Skip to content

Il “Nuovo Accordo di Basilea sui requisiti patrimoniali”: riflessi sui Confidi e sulle PMI

Il sistema economico italiano è fortemente caratterizzato dalla presenza di imprese di modeste dimensioni le quali, grazie alla flessibilità che le caratterizza rispetto ad imprese maggiormente dimensionate, riescono a raggiungere alti livelli di domanda (domestica ed estera) e di produttività. Recentemente, tuttavia, si sta assistendo alla perdita di competitività italiana verso l’estero; in sostanza, il sistema Italia sta perdendo quote di mercato. Ciò è causato in parte dal momento congiunturale dell’economia mondiale (fattore che peraltro incide su quasi tutti i competitori), dall’ingresso sul mercato globale di nuovi e agguerriti concorrenti come la Cina ed in parte da alcune caratteristiche endogene delle stesse imprese italiane. La Banca d’Italia segnala che le imprese con più di 500 addetti nel 1971 rappresentavano il 31% del totale occupati, mentre alla fine degli anni ’90 sono crollate al 15%; si può facilmente notare che la dimensione media sta scendendo e questo è uno dei motivi segnalati dalle associazioni industriali come causa della perdita di competitività del sistema. Un altro importante fattore è rappresentato dalla ridotta propensione media dei piccoli imprenditori a puntare sull’innovazione, fattore che con ogni probabilità consentirebbe alle PMI di recuperare buoni livelli di competitività nello scenario attuale. La ricerca e lo sviluppo devono peraltro essere supportati da adeguati investimenti. La propensione dei piccoli imprenditori a ricercare fonti sul mercato finanziario è scarsa; le risorse per lo sviluppo e l’innovazione vengono, dunque, ricercate principalmente sul mercato del credito anche grazie al prezioso supporto prestato loro dai consorzi di garanzia collettiva dei fidi (confidi), dalle cosiddette banche “locali” con le quali istaurare dei rapporti altamente personalizzati e basati, molto spesso, sulla conoscenza personale. Attualmente il modello della banca locale è però entrato in crisi a causa dell’elevata competizione del settore e dell’inevitabile processo di concentrazione bancaria. A tutto ciò va aggiunta la proposta di revisione degli accordi di vigilanza sul patrimonio delle banche, avanzata dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria. Il cosiddetto “Nuovo Accordo” (operativo dal 2007) è improntato sulla necessità di misurare in maniera molto accurata i rischi tipici dell’attività bancaria. Vengono introdotte delle metodologie complesse di misurazione, quali i rating, e viene sancito formalmente il legame tra rischio e rendimento. Le banche, relativamente al rischio di credito, saranno chiamate a valutare attentamente il rischio assunto per ogni cliente con metodologie che possono diventare molto complesse sino all’implementazione di un sistema di rating interno i cui input derivano dal database della banca stessa. Inoltre, in base al rischio assunto esse dovranno “prezzare” i loro prestiti sfruttando, magari, le moderne tecniche di pricing corretto per il rischio. Cambiano, in altre parole, le modalità di affidamento della clientela e pertanto il modo di fare credito. Dunque, la riforma che riguarda le banche causerà, di riflesso, delle conseguenze anche sulla clientela. La normativa in questione è molto complessa e le analisi degli esperti evidenziano un potenziale peggioramento delle condizioni medie di erogazione del credito (incremento dei tassi e credit crunch), soprattutto verso le piccole e medie imprese che necessitano, per quanto detto, di significativi volumi di credito ed anche considerevoli problemi di compatibilità con l’attività tipica dei confidi. Le suddette prospettive sicuramente preoccupano gli operatori del settore; ritengo, quindi, che per far chiarezza sulla questione, sia utile valutare l’impatto della proposta di revisione della normativa di vigilanza sull’universo delle PMI e sull’attività dei consorzi di garanzia collettiva dei fidi.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
v INTRODUZIONE Il sistema economico italiano è fortemente caratterizzato dalla presenza di imprese di modeste dimensioni le quali, grazie alla flessibilità che le caratterizza rispetto ad imprese maggiormente dimensionate, riescono a raggiungere alti livelli di domanda (domestica ed estera) e di produttività. Recentemente però le cose stanno cambiando in quanto si evidenzia la perdita di competitività italiana verso l’estero; in sostanza, il sistema Italia sta perdendo quote di mercato. Ciò è causato in parte dal pessimo momento congiunturale dell’economia mondiale (fattore che peraltro incide su quasi tutti i competitori), dall’ingresso sul mercato globale di nuovi e agguerriti concorrenti come la Cina ed in parte da alcune caratteristiche delle nostre imprese, soprattutto PMI. La Banca d’Italia segnala che le imprese con più di 500 addetti nel 1971 rappresentavano il 31% del totale occupati, mentre alla fine degli anni ’90 sono crollate al 15%; si può facilmente notare che la dimensione media sta scendendo e questo è uno dei motivi segnalati dalle associazioni industriali come causa della perdita di competitività del sistema. Un altro importante fattore è rappresentato dalla scarsa propensione dei piccoli imprenditori a puntare sull’innovazione; la conferma viene da un’indagine svolta presso l’Università di Venezia secondo la quale le piccole imprese si rivolgono per l’8-10% ai centri di innovazione tecnologica, per il 2-3% alle Università e per il restante presso le fiere. Cioè la maggior parte dei piccoli imprenditori “copia” e non innova. Dunque, ciò che probabilmente serve alle PMI per recuperare buoni livelli di competitività nello scenario attuale, è la ricerca e lo sviluppo che solo grazie a ingenti capitali possono realizzare. Dato che la propensione dei piccoli imprenditori a ricercare fonti sul mercato finanziario è scarsa, le risorse per lo sviluppo e l’innovazione vanno ricercate principalmente sul mercato del credito. Il credito, perciò, diventa importantissimo soprattutto in momenti congiunturali come questo che tra l’altro ha portato ad un lungo periodo di stabilità finanziaria col costo del denaro molto basso. Riassume cioè vigore il rapporto tra banca ed impresa. Per quanto riguarda le PMI, esse da sempre risolvono i loro problemi finanziari rivolgendosi, anche grazie al prezioso supporto prestato loro dai consorzi di garanzia collettiva dei fidi (confidi), alle cosiddette banche “locali” con le quali istaurare dei rapporti altamente personalizzati e basati, molto spesso, sulla conoscenza personale. Attualmente il modello della banca locale è però entrato in crisi a causa dell’elevata competizione del settore e dell’inevitabile processo di concentrazione bancaria. A tutto ciò va aggiunta la proposta di revisione degli accordi di vigilanza sul patrimonio delle banche attualmente in uso, avanzata dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria. Il cosiddetto “Nuovo Accordo” (operativo dal 2007) è improntato sulla necessità di misurare in maniera molto accurata i rischi tipici

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

abi
banca d'italia
basilea 2
confidi
congafi
consorzi garanzia fidi
credito
crm
garanzie
icaap
irb
metodo standard
mitigazione del rischio di credito
piccole e medie imprese
pmi
primo pilastro
requisiti patrimoniali
rischio di concentrazione
rischio di credito
rischio di mercato
rischio operativo
secondo pilastro
srep
terzo pilastro

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi