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Analisi del Bilancio Preventivo degli Enti Locali

La riforma, a cui stiamo assistendo a partire dai primi anni ’90 e che non è ancora del tutto conclusa, ha profondamente modificato la fisionomia della Pubblica Amministrazione (da ora in poi P.A.) nelle strutture, nei rapporti, nel funzionamento, nelle modalità di governo, nella cultura gestionale, nei sistemi informativi ed amministrativi.
Questo fenomeno, noto come aziendalizzazione della pubblica ammnistrazione nella letteratura italiana e come new public management (Npm) in quella internazionale, ha inevitabilmente interessato anche il sistema contabile. . .
Questo lavoro si prefigge l’obiettivo di verificare se le scelte di bilancio:
• corrispondano, in termini di quantificazione finanziaria, agli obiettivi che gli organi di governo intendono realizzare;
• costituiscano, nello stesso tempo, indicazioni e vincoli per l’attività dei dirigenti e dei responsabili dei servizi.
Da tali obiettivi scaturisce l’attenzione posta nel presente lavoro verso lo strumento dell’analisi del bilancio preventivo.
Il presente lavoro, pertanto, è strutturato in cinque capitoli:
1. il primo capitolo, illustra il processo di analisi di bilancio nel settore privatistico. Ciò in quanto è in tale contesto che è nata e si è sviluppata l’analisi di bilancio;
2. il secondo capitolo, introduce il sistema informativo-contabile degli Enti Locali e vuole approfondire il sistema degli indicatori finanziari applicabili al bilancio preventivo;
3. il terzo ed il quarto capitolo, hanno la stessa struttura e applicano gli approfondimenti teorici del precedente capitolo a due casi concreti rappresentati dai bilanci preventivi di due comuni leccesi;
4. il quinto capitolo evidenzia come sia possibile identificare nel benchmarking uno strumento attraverso il quale l’Ente Locale, attraverso l’analisi comparata con l’esperienza dei best-performer, possa ottenere informazioni utili alla valutazione delle proprie modalità di soddisfacimento dei bisogni del cittadino-utente-cliente.

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Introduzione La riforma, a cui stiamo assistendo a partire dai primi anni ’90 e che non è ancora del tutto conclusa, ha profondamente modificato la fisionomia della Pubblica Amministrazione (da ora in poi P.A.) nelle strutture, nei rapporti, nel funzionamento, nelle modalità di governo, nella cultura gestionale, nei sistemi informativi ed amministrativi. Questo fenomeno, noto come aziendalizzazione della pubblica ammnistrazione nella letteratura italiana e come new public management (Npm) in quella internazionale, ha inevitabilmente interessato anche il sistema contabile. Decenni di uso improprio delle risorse pubbliche, di distrazione dell’azione pubblica dalla propria missione, fenomeni corruttivi e concussivi hanno aumentato a dismisura il debito pubblico e impoverito la qualità delle prestazioni della P.A.; va anche ricordato che, in questi anni, a seguito del processo di decentramento amministrativo, agli Enti Locali sono stati assegnati nuovi compiti che si sono aggiunti a quelli tradizionali e per il cui esercizio non sempre sono state trasferite le necessarie risorse anzi, queste ultime, sono andate progressivamente riducendosi. Il risultato di tutti questi cambiamenti, è una intensa produzione normativa rivolta ad affrontare i temi cruciali della riforma della P.A., anche sotto la spinta dell’esigenza di avvicinarsi agli ordinamenti più avanzati. Per quanto riguarda i comuni, una prima svolta si verifica con la L. n. 142/1990 sul nuovo ordinamento delle autonomie locali e con l’approvazione dei relativi statuti, per proseguire con il D.lgs. n. 29/1993 sulla riforma delle amministrazioni pubbliche e con la L. n. 81/1993 concernente l’elezione diretta dei sindaci e la nuova configurazione delle giunte locali. Uno dei cardini fondamentali, degli indicati provvedimenti di riforma, è rappresentato dal tentativo di risolvere il “conflitto storico” tra politici e funzionari, introducendo il principio della distinzioni delle funzioni tra organi di governo e dirigenti; infatti, secondo l’art. 3 del D.lgs. n. 29/1993 (confluito nel D.lgs. n. 165/2001 e s.m.i.) ai primi compete l’esercizio della funzione di indirizzo politico- 5

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Informazioni tesi

  Autore: Egidio Vergari
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Lecce
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Daniela Preite
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 162

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