i rischi dell’azione, rinuncia ad ottenere il risarcimento per il torto subito1. A queste problematiche vuole dare una risposta l’introduzione dell’azione collettiva risarcitoria che, non ancora applicata effettivamente in Italia, ha già 1 INZITARI Bruno, PICCININI Valentina, Tutela del cliente nella negoziazione di strumenti finanziari, CEDAM, Padova, 2008, pag. 208

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