I mercati e gli strumenti finanziari derivati - Una verifica empirica delle strategie nella copertura dei rischi finanziari
1. GLI STRUMENTI DERIVATI: OVERVIEW
Si propone una visione d’insieme degli strumenti derivati, della funzione che assolvono nel sistema finanziario, della loro storia e dell’attuale normativa. In esso si esaltano i mutamenti avvenuti negli ultimi decenni che hanno innalzato lo standard di competitività degli strumenti finanziari e che hanno portato ad un vero e proprio concetto di concorrenza fra gli stessi al fine di ottenere maggior possibilità di investimento e di diversificazione del portafoglio, contribuendo allo sviluppo quantitativo e qualitativo dell’offerta di “materiale finanziario” a beneficio degli investitori. Al termine, è stata introdotta una preziosa appendice che ha lo scopo di focalizzare l’attenzione sull’eccessiva e reale esposizione degli enti locali italiani verso i prodotti derivati, nonché sull’estrema semplicità con la quale banche d’investimento riescono a far sottoscrivere contratti derivati complessi ad investitori non istituzionali.
2. TIPOLOGIE E CARATTERISTE GENERALI DEGLI STRUMENTI DERIVATI
Il secondo capitolo tratta in maniera scrupolosa dei principali strumenti derivati e dei mercati in cui essi vengono scambiati, garantendo un’attenta descrizione sia dei contratti tradizionali sia di quelli strutturati o anche detti “esotici”. Sul piano teorico, è il capitolo che permette di distinguere gli obiettivi e le finalità dei singoli strumenti derivati, evidenziando, per ogni singolo strumento, la netta differenza tra un’operazione di tipo hedging o di copertura, da una di tipo speculativo; esso consente anche di comprendere la diversità tra un impegno ed una facoltà di acquisto e/o di vendita, e la differenza una posizione a pronti ed una a termine. Viene inoltre proposta l’architettura dei mercati gestiti dalla società italiana di gestione dei mercati, Borsa Italiana S.p.A., ovviamente esaminando in maniera oculata l’Italian Derivatives Market (IDEM) ed il Securities Derivatives Exchange (SEDEX).
3. OPERATIVITA’ CON STRUMENTI DERIVATI
Il terzo capitolo affronta, in maniera piuttosto essenziale, gli aspetti positivi e negativi dell’operatività con strumenti derivati. In primo luogo, verranno proposte le diverse “sorgenti” del rischio, sopratutto quelle legate agli strumenti finanziari, concentrandosi altresì sulla corretta gestione degli stessi, concetto che sempre più va delineandosi sotto la dicitura di “financial risk management”. L’approccio consente inoltre di illustrare due principali modelli di valutazione del pricing delle opzioni, come il noto albero binomiale e la celebre formula di Black&Scholes. In tema di operatività, non è possibile poi prescindere dall’esposizione delle regole di contabilizzazione e della rappresentazione in bilancio degli strumenti derivati. L’obiettivo è quello di studiare le diverse rilevazioni contabili secondo la normativa nazionale ed internazionale. Verrà infine proposta l’osservazione dei legami che vi sono tra le crisi finanziarie e l’utilizzo di strumenti derivati evidenziando, esempi storici di usi impropri di tali strumenti e insegnamenti che investitori, istituzioni finanziare e non finanziarie dovrebbero perseguire onde evitare spiacevoli situazioni di crisi.
4. VALIDITÀ DELLE STRATEGIE IN OPZIONI. CASO EMPIRICO: COPRIRSI DA UNA CRISI FINANZIARIA È POSSIBILE?
Il quarto capitolo infine, di matrice prettamente applicativa, si suddivide in due sezioni: nella prima parte, verranno illustrate le principali strategie in opzioni, in cui l’apporto innovativo sarà l’utilizzo di un visualizzatore tridimensionale che permette di esaminare non solo il classico profilo della singola strategia, ma anche l’effetto del trascorrere del tempo sul rendimento della posizione in essere. Esso consente, in definitiva, di analizzare sotto una metodologia molto più completa l’andamento dei profitti e delle perdite per l’investitore.
Ma il contributo più interessante, sotto il profilo scientifico, proviene dalla seconda sezione del capitolo: in esso, verrà presentata una ricerca del tutto originale, il cui obiettivo è quello di verificare l’efficacia degli strumenti di copertura al manifestarsi di una crisi finanziaria. Il lavoro, frutto di diversi mesi di studio, è fondato su molteplici fogli di calcolo Excel, i cui risultati, hanno evidenziato che qualsiasi operatore avrebbe potuto proteggersi dalla recente crisi finanziaria investendo in opzioni. Fondando l’analisi sui rendimenti, si è verificato empiricamente la straordinaria capacità assicurativa tipica di questi strumenti, che consentono di riparare il reddito dell’investitore anche quanto questi effettua una strategia errata.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessio Tartaglione |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Seconda Università degli Studi di Napoli |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dell'economia |
Relatore: | Mario Mustilli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 246 |
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