Il processo di rinnovamento della Pubblica Aministrazione in Italia: dagli inzi del XX° secolo alla forma reticolare
Il sistema dei servizi pubblici è stato interessato, a partire dalla fine degli anni ‘80, da numerosi progetti di riforma, volti a ricercare la forma giuridica ed organizzativa idonea a tutelare sia i cittadini (in termini di qualità dei servizi) che lo Stato (in termini di riduzione dei costi di produzione).
Il processo di rinnovamento della pubblica amministrazione, ancora oggi non terminato, si caratterizza per una progressiva riduzione del ruolo dello Stato, senza tuttavia pervenire mai alla sua scomparsa.
L’analisi condotta ha posto l’accento sui processi di privatizzazione e liberalizzazione: le prime hanno trasformato le aziende statali di produzione ed erogazione dei servizi pubblici in imprese private, istituendo contemporaneamente apposite Autorità di regolamentazione, in grado di garantire il rispetto e la valutazione delle performance effettuate verso i cittadini; le seconde, invece, hanno previsto l’eliminazione delle barriere all’entrata che, di fatto, avevano ostacolato, fino a quel momento, l’ingresso dei privati in settori monopolizzati dallo Stato.
Sia le privatizzazioni che le liberalizzazioni hanno l’obiettivo di restituire competitività ed efficienza alle imprese, attraverso il reinserimento delle stesse in meccanismi concorrenziali di mercato; entrambi si sono dunque rese necessarie in seguito all’impossibilità, nel tempo, di raggiungere un equilibrio duraturo tra soddisfazione dell’utenza e profitti delle imprese pubbliche.
La modalità organizzativa individuata dalla pubblica amministrazione per poter raggiungere le condizioni di efficienza ed efficacia è quella del Network.
L’adozione della forma reticolare nella gestione dei servizi pubblici ha la duplice caratteristica di unità direzionale dell’amministrazione centrale e pluralità operativa da estrinsecarsi mediante l’apporto di enti locali dotati ormai di personalità giuridica e di autonomia sul piano esecutivo.
La flessibilità di tale forma organizzativa è stata determinante nella scelta di trasferire la struttura reticolare dal piano privato a quello pubblico; lo stesso network ha così permesso il raggiungimento di una serie di vantaggi riassumibili nella possibilità di valorizzare le competenze degli enti locali, di soddisfare realmente le esigenze dei cittadini e di ridurre i costi in seguito alla diminuzione di disservizi, inefficienze e sprechi.
Tuttavia il sistema della rete non ha apportato solo benefici, dal momento che ha aperto alcune problematiche la cui risoluzione sarà integralmente possibile solo nei prossimi anni; oggi, infatti, agli inizi del 2005, gli enti locali possono essere considerati ancora delle “piccole isolette” legate all’amministrazione centrale: sarà per l’incapacità degli enti locali di svolgere quelle funzioni attribuitegli nell’ambito della discrezionalità operativa, oppure per una manchevolezza dello Stato nel non conferire a Regioni, Province e Comuni gli strumenti di cui necessiterebbero?
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Informazioni tesi
Autore: | Marcello Canetti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Istituto Universitario Navale di Napoli |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Luca Dezi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 70 |
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FAQ
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