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Champagne Roederer: business in bollicine

Ho scelto di approfondire con questo lavoro di ricerca aspetti del mondo dell’enologia di lusso, prendendo come riferimento l’azienda francese Louis Roederer. Il perché di questa tesi non è casuale bensì è maturato per diversi motivi.
Il primo stimolo può sembrare davvero banale. Ho avuto il piacere, un capodanno passato, di stappare una magnum di Roederer Brut Premier e vista la bontà del prodotto mi sono chiesto che cosa ci fosse dietro una bevanda così eccelsa, quale era la sua storia, come veniva prodotta, quale erano i suoi punti di forza in un mercato oberato di etichette più o meno celebri, quali fossero le strategie di marketing per renderla così appetibile. In sostanza è stato come intraprendere un viaggio nel mondo dello Champagne, il vino più famoso al mondo. Occuparsi in maniera piuttosto approfondita di un prodotto che piace e a cui sono rivolte simpatie credo che sia un ottimo punto di partenza.
Un altro fattore che ha spinto il sottoscritto a studiare lo Champagne era di carattere comparativo. Sono un convinto sostenitore della grande qualità dei vini italiani che non hanno più nulla da invidiare dai francesi e lo stesso discorso vale nello specifico per la sfida Spumanti-Champagne. Esistono dei prodotti del Nord Italia che come bontà possono essere benissimo equiparati a bottiglie altisonanti d’Oltralpe. E allora non è sbagliato porsi la domanda: “Ma perché lo Champagne francese ha sempre una marcia in più anche con un prezzo così elevato?” La risposta è semplice e sta tutta nel nome.
In ultima analisi emergono le ammirevoli caratteristiche della maison Louis Roederer. E’ un’azienda da sempre a conduzione famigliare (tutt’ora il management è discendente da Louis Roederer). E’ una casa produttrice che ha il suo scopo esistenziale nel mantenimento di un assoluta qualità senza pari. E’ un’azienda orgogliosamente indipendente da grosse multinazionali o imponenti cartelli del lusso e produce una delle migliori bevande di Francia e del mondo intero. Tutt’oggi la grande fortuna dell’azienda è quella di possedere una terra che è una vera e propria miniera d’oro. Se il petrolio è l’oro nero, lo Champagne è oro in bollicine e la straordinaria abilità dei Signori della Roederer è quella di trasformare questa ricchezza della materia prima in un prodotto davvero eccezionale.

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4 Introduzione La regione della Champagne si trova nella Francia del Nord-Est. Provenendo da Parigi, si raggiunge ben presto questa terra dalla nobile fama dovuta al suo vino conosciuto in tutto il mondo. In citt come Reims ed Epernay si s ente il fascino particolare che si nutre dell immagine unica di questa incredibile bevanda nonchØ prodotto di successo in oltre duecento anni di storia del commercio d Oltralpe. Sin dalla sua nascita lo champagne Ł stato circondato da un aura di lusso. Il fitto perlage di questo vino spumeggiante affascinava l a societ benestante londinese gi nel XVII secolo, prima che l ondata di passione per questo vino invadesse la Francia. Luigi XV fu iniziato al piacere di questo nettare aristocratico dalle sue amanti, e fino ad oggi non Ł mai mancato sulle tavole nei giorni di festa, purchØ chi si festeggia non sia davvero senza mezzi. Lo Champagne fornisce infatti lo sprone ideale per una festa: il solo stappare la bottiglia cos accuratamente tappata rappresenta un esperienza a cui tutti desiderano assistere. Il rumore del tappo spinto via dal collo della bottiglia Ł un momento che per l immaginario e l udito collettivo significa gioia e allegria, amici e brindisi, un qualcosa o un giorno da commemorare con un prodotto eccelso ma anche impegnativo in termini di denaro. Rappresenta anche uno stile di vita: impossibile non pensare a Parigi, alla joie de vivre dei salotti aristocratici e mondani. La Francia, la storia, la tradizione, la terra e gli uomini sono caratteristiche intrinseche e inscindibili nel compimento del prodotto finito, imbottigliato, etichettato ed esposto nelle vetrine delle enoteche o nei negozi di tutto il mondo. E un arte di produrre e commerciare che si perpetua negli anni, da secoli. Ogni sorso Ł un tuffo nel passato, un viaggio nella storia ma anche la voglia di vivere il presente e i suoi piaceri. E quasi come se la parola Champagne fosse magica, il solo pronunciar la evoca saloni scintillanti, balli eleganti, sguardi che si cercano e si incrociano per il brindisi, calici di cristallo e poi meraviglie della tavola come ostriche, caviale, grossi crostacei. Ad ogni modo lo Champagne Ł pur sempre un vino, anzi il vino piø settentrionale che viene prodotto in Francia. Epernay e Reims, le due citt piø importanti di questa zona, sono poste a circa 140 km a Nord- Est di Parigi. Il loro fascino lo devono in buona parte, tralasciando ovviamente la grandiosa cattedrale di Reims, alle celebri case vinicole, con le loro affascinanti cantine situate a 10- 50 m di profondit nella roccia cretacea, le cui gallerie raggiungono una lunghezza complessiva di piø 300 km. Anche se il paesaggio ha altrimenti un aspetto decisamente poco invitante, le morbide colline ricoperte di viti e i paesini silenziosi, spesso protetti dai boschi, hanno un loro fascino particolare. Fascino che non riesce comunque il fatto che il gelo in queste zone sia una presenza costante, mai completamente domata. Se durante una buona annata si possono produrre circa 260 milioni di bottiglie di champagne, la natura Ł comunque sempre in grado di ridurne drasticamente la produzione, nei casi piø sfavorevoli anche a un terzo. I pericoli maggiori per la produzione vengono dunque ancora da fattori climatici. Nella Champagne sono attive 19.000 aziende vitivinicole, molte delle quali fanno parte di 44 cooperative di viticoltori. Dei 5132 vignaioli che mettono in bottiglia lo champagne, soltanto una parte porta a compimento l intero processo di produzione, cosa che fanno solo 256 ditte registrate1. Anche se alcuni posseggono vigne molto estese, tutti acquistano uva o mosto e proseguono poi l intero processo di vinificazione. Le marche piø celebri di tutto il mondo sono nelle mani di un numero esiguo di societ . Cos basta una bottiglia di champagne venduta su quattro per far guadagnare la Holding 1 Fabienne Velge, Sharon Sutcliffe, Francia, un via ggio gastronomico , Konemann, Colonia, 1998. Si fa riferimento al capitolo Champagne- Lorraine- Alsac e , pag 52-89

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Informazioni tesi

  Autore: Federico Mosso
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Commercio estero
  Relatore: Vania Tradori
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 62

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Parole chiave

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