Eco-eco management: il caso Enel
Una tesi dal punto di vista del consumatore, meglio: del potenziale consumatore. Un consumatore consapevole ormai, del proprio peso e della propria cultura. Non tenere conto delle sue istanze significa uscire dal mercato. Soccombere. Tenerne conto significa costruirsi un’opportunità. Il presente lavoro parte da detta constatazione, dimostrandola attraverso i dati estrapolati da un convegno promosso nel 2006: il cliente è disposto ad investire parte dei suoi risparmi in un prodotto “verde”. La conferma che il valore ormai, è altro rispetto al sostenimento dei costi di produzione. Filo conduttore sarà, allora, il concetto di valore allargato: un’impresa per sopravvivere deve mettere a sistema obiettivi economici, finanziari, patrimoniali, nel rispetto delle istanze sociali e del perseguimento del vantaggio competitivo. Il lavoro segue un percorso appositamente pensato per mantenere, o meglio, conquistare la prospettiva del consumer: la nostra prospettiva. Il problema ambientale non esiste più: come prima asserito, per essere competitivi, bisogna trattarlo come opportunità di business. Dimostrato il perché, tutto sarà volto a cercare una soluzione: il come. La leva per conseguire valore e per l’impresa e per i suoi stakeholders è l’efficienza, più precisamente l’eco- efficienza. Tradotto: eco- eco management. Si tratta, vedremo, di una filosofia, di un modus operandi, che cerca il contemperamento di dimensione economica ed ecologica.
Il nostro obiettivo sarà inizialmente, quello di trasporlo in un settore la cui materia prima è molto volatile, impalpabile e difficile da gestire: il settore energetico elettrico. Come produrre energia facendo attenzione ai costi e al contempo all’ambiente? La produzione verde costa: costa controlli di qualità, costa standard a volte anche rigidi, costa impianti a basse emissioni. Produrre verde, però, al giorno d’oggi è un investimento. Per dimostrarlo è stata ripresa la “rivoluzione” che il mercato energetico elettrico ha subito dal ’62 ad oggi. Un diverso assetto competitivo- organizzativo, un diverso modo di intendere l’utente, un diverso modo di produrre e distribuire energia.
L’impresa energetica elettrica, ormai al pari di ogni altra impresa, deve fare in modo di essere scelta. Soddisfare il cliente dal punto di vista ambientale significa soddisfare un suo bisogno e se si pensa, che il prodotto è la risposta a uno o più bisogni, si capisce come l’energia elettrica sia investita di questo ruolo strategico.
Come costruire tutto questo è la domanda cui si cercherà di rispondere nella restante parte del lavoro. Trasporre nel settore elettrico, un modo di pensare come l’eco- eco management, che concretamente si sostanzia in tre momenti: ridurre, riutilizzare, riciclare, non è facile. La parola chiave però c’ è ed è risparmio: un “intervento negativo” si dirà. Il senso è quello di “non spreco”, “non consumo indiscriminato”. L’intervento sull’ambiente, in tal senso inteso, è molto più complesso di quello che si possa pensare e richiede l’aiuto di una compagine assai eterogenea: il consumatore finale, noi. Quello che si andrà a dimostrare sarà prima di tutto: perché il consumatore finale, quale leva per l’efficienza? Perché partire da lui? Può essere davvero d’aiuto? Sarà chiarito con riferimento a dei dati dell’AEEG 2006-2007 circa i titoli del risparmio energetico per eccellenza: i certificati bianchi o TEE. Analizzando questo mercato, dimostreremo la tesi comun denominatore di tutto questo: l’utente finale come fattore produttivo dell’impresa (energetica in particolare), l’utente finale come fattore produttivo di risparmio, materia prima che deve, a pieno titolo, entrare fra il novero delle risorse aziendali. La parte finale del lavoro sarà volta alla ricerca concreta di tale politica. La ricerca sarà volta in questa fase, a studiare l’approccio a questo modo di intendere la produzione energetica di una realtà in particolare: Enel Spa. Cosa significa produrre e distribuire dal punto di vista del cliente per Enel? Enel c’ è riuscita? Per non tradire l’idea base della tesi (mettersi nei panni del consumer), si cercherà una risposta, oltre che dai dati ambientali, economici, finanziari della società, anche attraverso la raccolta di opinioni di chi del servizio energetico usufruisce. A ciò sarà volto un paragrafo un po’ particolare: il 3.4. Parla delle critiche rivolte da quella fascia di consumatori più scettica e vischiosa all’impegno della società alla politica ambientale di Enel. Questo perché, se è vero che l’obiettivo di una realtà imprenditoriale sia quello di soddisfare i bisogni del mercato, è anche vero che il soddisfacimento di questi bisogni, passa per la sua conquista e dunque, conquistare anche il consumer più diffidente si rivela quanto mai necessario.
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Informazioni tesi
Autore: | Marianna Usai |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia, Finanza, Legislazione per la gestione d'Impresa |
Relatore: | Laura Gobbi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 97 |
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