Earnings Management in the Banking Industry
L’argomento presentato riguarda l’earnings management effettuato nel settore bancario. Ciò che in Italia viene definito politiche di bilancio, definite da Cristina Florio, una “rosa di comportamenti alquanto eterogenei, comunemente riconducibili alle strategie impiegate dai manager per alterare deliberatamente le grandezze esposte nel bilancio di esercizio allo scopo di conseguire determinati benefici,” o ancora, da Annalisa Prencipe per “indicare un esercizio della discrezionalità da parte dei redattori di bilancio che sia strumentale al perseguimento di fini particolaristici”.
In Italia, lo studio da me condotto non ha precedenti, per cui, le fonti a cui mi sono ispirato per effettuare questa mia ricerca è riconducibile quasi esclusivamente al contesto americano. Infatti, le uniche analisi condotte in Italia sono relative al settore industriale, e mai al settore bancario. Cosa abbastanza strana se si pensa che il settore bancario è così importante da influenzare non soltanto gli altri settori (soprattutto in Italia, essendo un sistema banco-centrico o come definito dalla letteratura internazionale di tipo bank oriented) ma avere molto peso anche in quello privato.
Per tali motivi, dobbiamo inoltre dire che il settore bancario è un settore altamente regolamentato, volto soprattutto a tutelare la disciplina contabile, la completezza dell’informativa, ed a tutelare i risparmiatori.
L’excursus storiografico è basato sull’analisi degli studi empirici svolti su tale settore, tra gli altri, inizia proprio con Burgstahler e Dichev nel 1997, passando per Degerorge nel 1999 e per finire con gli studi di Beatty 2002 e Fonseca nel 2008.
Grazie a tali primi due studi si gettarono le basi per la trattazione dell’argomento degli earnings management, solo che tale studio era ricollegabile solo al settore industriale. Fu soltanto grazie a Beatty nel 2002 che si manifestò l’interesse ad avvicinarsi al contesto bancario, utilizzando proprio il metodo statistico utilizzato da Bergstalher e Dichev nel 97.
Nel 2008 invece, grazie allo studio di Fonseca, tale ricerca empirica venne arricchita.
Da questi articoli si può notare tra le altre cose, che tanto più il mercato è regolamentato, tanto è più disciplinato tanto meno i manager sono incentivati ad effettuare earnings management. Inoltre, tanto meno stock options sono legate ai manager sotto forma retributiva e tanto più i dati di bilancio tendono ad avere una rappresentazione veritiera e corretta.
Lo studio di Beatty mette a confronto campioni di banche pubbliche e banche a capitale privato, ed esamina se la frequenza con cui si registrano aumenti di utili avviene più spesso rispetto alla loro relativa diminuzione, e se tale andamento è attribuibile agli earnings management.
Si è trovato che rispetto alle banche private, le banche pubbliche, segnalano un minor numero di decrementi di utili.
Nel documentare le differenze nei flussi di reddito tra banche private e pubbliche si sono realizzati tre obiettivi.
Di contro però bisogna sottolineare i limiti che questo studio ha.
Lo studio di Fonseca analizza le determinanti del livellamento del reddito attraverso la gestione dei loan loss provision nelle banche di tutto il mondo. Tale studio è stato condotto utilizzando un database da cui sono state effettuate 4.546 osservazioni provenienti da 41 paesi.
Il motivo che sta dietro alla redazione di questo lavoro è stato il sempre crescente interesse nel riuscire ad individuare le differenze normative nazionali e delle istituzioni in materia di incentivi per appianare il flusso di utili nel settore bancario. Inoltre, perché si tratta di uno dei settori più rigorosamente regolamentati, perché ha un impatto importante anche sugli altri settori e sulla crescita economica in generale.
L’ipotesi di livellamento dei redditi suggerisce che i direttori di banca fanno grandi accantonamenti negli anni buoni in modo da riuscire ad avere riserve supplementari disponibili negli anni cattivi, una relazione positiva tra loan loss provisions ed utili bancari viene tenuta in considerazione.
I risultati che si possono ricavare da tale studio indicano che né il livellamento del reddito né le differenze tra pubblico e privato sono stabili in tutti i paesi.
Il campione statistico, su cui viene effettuato lo studio, riguarda tutte le 22 banche italiane quotate e l’orizzonte temporale di riferimento va dal 2006 al 2011.
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Informazioni tesi
Autore: | Tommaso Caruso |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Parma |
Facoltà: | Economia |
Corso: | AMMINISTRAZIONE E DIREZIONE AZIENDALE LM/77 |
Relatore: | Stefano Azzali |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 85 |
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