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Il GAP di produttività tra Stati Uniti ed Europa

La produttività e la sua evoluzione nel tempo sono indicatori fondamentali per valutare il potenziale di crescita di un paese nel medio- lungo periodo.
Un Paese per essere competitivo deve essere in grado di mantenere una crescita della produttività adeguata, così come deve riuscire a favorire una crescita sostenibile della produttività totale dei fattori.
A questo proposito, l’evidenza empirica disponibile per l’Europa e gli Stati Uniti mostra come questi ultimi abbiano spesso mostrato livelli nettamente superiori nei tassi di variazione della produttività rispetto alla maggior parte dei paesi europei (Italia inclusa).
La graduale divergenza nel dinamismo di queste due principali aree economiche è uno dei fenomeni economici più evidenti dell’ultimo decennio. Sebbene i due Continenti siano partiti, all’inizio del Diciannovesimo secolo, dagli stessi livelli di produttività, durante gli anni Novanta si è progressivamente aperto un divario a svantaggio dell’Europa, che si è molto accentuato a partire dal 2002. In quegli anni l’economia americana ha realizzato infatti un’ottima performance, con una forte crescita del Pil e con i maggiori guadagni di efficienza produttiva: il Pil è infatti cresciuto in media del 3.3 per cento l’anno, raggiungendo livelli superiori al 56 per cento rispetto ai valori di inizio anni Novanta. Non è stato questo il caso dell’Unione Europea a 15, in cui il Pil, tra il 1995 e il 2005, è aumentato del 26 per cento, circa venti punti percentuali in meno rispetto agli Stati Uniti.
Numerosi studi dedicati all’analisi dei differenziali di performance hanno messo in evidenza come questa lunga fase di bassa crescita sia riconducibile principalmente a problemi di natura strutturale. Ad esempio gli Stati Uniti, diversamente dalla maggior parte dei Paesi europei, hanno saputo adeguare il sistema economico alla diffusione e all’adozione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, con una crescita significativa della produttività dei fattori. Nuovi prodotti, nuovi investimenti e nuove tecnologie si sono tradotti, per gli Stati Uniti, in guadagni di produttività e in incrementi di crescita economica.
I problemi di bassa potenzialità di crescita dell’Europa sono quindi dovuti a cause interne. Tra queste hanno inciso significativamente anche le riforme attuate nel mercato del lavoro in molti paesi europei, che hanno influito non solo sui livelli dell’occupazione, ma anche sulla composizione (portando in alcuni casi all’impiego di lavoratori marginalmente meno produttivi) con effetti nel complesso non positivi sull’andamento della produttività, soprattutto nel breve periodo.
Alla luce di queste considerazioni, questa tesi si propone di analizzare le principali tendenze di lungo periodo nella crescita della produttività in Europa e Stati Uniti, presentando una rassegna dei principali contributi che in letteratura socio-economica hanno indagato le cause sottostanti questi andamenti.
In particolare, dopo questo breve capitolo introduttivo, il secondo capitolo si concentra sull’evidenza empirica relativa agli andamenti della produttività negli ultimi decenni negli Stati Uniti e in Europa, con particolare attenzione all’evoluzione delle diverse componenti della produttività ed al caso italiano. Il capitolo successivo presenta quindi una rassegna critica dei principali (e più recenti) contributi della letteratura economica che hanno cercato di studiare le principali cause sottostanti gli andamenti osservati. Gli studi analizzati sono stati classificati in tre gruppi, a seconda del principale fattore indagato tra le cause del divergente gap di produttività tra Europa e Stati Uniti: i cambiamenti nella composizione settoriale delle due economie; il progresso tecnologico (soprattutto con riferimento alla progressiva diffusione delle tecnologie di informazione e comunicazione) ed i cambiamenti nella qualità dei fattori produttivi (particolarmente del lavoro). Le principali conclusioni dell’analisi ed alcune implicazioni di policy sono riassunte e discusse nell’ultimo capitolo.

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2 CAPITOLO 1 INTRODUZIONE La produttivit e la sua evoluzione nel tempo sono indicatori fondamentali per valutare il potenziale di crescita di un paese nel medio- lungo periodo. Un Paese per essere competitivo deve essere in grado di mantenere una crescita della produttivit adeguata, cos come deve riuscire a fa vorire una crescita sostenibile della produttivit totale dei fattori. A questo proposito, l evidenza empirica disponibile per l Europa e gli Stati Uniti mostra come questi ultimi abbiano spesso mostrato livelli nettamente superiori nei tassi di variazione della produttivit rispetto alla maggior parte dei paesi europei (Italia inclusa). La graduale divergenza nel dinamismo di queste due principali aree economiche Ł uno dei fenomeni economici piø evidenti dell ultimo decennio. Sebbene i due Continenti siano partiti, all inizio del Diciannovesimo secolo, dagli stessi livelli di produttivit , durante gli anni Novanta si Ł progressivamente aperto un divario a svantaggio dell Europa, che si Ł molto accentuato a partire dal 2002. In quegli anni l economia americana ha realizzato infatti un ottima performance, con una forte crescita del Pil e con i maggiori guadagni di efficienza produttiva: il Pil Ł infatti cresciuto in media del 3.3 per cento l anno, raggiungendo livelli superiori al 56 per cento rispetto ai valori di inizio anni Novanta. Non Ł stato questo il caso dell Unione Europea a 15, in cui il Pil, tra il 1995 e il 2005, Ł aumentato del 26 per cento, circa venti punti percentuali in meno rispetto agli Stati Uniti. Numerosi studi dedicati all analisi dei differenziali di performance hanno messo in evidenza come questa lunga fase di bassa crescita sia riconducibile principalmente a problemi di natura strutturale. Ad esempio gli Stati Uniti, diversamente dalla maggior parte dei Paesi europei, hanno saputo adeguare il sistema economico alla diffusione e all adozione delle nuove tecnologie dell informazio ne e della comunicazione, con una crescita significativa della produttivit dei fatto ri. Nuovi prodotti, nuovi investimenti e nuove tecnologie si sono tradotti, per gli Stati Uniti, in guadagni di produttivit e in incrementi di crescita economica.

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Mombelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Bergamo
  Facoltà: Economia
  Corso: Commercio estero
  Relatore: Federica Origo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 45

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Parole chiave

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crescita produttività
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produttività europa
produttività stati uniti
produttività usa

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