L’utilizzo degli strumenti informatici da parte della criminalità organizzata
La tesi nasce dalla mia personale esperienza di consulente per la Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere all’interno del Comitato IV – Influenza e controllo criminali sulle attività connesse al gioco nelle sue varie forme durante la XVIII legislatura.
L’obbiettivo di questo elaborato, introducendo e formalizzando il contesto entro cui si muovono le associazioni criminali, è di far emergere i segnali di interesse verso le forme evolute di pagamenti digitali, i crimini digitali e le nuove potenziali forme di riciclaggio.
Il primo capitolo affronta inizialmente le definizioni e i modelli delle varie forme di criminalità organizzata. Detta premessa è necessaria in quanto i gruppi criminali attivi nel cyberspazio operano con differenti livelli di struttura e quasi sempre su scala internazionale. Il carattere aterritoriale comporta infatti, durante le fasi di indagine, l’inevitabile cooperazioni tra forze di polizia di nazioni o continenti diversi, ciascuna con i propri codici di procedimento e repressione, spesso in disarmonia anche sull’esistenza o meno di un dato reato.
Proseguendo, viene introdotta la criminalità organizzata di stampo mafioso che aderisce, solo in parte ai modelli internazionali proposti seppure ormai abbia un carattere assolutamente transnazionale.
I case studies proposti hanno l’obbiettivo di mostrare alcune tipologie di organizzazioni criminali assolutamente eterogenee tra di loro dal punto di vista strutturale, eppure così omogenee sotto il profilo degli intenti e degli attributi simbionti, strumentali alla cooperazione e alla condivisione delle risorse.
Il secondo capitolo affronta il tema sotto il profilo della giurisprudenza, in costante evoluzione (e ritardo) ma anche in difficoltà nel perimetrare e definire sia gli strumenti di indagine che di repressione. Viene riportata una panoramica delle norme italiane vigenti, delle nuove tipologie di reati con un breve confronto con la classificazione internazionale, e un elenco delle fattispecie di reati più tipicamente legati alla criminalità organizzata anche di stampo mafioso. Infine, si introducono i contesti territoriali in cui agiscono i gruppi associati e dove effettivamente vengono commessi i reati. La “Rete” polverizza i confini geografici eppure ne fa parte, creando al tempo stesso nuovi territori virtuali o concreti rendendo ancora più complesso decifrare i colpevoli e le responsabilità.
Il terzo capitolo introduce il tema dell’informatica e della telematica in modo concreto, analizzando verticalmente la cassetta degli attrezzi utilizzata per compiere materialmente i reati. È il capitolo più tecnico e descrittivo, dove si affrontano gli strumenti software e hardware principalmente diffusi sia per creare i malware che per gestire gli attacchi veri e propri.
Il quarto capitolo è un focus sull’utilizzo dell’informatica nelle attività della criminalità organizzata di stampo mafioso. Gli strumenti digitali hanno prevalentemente lo scopo di aiutare i criminali a rendere più efficiente le condotte illecite ma, recentemente, sono emersi preoccupanti segnali di un interesse da parte delle consorterie mafiose verso i profitti derivanti dai crimini informatici. Partendo da questa premessa vengono descritti gli strumenti informatici e digitali utilizzati dalle mafie per compiere i reati. Un peso particolare è stato dato agli strumenti di comunicazione, oggi quasi inevitabili per chiunque, che portano con sé forti criticità in termini di intercettazione e rilevamento da parte delle polizie giudiziarie. Un’ulteriore attenzione è stata data agli strumenti di pagamento digitale e alle criptovalute; due strumenti estremamente volubili e in costante evoluzione che in prospettiva, se legate al fenomeno del riciclaggio, potranno rappresentare un problema enorme a causa dei loro attributi di anonimato e crittografia.
Il primo caso studio dell’attività di gioco d’azzardo online illegale condotto dalle mafie a partire dalla fine degli anni ‘90.
Il secondo caso studio presentato è l’operazione “Fontana-Almabahìa”, condotta nel 2021 da un gruppo interforze tra la Spagna e l’Italia che ha portato all’arresto di 16 persone e disarticolato una struttura criminale di oltre 150 membri per truffe informatiche di vario tipo.
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Informazioni tesi
Autore: | Gianluca Zandini |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2022-23 |
Università: | Università Telematica "Universitas Mercatorum" |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Angelo Sgroi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 61 |
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