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Giochi strategici di politica economica, indipendenza e credibilità delle banche centrali

Negli ultimi 25 anni il dibattito teorico sui temi dell’economia monetaria è statodominato dalla questione della stabilità dei prezzi. Il lavoro svolto mostra in primo luogo il problema relativo al comportamento time inconsistency della Banca Centrale attraverso i modelli di Kydland –Prescott e Barro –Gordon. La dinamica che porta alla fissazione del tasso d’inflazione, può essere vista come un gioco alla von Stackelberg in cui i privati sono il leader e la Banca Centrale il follower. L’equilibrio che risulta dal gioco è un equilibrio di Nash ma è afflitto dal problema del bias inflazionistico. Il bias inflazionistico si viene a creare a causa del comportamento time inconsistency della Banca Centrale: la banca farà credere ai privati di fissare un livello d’inflazione pari a zero e dopo che i privati avranno fissato le proprie aspettative essa devierà da questo annuncio fissando un livello d’inflazione superiore a zero creando così una distorsione inflazionistica e perdendo anche di credibilità qualora consideriamo che il gioco si ripeta in più periodi. Dagli anni ’80 in poi si è cercato, quindi di porre dei rimedi al bias. Un primo rimedio da considerare è quello avanzato da Rogoff, secondo il quale per superare questa distorsione inflazionistica sarebbe opportuno mettere a capo della Banca centrale una persona particolarmente avversa all’inflazione.Naturalmente questo approccio non è esente da problemi, infatti, possiamo chiederci: il soggetto nominato riesce ad essere immune dalle continue pressioni del governo? La maggior parte della volte i governi danno una maggiore importanza ad altri obiettivi, come ad esempio il livello di occupazione e di output e per raggiungere questi obiettivi fanno continue pressioni sulla banca centrale affinché aumenti l’inflazione.Il secondo rimedio al bias inflazionistico è stato avanzato da Walsh.In questo modello la risoluzione del bias inflazionistico si ottiene sottoscrivendo con il banchiere centrale un tipo di contratto che lega la sua retribuzione alle performance dell’inflazione.Questo rimedio potrebbe essere più efficace di quello avanzato da Rogoff, ma comunque ha diversi problemi............

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3   Introduzione Negli ultimi venticinque anni il dibattito teorico sui temi della macroeconomia e dell’economia monetaria è stato dominato dalla questione della stabilità dei prezzi. Le soluzioni a questo problema sono state individuate prevalentemente grazie all’analisi della time-inconsistency secondo cui, poiché le autorità monetarie possono avere un consistente incentivo a ricorrere a sorprese inflazionistiche, la politica monetaria è afflitta da un bias inflazionistico 1 . Le letteratura successiva ha affrontato intensamente il problema, evidenziando diversi possibili rimedi alla distorsione inflazionistica. Tra i principali rimedi al bias summenzionato, due hanno ricevuto molta attenzione: il primo, come indicato da Rogoff (1985), prevede la nomina di un banchiere centrale conservatore, il secondo, come suggerito da Walsh (1995) e Chortareas e Miller (2004), prescrive il ricorso a contratti la cui remunerazione è legata alle performance antinflazionistica del banchiere centrale. In entrambi i casi, risulta necessaria, per eliminare il bias inflazionistico, l’indipendenza della Banca Centrale. A ben vedere, di questa necessità vi è stata consapevolezza fin dagli albori dell’economia politica, tant’è che l’economista David Ricardo già ad inizio ottocento, in uno studio dedicato alla riforma del sistema monetario inglese, scriveva:                                                             1  Come rilevato e da Kydland-Prescott (1977) e da Barro-Gordon (1983) nella loro analisi. 

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Parole chiave

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bias inflazionistico
cukierman
economia monetaria
inconsistenza temporale
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