Ambiente: fonte generatrice di risorse. Strumenti di responsabilità sociale per sostenere lo sviluppo economico ambientale.
Dagli ultimi due secoli il nostro pianeta sta subendo trasformazioni molto rilevanti ad opera dell’uomo, dovendo affrontare sfide che l’avanzante processo di globalizzazione e il progresso tecnologico impongono. Consumi di energia necessari a soddisfare esigenze in continuo aumento, standard di vita più elevati, processi di urbanizzazione conseguenti alla crescita della popolazione, danno origine a profondi mutamenti ambientali che in alcuni casi sono diventati vere e proprie emergenze. Finora l’economia si è sviluppata a scapito dell’ambiente, caratterizzata da un prelievo incontrollato di risorse naturali necessarie per i cicli produttivi, e dalla restituzione allo stesso di emissioni dannose e di scarti dell’attività di produzione e consumo.
La questione da risolvere è la quantità e la qualità di “prelievo” di beni naturali che sia compatibile con la capacità dell’ambiente di rigenerarsi. Infatti mentre il sistema produttivo ed economico cresce, l'ecosistema dal quale dipendiamo non può farlo, creando un rapporto instabile tra tutela ambientale e sviluppo economico. Questo difficile equilibrio tra i due elementi è divenuta una priorità dei Paesi industrializzati.
Negli ultimi anni si è perciò generata una crescente sensibilità nell’opinione pubblica, e diffuso una coscienza ambientale cui si accompagna una maggiore pressione sulle imprese in quanto ritenute responsabili del degrado ambientale. Le aziende devono fare propria una cultura di sostenibilità come valore per generare il cambiamento. Devono cercare di coniugare esigenze di sviluppo e crescita economica col rispetto dell'ambiente ispirandosi al paradigma delle tre “P”, People Placet and Profit, e devono prestare maggiore attenzione verso gli effetti distorsivi di uno sviluppo incentrato sull'aumento quantitativo irresponsabile della produzione. Questa filosofia non si identifica solo come il vincolo a “non fare” o l’obbligo a “dover fare”, ma come l’opportunità per “poter progredire”.
Per questi motivi si è progressivamente abbandonato gli interventi di “end of pipe” e approcci di politica ambientale di tipo ‘command and control’ per cercare da parte di tutte le parti sociali un approccio cooperativo basato sulla prevenzione che desse risultati maggiori e un coinvolgimento più ampio e sentito. Bisogna costruire un rapporto di partnership con tutti gli stakeholders promovendo partecipazione e consapevolezza, agendo su leve quali la formazione e la comunicazione. Ma ad oggi non esistono molti strumenti per valutare ed esprimere gli effetti delle politiche ambientali.
Nei i modelli di contabilità tradizionali l’impiego del capitale naturale non “entra nel conto”, non sono strutturati per accogliere costi di depauperamento delle risorse naturali e i costi necessari per contenere il degrado, per ripristinare l’ambiente e risarcire il danno. Occorre dotarsi di strumenti innovativi che misurano la sostenibilità ambientale e sociale dell’azienda.
Il ruolo del sistema informativo è quindi strumentale, attraverso la comunicazione si trasferiscono informazioni a chiunque intende valutare le performance ambientali dell’azienda. Manifestare gli impegni assunti, le proprie politiche di responsabilità ambientale e sociale, diventa una strategia importante. Perciò, la valenza della comunicazione ambientale, intesa come un processo volontario con l’obiettivo di esternare l’impegno e le azioni intraprese per raggiungere un traguardo di superiorità ambientale, al fine di massimizzare il livello di consenso, può essere espressa solamente attraverso una corretta diffusione.
La tesi è formata da sei capitoli, nel corso dei quali vengono affrontati argomenti legati alla comunicazione sociale di politica ambientale. Si trattano le variabili ambientali come opportunità e fattori di rischio, si traccia una breve evoluzione storica, compreso una panoramica sui grandi appuntamenti con l’ambiente e si danno cenni di Legislazione Ambientale, per passare poi ad un analisi più approfondita degli strumenti ambientali di comunicazione quali il Bilancio Ambientale, gli indicatori ambientali, l’ecobilancio di prodotto, i sistemi di etichettatura ambientale, lo standard ISO 14000 e il Regolamento EMAS. Il Case History è sviluppato sugli strumenti di condivisione impiegati da un Comune per misurare l’efficacia ambientale delle proprie politiche di tutela ambientale.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Manenti |
Tipo: | Diploma di Laurea |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi Guglielmo Marconi |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze Economiche |
Relatore: | Carlo Amendola |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 186 |
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