L'articolo 119 della Costituzione: autonomia finanziaria e federalismo fiscale

3 1. Analisi dell’evoluzione del modello regionale italiano dal 1948 al 2001, con particolare riferimento all’autonomia finanziaria L’evoluzione dell’autonomia finanziaria nella storia repubblicana è paradigmatica per illustrare la vicenda del modello regionale, così come descritto in Costituzione e applicato dalla legge e dalla giurisprudenza negli anni. Il regionalismo, previsto dal Titolo V della Costituzione, nella sua formulazione originaria, è rimasto inattuato fino al 1970. Risale a quell’anno anche la prima legge sulla finanza regionale (legge n. 281/70) che ha interpretato l’articolo 119 Cost. sull’autonomia finanziaria in maniera elusiva 1 , permettendo la costituzione di un modello finanziario di forte accentramento del potere impositivo. In particolare, come afferma Antonini, il dettato costituzionale (art. 119, comma 2) è stato aggirato con l’introduzione del Fondo comune regionale, istituito dalla legge N. 281 del 1970, che sostituiva l’attribuzione alle Regioni di compartecipazioni ai tributi erariali: così, gran parte del finanziamento ordinario regionale veniva determinato discrezionalmente dal legislatore statale 2 . Anche per le «spese necessarie ad adempiere le funzioni normali» è stata adottata una forma di finanziamento, tramite un Fondo per i programmi regionali di sviluppo con carattere perequativo, determinato su base annuale dalla legge finanziaria. Inoltre, non è stato applicato il principio della eccezionalità per giustificare l’assegnazione di contributi speciali, sancito dal comma 3 dell’articolo 119 Cost., con conseguente proliferazione di trasferimenti statali vincolati, dalla incerta e variabile quantificazione. 1 ANTONINI L., La vicenda e la prospettiva dell’autonomia finanziaria regionale: dal vecchio al nuovo art 119 Cost. in Le Regioni 2003, 11. 2 GIARDA P., Regioni e federalismo fiscale, Milano 1996, 39.